giovedì 19 novembre 2015

Ogni olivo segato

Uno dei mali che tormentano da decenni i musulmani in genere, gli arabi in particolare, si chiama Israele, la cui esistenza rappresenta una forzatura di cui molti Paesi "cristiani", a partire dalla Gran Bretagna (detentrice del protettorato in Palestina seguito alla perdita della regione da parte dell'Impero Ottomano dopo il 1918) per finire con l'Unione Sovietica, si resero responsabili dopo il 1945. Forzatura a dir poco: molti Paesi "cristiani" hanno continuato a sostenerla, in particolare tramite il finanziamento perenne da parte degli Usa. La nascita, lo sviluppo, il rafforzamento, l'allargamento di Israele costituiscono il motore più poderoso della rabbia musulmana e araba in particolare - noi crediamo che sia così e sappiamo che pochi lo dichiarano perché dire come stanno le cose è violare un tabù. Ogni nuovo insediamento di coloni ebrei nei territori palestinesi occupati militarmente da quarantotto anni da Israele dopo la guerra vinta in "sei giorni" è un colpo antiarabo e antimusulmano. Ogni olivo segato, ogni metro di muraglia, sono calci in bocca agli arabi ed ai musulmani. Ogni palestinese ucciso (e sono oramai migliaia e migliaia) da ebrei con o senza la divisa è un boccone di veleno per ogni arabo, per ogni musulmano. E, in definitiva, per chiunque non abbia cuore e cervello in catalessi.

Etichette: , , , ,

0 Commenti:

Posta un commento

Iscriviti a Commenti sul post [Atom]

<< Home page