venerdì 25 marzo 2016

Non leccateci troppo

Il divulgatore di storia e giornalista Paolo Mieli, un ebreo che sconta la sua misera esistenza di perseguitato razziale come presidente della RCS (Rizzoli Corriere della sera), ieri, appunto sul Corriere, ha ragionato sulle somiglianze tra il passato lontano (la guerra cosiddetta dei trent'anni, che ebbe luogo nella prima metà del secolo 17°) o meno lontano (la 2° guerra mondiale, 1939-1945) ed il presente, caratterizzato secondo i più dalla "guerra" che Daesh effettua in Siria, Iraq, Libia in modo apertamente militare e però anche "terroristico", ciò che ci porta agli attentati di Parigi, mesi or sono, e di Bruxelles. Mieli ha cavallerescamente dichiarato le sue perplessità rispetto a coloro che paragonano Daesh al nazismo e la guerra a Daesh alla guerra che Usa, Gran Bretagna e impero britannico, Urss ed altri combatterono vittoriosamente contro la Germania nazionalsocialista ed i suoi alleti, tra i quali l'Italia fascista; inclinando lui invece per una somiglianza tra la cosiddetta guerra dei trent'anni e la "guerra" attuale. Forse perché anche questa durerà tanto tempo? Comunque sia, segnaliamo l'opzione mieliana come cavalleresca perché è evidente a chiunque che paragonare qualsiasi nemico attuale del cosiddetto occidente a Hitler non solo è una cretinata, ma è soprattutto il frutto della propaganda israeliana in particolare ed ebraica in genere. E' come se l'ebreo Mieli avesse ieri deriso gli zelatori, come se avesse detto loro: non esagerate! Non leccateci troppo il culo!

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