lunedì 29 dicembre 2014

Spirito d'equità

Già pidiessino, non sappiamo se ancora iscritto alla CGIL, passato a Scelta Civica dietro a Monti, oggi in scia dietro a Renzi, con la cattedra che fedele lo attende come una vecchia madre in qualche "scuola" di economia o di giurisprudenza, infatti un domani chissà - il tipo s'intende di diritto del lavoro, materia che spesso camuffa i servizi ai padroni, e comunque a chi ha il potere economico-politico, forniti da parte degli azzeccagarbugli nemici del popolo come lui, dai media denominati "giuslavoristi", dove gius non sta per giuseppe, ma per jus, che significa, in latino, diritto. Orbene, il tipo, sadico, sbraita, fumante ancora il mucchio d'escrementi detto "Jobs Act", di cui massimamente puzzano le nuove norme fatte per lasciare in mano ai padroni tutto il comando sul lavoro dipendente privato, che inclusi in tali norme devono essere anche i dipendenti pubblici. Per dio! Questo è spirito d'equità: tutti col cappio al collo a dir di sì, tra un licenziamento e l'altro.
A proposito: i dipendenti delle province, istanza amministrativa locale in via di scioglimento, giustamente temono per il loro futuro, con questo clima! Noi non sappiamo se le province sono "inutili", del resto di "utile" mica c'è tanto, non è vero? Ma sappiamo che i loro dipendenti devono mantenere lo stipendio,  e certo un ragioniere non deve essere mandato a fare il custode del Museo della Spingarda di Monculi (di sopra). Con tutto il rispetto per la spingarda.

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