giovedì 12 settembre 2013

Piccoli Hitler crescono

Sul quotidiano kosher Repubblica di ieri si leggeva un articolo esagitato del noto Friedman (con una enne sola, prego), celebre penna del quotidiano superkosher New York Times. Contrariamente al titolo italiano, evocante un Hitler mediorientale, il testo, forse scritto in condizioni di abbassamento mentale, farnetica di numerosi Hitler (da ovest, Libia, ad est, Iran) che "noi" (scrive il Friedman riferendosi agli Usa, diciamo così) dovremmo affrontare senza troppi scrupoli, come invece mostra di averne Obama, il quale sembra irretito dalla proposta russa di far consegnare le "armi chimiche"dalla Siria a rappresentanti Onu.
Ora, se questo Friedman con una enne sola vede molti Hitler, bene, il fatto è d'interesse solo psichiatrico, il vero guaio è un altro: ad Israele ed ai suoi numerosi amici la distruzione degli Stati della zona (Libia, Egitto, Libano, Siria, Iraq - domani Iran, dopodomani, perché no? - la Turchia), questo lo scopo delle mobilitazioni "pro democrazia" in medio-oriente da parte del cosiddetto Occidente, non basta. Non gli basta avere sotto tiro Stati ora divenuti formicai impazziti facili da annientare militarmente, là dove prima aveva dei solidi avversari. Gli "Hitler" che Israele vede intorno a sé si moltiplicano, sì è vero, sono piccoli, ma crescono di numero, diventeranno decine, centinaia, serviranno centinaia di piccole guerre, non finiranno mai. 

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