lunedì 16 novembre 2015

Marsigliese

Ciò che è necessario fare appare chiaro: bisogna che le potenze europee (e la Russia) insieme alla superpotenza statunitense sospendano ogni genere di attività direttamente o indirettamente bellica (incluso il finanziamento di Paesi come Egitto ed Israele, per dirne due soltanto) là dove le politiche fin qui realizzate hanno prodotto ingiustizia, risentimento ed odio nei popoli musulmani verso il cosiddetto Occidente. Bisogna che le potenze "cristiane" smettano con la guerra e gli intrighi allo scopo, minimo se confrontato con la meta della giustizia eppure umanamente sacrosanto, di non essere contrattaccate secondo modalità atroci come si è visto venerdì scorso a Parigi. Solo così i vari governanti, che sdegnati ora piangono la morte dei loro concittadini, saranno credibili. Limitiamoci alla Francia, che oggi è il Paese "occidentale" colpito. Si tratta di una potenza oggi di terzo livello che ha avuto in passato colonie in Africa, che quindi deve avere la coscienza nera, che ha tentato negli anni cinquanta l'avventura di Suez, che ha fatto bizze colonialistiche in Algeria fino ai primi anni sessanta; che in tempi recenti ha massacrato la Libia, che da ultimo ha portato la morte in Siria. Abbiamo a che fare con una sorta di bulletto micronapoleonico cui prudono le manine. Non c'imbroglia il canto della Marsigliese, se nel frattempo si bombarda in Siria uccidendo e distruggendo. Se si continua a ghettizzare gli arabi nati in Francia.
Venendo al nostro Paese, qui pure si straparla di guerra, come se la guerra già non ci fosse, si straparla di obblighi dati dalla "nostra" appartenenza alla Nato. Dobbiamo uscire dalla Nato, se è così, o meglio: uscire dalla guerra, da quella discontinua in atto e da quella che alcuni imbecilli richiedono. 

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