lunedì 29 settembre 2014

Un "filosofo della politica" assai reputato dagl'imperialisti americani e dai loro servizievoli zelatori nostrani, di nome Walser, Robert Walser, intervistato a cura del quotidiano kosher Repubblica in merito alla giustezza della guerra che gli Usa e i loro "alleati" hanno scatenato per ora dall'alto dei cieli contro il formidabile esercito del cosiddetto stato islamico iraqueno e siriano, sedicente Califfato - trentamila giovanotti in ciabatte su camioncini con cannoncino - ha risposto che certamente la guerra è giusta, ci mancherebbe! Ma noi ci aspettavamo che il Walser ci spiegasse perché, se questa cazzo di guerra è giusta e si svolge a due passi da Israele, terra cui il Walser abbiamo idea non sia indifferente, Israele non ci partecipa. 
Non siamo stati accontentati.

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giovedì 25 settembre 2014

Il prode corrispondente

Toltosi da Gaza durante i bombardamenti che i suoi amiconi erogavano al popolo palestinese lì assediato, il prode corrispondente torna al lavoro sul posto per raccontarci l'ultima porcata commessa dai suoi amiconi: l'omicidio di tre palestinesi ritenuti responsabili della morte dei tre giovani ebrei, la quale ultima dette poi luogo alla strage di oltre duemila palestinesi, al ferimento di innumerevoli disgraziati ed alla distruzione di centinaia di edifici.

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mercoledì 24 settembre 2014

C'è ma non si vede

Per quanto la geografia sia una materia ignorata, in molti intuiranno che l'Ucraina si trovi un poco più vicina alla Russia di quanto la Siria e l'Iraq lo siano agli Usa. Eppure si lascia correre sui "raid" che gli americani ed i loro "alleati" stanno iniziando a fare su quei due Paesi, mentre per tutta l'estate si è strillato contro la Russia, giustamente allarmata dalla deriva della confinante Ucraina, ma che non ha invaso alcun territorio né cielo. Due pesi e due misure. 
A proposito: perché nella coalizione anti Califfato non c'è Israele? O c'è, invece, ma non si vede.

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martedì 23 settembre 2014

Che ci facciamo qui?

Allora, come va?

....


hai visto il nostro autore, che tenerezza! Chiama alla ribellione contro la bastonata dei capitalisti in testa ai lavoratori, licenzibili e silenziati, ma dimentica ...


dimentica?


che i lavoratori sono stati comprati dal sistema capitalistico-consumistico oramai da decenni, e che da decenni mancano di guida credibile ... 


quindi?


il nostro autore è un negatore della realtà, forse per questo è stalinista ...


stalinista? Ma che dici?


non sai che gli stalinisti non credono alla realtà?


chi l'ha detto?


Marquez, Gabriel Garcia....


ma quello era un trozkista!


Comunque: il nostro autore si trova in errore.


Lascia fare, capita di peggio.


Senz'altro, ma dico: e noi? Che ci facciamo qui?

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lunedì 22 settembre 2014

Perché Israele no?

Rinnoviamo la domanda: 
perché Israele non fa parte della coalizione accozzata da Obama contro il Califfato?

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domenica 21 settembre 2014

Postmodernità in salsa Renzi

La sterilizzazione dell'articolo 18 nelle aziende con più di 15 dipendenti* consentirebbe ai capitalisti di poter guadagnare di più dallo sfruttamento dei lavoratori. Potrebbero disporre diminuzioni di stipendio certi di poter licenziare chi non ci sta. E' necessario che tutti si ribellino a questa randellata in testa che Renzi e i suoi mandanti ci vogliono servire.
* Sotto 15 regna già il postmoderno.

