venerdì 2 gennaio 2015

Un liberale atlantico

Di Napolitano presidente ricordiamo il gioco di prestigio - far sparire Berlusconi e tirar fuori dal cilindro Monti, senatore a vita fatto espresso. Con il suo governo di professori universitari incompetenti. Ricordiamo il suo disattendere il risultato delle elezioni politiche non dando ad un rappresentante del M5S l'incarico di esplorare la formazione d'un governo - dopo che Bersani aveva fallito. Ricordiamo l'orribile iniziativa del governo delle cosiddette larghe intese, presieduto da Letta; ricordiamo l'avallo all'attuale  governo del non eletto Renzi e della sua band. Ricordiamo che lui stesso, Napolitano, aveva dichiarato che non avrebbe fatto di nuovo il presidente, mentre invece lo ha fatto, eccome. Ricordiamo che questo personaggio, un tempo lontano "comunista", o almeno dirigente del Partito comunista italiano, da anni blatera di interesse comune nazionale, con ciò dimostrando di aver dimenticato, se non rinnegato, perfino l'ombra pallida delle idee d'un tempo. Partito comunista italiano, arrivato liberale atlantico.
E però sappiamo che il prossimo presidente potrebbe essere anche peggio di Napolitano. 

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