domenica 6 dicembre 2015

Bail in. Sedotti e abbandonati

Sono microcapitalisti, coloro che avevano "puntato" migliaia, o decine di migliaia di euro, o anche di più, su investimenti consigliati da banche in affanno, bisognose di "aumento di capitale" perché obbligate dalla Bce, da ultimo fallite e poi "salvate": sono coloro che ora vedono persi i loro soldi, tutti, secondo una direttiva della Bce accolta dal governo italiano. 

(10 dicembre): sappiamo che uno di questi sedotti e abbandonati, anni sessantotto, si è ucciso riferendosi per scritto in modo esplicito ai danni da lui subiti ad opera della"sua" banca. 

Le banche "salvate" sono quattro, piccole, gli investitori fregati sono molti, oltre diecimila, e ci stiamo accorgendo con grande interesse (anche non solo intellettuale, ebbene sì) che si tratta di un caso molto seguito dai media, e che esso collega tutte le opposizioni, da sinistra a destra. Vedremo che cosa saprà fare questo piccolo "fronte nazionale".
Ora, però, riflettiamo: chi investe (e non ci riferiamo soltanto a chi compra o vende azioni) sa che può guadagnare, come sa che può perdere - qualche volta mangi l'orso tu, qualche volta è l'orso a mangiare te. 
Sa, tuttavia, che se ha la pazienza di aspettare la scadenza dell'investimento, del titolo, dell'obbligazione, almeno riavrà il suo
Ben diverso è perdere tutto l'investimento mentre la banca che ti ha spinto a puntare si salva. 

(13 dicembre) Ieri Repubblica dava spazio ad un conoscitore della materia - tal Furbini. Questo pubblicista esprimeva la sua contrarietà all'ipotesi di risarcimento integrale ad opera dello Stato dei sedotti e abbandonati, come accennato numerosissimi, con l'argomento seguente: sarebbero in tal caso tutti i contribuenti a pagare il guaio commesso insieme dalle quattro banche malandrine e dai loro diciamo ingenui clienti; ma anche i contribuenti, ha precisato il Furbini, sono risparmiatori i quali sarebbero danneggiati eccetera. Con questo modo di ragionare, certo non privo di una sua logica, ogni intervento straordinario dello Stato potrebbe essere considerato scorretto: anche le spese di soccorso delle popolazioni in una zona colpita da calamità naturali sarebbero "a carico dei contribuenti", anche l'intervento della polizia in occasione di una rapina eccetera. Diremo meglio: ogni atto dello Stato, secondo la logica del Furbini, privatistica, sarebbe da guardare dal punto di osservazione del borsellino dei contribuenti. Lo Stato, invece, rappresenta proprio il superamento di tale logica.

15 Gennaio 2016. Merita ricordare che molte banche europee sono state "salvate" negli anni scorsi a spese dello Stato, adesso questa via è chiusa. Torna in mente Jannacci: vengo anch'io! No, tu no! Ma perché? Perché no!

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