martedì 25 agosto 2015

Amnesia storica

Il danneggiamento da parte dell'Isis di importanti siti archeologici e d'altro materiale antico considerato prezioso è presentato dai media in stato di amnesia storica, se non di banale ipocrisia, infatti non c'è guerra che non abbia comportato danni ad edifici di valore. Oltre a tutte le altre distruzioni. 
Durante la seconda guerra mondiale i tedeschi danneggiarono in vario modo tutti i Paesi da loro bombardati dal cielo, invasi od occupati, e lo stesso fecero gli anglo-americani, che distrussero in particolare l'intera Germania. Si pensi solo, venendo all'Italia,  all'Abbazia di Monte Cassino, distrutta dai bombardieri alleati in quanto sospettata di essere sede di forze tedesche - che però si trovavano al suo esterno. Nei sotterranei si erano rifugiati invece molti molti civili, e pochi ne uscirono vivi. 
Durante una delle due guerre dette del Golfo gli Usa non risparmiarono i siti archeologici o museali irakeni. 
Correndo indietro, i trionfanti mongoli di Gengis Kahn radevano al suolo le città da loro conquistate.
In guerra non si fanno sconti, i nemici siamo noi - riflessi da uno specchio deformante.
Tornando all'Isis, le sue distruzioni spesso non sono effetti secondari della guerra, ma suoi obbiettivi primari di genere propagandistico-mediatico-religioso. Se non prede di guerra, che come si sa sono oggetti in assoluto "disponibili" al vincitore.

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