venerdì 20 gennaio 2017

Nella vetrina dei tacchi a spillo di cui è tenutaria Utelinde Gruber ieri sera 20 gennaio si parlava dell'inizio della cosiddetta Era Trump. In effige Severgnini, che si crede spiritoso, di cui apprezziamo però il nuovo look, meno da cane pechinese, ed uno scrittore che si sforzava di nascondere l'accento toscano - parlava di bagatelle. Oltre all'espertologo Caracciolo, c'era in studio un'americana che esponeva il suo falso sé (Unreal Self) da cerbiatta - non più adolescenziale da un pezzo. Nessuno dei convenuti aveva pareri divergenti rispetto a quello che domina, di deprecazione della vittoria elettorale di Trump, che del resto passerà alla Storia solo per la aurea complessa acconciatura della sua chioma.
A proposito dell'uscente Obama, ricordiamo che la pronuncia corretta del nome del lager più famoso dopo Auschwitz è Guantanàmo; e che la riforma dell'assistenza sanitaria fu un favore alle assicurazioni private, infatti obbliga ad assicurarsi, cioè a pagare a prescindere.

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