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mercoledì 17 settembre 2014

Scazzo Scozia

Lo scazzo scozzese devia l'attenzione degli sfruttati di quel territorio ricco di petrolio e di whisky dalle questioni serie verso quelle di tipo nazionale (o nazionalistiche), tuttavia mandare gl'inglesi a fare in culo è sempre una soddisfazione stop Il governo di Renzi Matteo inglobante l'ombra di Berlusconi Silvio intende procedere a rendere più facilmente licenziabili i lavoratori delle aziende con più di 15 dipendenti. Il capitalismo, di cui questo provinciale grassottello è il nuovo burattino, approfitta della crisi di sistema per aumentare il suo comando sul lavoro stop Lo sapete perché i decapitandi inginocchiati indossano una tunica arancione, là dove il Califfato comanda? No? Male, ragazzi stop Perché Israele non fa parte della coalizione che si è costituita giorni addietro contro il Califfato? stop Perché Massimo Giannini sorride più ora di quanto non facesse prima? Per la bella grana che prende dalla Rai? Forse, ma soprattutto perché è uscito dalla galera dove si trovava incastrato stop Lieto vi sia l'autunno stop

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martedì 9 settembre 2014

TV, Sorrisi e Stronzate

Il tipo - ai suoi tempi membro dell'organizzazione trotzkista "Lotta continua"quindi destinato a finir politicamente negli escrementi, è uno di cui noi però avevamo stima intellettuale - non ricordiamo se per averlo udito parlare alla radio o per qualche altra ragione, magari per averne letto qualcosa in un periodico di cui ci sfugge il titolo - scrive talvolta nell'ultima pagina del prestigioso settimanale del venerdì Tv, Sorrisi e Stronzate, istituendo paragoni intrepidi, come spesso lo sono i paragoni, tuttavia anche proponendo equiparazioni assurde. 
Tempo fa equiparò, il tipo, i migranti che oggi vengono alla sciolta dall'Africa e dall'Asia Minore con gl'irreggimentatissimi migranti italiani (e non solo) di cento anni fa, sbarcati nelle Americhe insieme ai loro documenti atti all'emigrazione. 
Stavolta il tipo equipara il sostegno russo agli insorti ucraini - che non gradiscono finire nelle mani dei loro connazionali dell'ovest e quindi nelle mani dell'imperialismo americano ed europeo - agli interventi che le truppe del Patto di Varsavia fecero in Ungheria (1956), nel 1968 in Cecoslovacchia, e nel 1980 in Polonia. Si trattava di difendere il socialismo da manovre losche ispirate dall'imperialismo americano e dai suoi satelliti europei, e messe in atto da molti ingenui manovrati da provocatori e traditori, magari nazionalisti e comunque nemici del socialismo, che era la fabbrica della giustizia sociale e quindi rompeva le tasche agli sfruttatori capitalisti ed ai coglioni - inclusi i trotzkisti.
Paragonare, dicevamo, è lecito, lo fanno spesso i bambini, i geni, ed anche i cretini; ma equiparare è un altro sport, un po' più serio! La Russia non è l'Urss, né il Patto di Varsavia, in questione non è oggi il socialismo, ma una questione nazionale e nazionalistica, l'indipendenza e così via. 
Tutto nel quadro della tensione Est Ovest, certo. Questo è il solo filo che lega i fatti del passato a quelli odierni. Ultimo: il tipo lamenta che, come oggi, gli Usa non intervennero allora (1956 eccetera). Dovrebbero? Avrebbero dovuto?
Ecco come si diventa un redattore di "TV Sorrisi e stronzate".

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domenica 7 settembre 2014

Non si transita in tre (abbiamo qui un bel senario con  allitterazione!) su uno scooter, non si scappa quando i carabinieri ti segnalano l'alt - a meno di avere motivi serissimi. Tuttavia ci pare che per queste trasgressioni, o meglio infrazioni, la pena di morte erogata sul posto dall'arma dell'Arma sia una punizione eccessiva. Come è accaduto giorni or son in quel di Napoli. 


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giovedì 4 settembre 2014

Confrontato con la precarietà, la perdita del salario pieno, la disoccupazione dei lavoratori privati, il blocco del salario dei dipendenti dello Stato non è una tragedia, anche perché per il momento essi sono al sicuro dal pericolo di perdere il lavoro. Tuttavia, dato che il blocco seguita dal 2010 e promette di durare ancora per anni, siamo di fronte ad una prepotenza che dovrebbe ricevere la risposta che merita dagl'interessati. I sindacati maggiori e quelli "di base" adesso hanno da dimostrare di valere qualcosa.

