martedì 17 aprile 2012

Chi volesse ottenere la patente necessaria per criticare la politica di Israele senza incorrere nell'accusa di antisemitismo dovrebbe rivolgersi al noto scrittore e pubblicista M.Pirani, che ieri nella sua rubrica del lunedì, su Repubblica, sull'onda dello sdegno suscitatogli dal poemetto di G.Grass in merito ai rischi che Israele fa correre al mondo con la sua politica arrogante, segnalava i modelli cui dovrebbe rifarsi chi preferisce non essere paragonato a Hitler, Goebbels, Goering. Accennava però genericamente ad alcuni esempi di intellettuali europei, e specificamente, invece, ad Abraham Yehoshua, David Grossmann e Amos Oz (due scrittori ed un regista cinematografico).
La provocazione è evidente, tuttavia noi non cadremo nel tranello teso dall'astuto Pirani ai suoi lettori criticamente avveduti.

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