sabato 30 aprile 2011

In una città meridionale della Siria (di cui non ricordiamo il nome) il governo del Paese sta usando contro le masse in rivolta (quale che sia tale rivolta) maniere brutali: si parla di morti "a centinaia". Sarà vero?

Appare evidente, però, che il valore della vita umana, in quel Paese, non è paragonabile con il valore che ad essa si attribuisce in Europa, almeno oggi.

In Europa si contano con precisione i morti europei, mentre si contano "a spanne" i morti extraeuropei, come abbiamo scritto spesso qui.

Gli europei, nel senso dei loro media, hanno un certo gusto di grossolanità che necessita uno sfogo: ottime sono le occasioni che tumulti o sciagure lontane offrono.

I media sono degli imbonitori da fiera, mentono a scopo promozionale della merce (anche politica) che vogliono vendere.

Qualcuno intanto domanda perché l'Onu non promuove un "intervento" in Siria, come lo ha promosso in Libia.

Noi chiediamo invece: perché l'Onu non si è mossa per la Libia come sta muovendosi per la Siria, cioè stando criticamente a guardare?

Possibilmente cercando di capire che cosa accade.

Noi non lo sappiamo. Invece riflettiamo sul valore della vita umana, da queste parti ipocritamente esagerato.

Etichette: ,

0 Commenti:

Posta un commento

Iscriviti a Commenti sul post [Atom]

<< Home page