martedì 27 dicembre 2016

Abe a Pearl Harbour

Il progetto di sloggiare gli europei dall'Asia, e di dominarla al posto loro, ebbe come conseguenza la partecipazione alla seconda guerra mondiale, a fianco di Germania e Italia, del Giappone. Quando si ricorda l'attacco che nel 1941 (17 dicembre) l'aviazione militare giapponese realizzò ai danni di navi militari Usa in località Pearl Harbour (porto delle perle) e che dette l'inizio alla guerra nel Pacifico, bisogna precisare che tale porto si trova in un'isola delle Hawaii, arcipelago non esattamente prossimo al continente americano. Ragione per cui tale attacco rientrò nel progetto imperialistico giapponese.
La cerimonia in questi giorni documentata dai media, con il capo del governo giapponese Abe insieme ad Obama, vuole alludere ad una definitiva pacificazione tra i due Paesi, uno dei quali, gli Usa,  fu il vincitore della guerra nel Pacifico e schiacciò lo sconfitto, asservendolo in modi diversi, tra i quali spicca la dettatura della costituzione. La cerimonia sembra bilanciare la visita di Obama ad Hiroshima, una delle due città giapponesi fatte oggetto nel 1945 di tiro a segno atomico. 
E' però evidente che mentre l'attacco di Pearl Harbour fu di tipo militare ed ebbe come obbiettivo la distruzione di navi militari Usa, il bombardamento atomico di Hiroshima e Nagasaki (1945) avvenne ai danni della popolazione inerme, oltre ad aver prodotto conseguenze non paragonabili con quelle di Pearl Harbour.

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