martedì 13 gennaio 2015

Cofferati

Alle primarie del PD in Liguria Sergio Cofferati, già segretario della CGIL, già sindaco di Bologna, oggi parlamentare europeo PD ed oppositore della linea di maggioranza in quel partito, è stato piuttosto nettamente battuto dalla candidata "renziana", una piacente giovane signora di cui noi non avevamo mai sentito parlare. Orbene, Cofferati, che in una certa fase (2002) sembrò poter capeggiare un movimento di sinistra alquanto massiccio e popolare, ma che invece non capeggiò alcunché accettando invece di fare il sindaco a Bologna, ha segnalato che la sua sconfitta attuale dipenderebbe dalla partecipazione al voto di numerosi ignari prezzolati stranieri convogliati ai seggi e di altrettanto numerosi elettori di "centro-destra". Evidentemente le primarie in Liguria sono state del genere "aperto" a tutti, genere che noi preferiamo definire vespasiano e che comunque rappresenta bene l'abisso in cui molti dirigenti del Pd si muovono lieti. 
Cogliamo l'occasione per ribadire che siamo contrari alle primarie aperte ai non iscritti al partito che le organizzi. Il fatto è che un partito come il PD oramai ha pochissimi iscritti, il che, a fronte del suo discreto successo elettorale, significa che il PD è una sigla che indica un cartello elettorale su cui convergono per le più varie ragioni gli elettori, i quali ultimi partecipano all'incirca uno su due alle votazioni.
Ci dispiace che Cofferati, un uomo non privo di qualità, sia incappato in questo inghippo.  

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