sabato 16 luglio 2011

Il sociologo Luciano Gallino l'altro ieri su Repubblica faceva notare come banche centrali, fondo monetario internazionale, agenzie di valutazione, tutti organismi non elettivi, decidano le sorti economico sociali di centinaia di milioni di cittadini "democraticamente" illusi di influire per mezzo delle votazioni sul tipo di gestione della cosa pubblica.

Le misure prese dai governi dei Paesi più presi negli ingranaggi del cosiddetto debito pubblico, Grecia, Portogallo, Spagna, Iralanda, Italia, servono non a venire fuori dai guai di tutti, ma a consolidare il potere del sistema finanziario che ha causato i guai di tutti. Il privato compie nuovi passi a discapito del pubblico, l'asociale del sociale. Il capitalismo è in crisi, sta fallendo, ma seguita a succhiare energie, come un moribondo avvinazzato.

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sabato 9 luglio 2011

I ladri e parassiti grandi o piccoli di cui si occupano ossessivamente i media non sono il problema, uno schiocco delle dita giuste li farebbe rientrare svelti nel nulla da cui provengono. Il problema da risolvere è quello del sistema ladro e parassitario che ci tiene per il collo: si chiama capitalismo. Parlar tanto di Bisignani, Papa, Milanese, e anche dell'ineffabile cosiddetto premier, serve a nascondere il più (con il meno).

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sabato 2 luglio 2011

Strauss Kahn: ora lo faranno santo (...) intanto ieri sul Corriere, imperdibili, il giovane scrittore in ascesa e l'estremista della moderazione suonavano le loro piccole grandi campane a festa (...) in effetti il giornale dava grande risalto, paginate, all'inizio della riabilitazione di Strauss Kahn, con foto del tenero miliardario avec sa femme..articoli, sintesi, elenco delle pecche presenti nell'accusa (...) abbiamo già scritto qui che lo stupro in genere si prova male, senza testimoni, ma non è questo che c'interessa, oggi (...) il giovane, conoscitore di letterature, pubblicista, romanziere, un liberale che non manca mai di siglare qualche brano dei suoi scritti sul Corriere con atti di fede anticomunista, anche quando non c'entrano un fico, esulta, narra di essere stato attaccato dai lettori per la sua posizione, all'inizio della vicenda DSK, di perplessità (giusta, per altro), non manca di ricordare quel tevvibile agguato di sevve neve uvlanti Shame on you al povevo Dominique, e scrive di una cosiddetta Scuola del Risentimento agente in Usa, fucina d'antisemitismo (...) sarebbe dunque l'antisemitismo che ha fatto il colpo, contro DSK, questo povero ebreo sbattuto in galera e messo alla gogna: senza cravatta (...) dall'hotel da cinquemila dollari "a notte" alla cella (...) via dalla cattedra del Fondo Monetario Internazionale, povero DSK (...) vi sarebbe una corrente di "risentimento", dunque: e allora?

Il Pierino dimentica che, accanto sopra sotto e tutt'intorno alla cosiddetta Scuola del Risentimento, c'è l'Università Internazionale del Vittimismo, di cui lui è un piccolo docente aggregato: ma i suoi membri sono una legione: all'avanguardia stanno quegli ebrei, che, dotati di entrature politiche o mediatiche, sanno coprire la porcheria consolidata in Palestina da oltre sessant'anni, e ogni due per tre strillano all'antisemitismo: maestri di vittimologia.

Venendo alla donna che ha accusato DSK di averla stuprata (...) capita spesso che gli stupri risiedano nella fantasia o nel risentimento delle vittime, solo che non tutti gli accusati hanno i soldoni di DSK, per difendersi, dunque parecchi di loro scontano pene ingiuste, e qui la finiamo: che la donna abbia raccontato delle balle su questo o quel punto della sua vita non prova d'altra parte che si sia inventata lo stupro. Le situazioni concrete possono fare la differenza. La gioia del Corriere di ieri prova invece che l'Università Internazionale del Vittimismo ha lavorato, un'altra volta, in modo magistrale.

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