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mercoledì 3 settembre 2014

Lutto e silenzio

I filmati che mostrano esecuzioni di prigionieri "occidentali" da parte di boia del Califfato scandalizzano - non solo gli ipocriti - per la forma ed il contenuto, vero o falso che esso sia. La rete è inondata dai filmati, del resto, e celebra se stessa in ogni modo possibile ed immaginabile, dal privato più idiota al pubblico più atroce. E noi ne sappiamo poco, infatti la frequentiamo appena per scrivere note come questa e per leggere la posta. Ah, sì! ci divertiamo anche a scoprire se la Tale o la Talaltra persona famosa hanno la nostra età o no. Ma torniamo alle decapitazioni. Abbiamo già scritto qui che le teste, nel mondo, son strappate via anche in altri modi meno diretti e da macellaio: dalle bombe e dagli effetti delle bombe, per esempio. Dice: ma questi sciagurati erano prigionieri, ed i prigionieri mica si trattano così! E' vero. Allora ripensiamo all'esecuzione di Saddam Hussein, o alle scenette di Guantanamo, o alla sparizione del corpo di Bin Laden. Ed all'effetto che devono aver fatto questi eventi e la loro eventuale diffusione mediatica ai musulmani.
E dunque! Lutto e silenzio.

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Il paletto

Thomas Friedman tradotto ieri su Repubblica scrive di ordine e disordine del pianeta, ma non finisce qui, infatti l'ordine funziona tramite la libertà, ma anche tramite la non libertà. Nel disordine stanno Paesi come la Libia, la Siria, l'Afghanistan, l'Iraq, scrive Friedman. Nell'ordine tramite la non libertà stanno Cina e Russia. Gli Usa sono l'ordine tramite la libertà. L'articolo è apparso prima che su Repubblica sul NYTimes. Qual mirabile sintesi!
Friedman conclude affermando che gli Usa sono il paletto del mondo libero. Noi lo invitiamo a spogliarsi ed a sederci sopra.

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lunedì 1 settembre 2014

Una valle di lacrime

La Russia è un Paese di dimensioni enormi, molto ricco di materie prime, dotato inoltre di una capacità bellica paragonabile a quella degli Usa e della Repubblica Popolare Cinese. E di una consistente popolazione. Dopo che l' esperimento sovietico si è concluso, oltre venti anni or sono, probabilmente qualcuno ha trascurato la potenza della Russia, ed ha pensato di poter impunemente fruire, in Europa orientale, di una serie di Paesi compiacenti perché da poco fuoriusciti dal sistema dominato dalla defunta Unione Sovietica, e desiderosi di scodinzolare ai piedi di un padrone più "democratico". L'imperialismo si è all'incirca comprato tutti quei Paesi, popolazioni incluse, beninteso. Chi lo nega? Di recente ha tentato di acquisire anche l'Ucraina, ma non ha tenuto conto del fatto che quel Paese è costituito da una componente, ad est, semplicemente russa, che non ha accolto volentieri la prospettiva di ritrovarsi a far la parte dell' antemurale dell'imperialismo, che oggi è antirusso per motivi strategici, non più, come ai tempi dell'Urss, per motivi di politica economica e direttamente militare. Approfittando di tale circostanza nazionalistica, se non patriottica, cioè della tensione tra Ucraina dell'ovest ed Ucraina dell'est, la Russia ha trovato abbastanza facile opporsi al progetto sfacciato dell'imperialismo di tenerla da vicino sotto tiro, ed ha reagito. Intanto ha bloccato l'ideuzza di far di Sebastopoli (Crimea) una base navale Nato sloggiandone la flotta russa. Adesso sembra voler stabilire un corridoio favorevole, cioè filorusso, per aver via libera verso la Crimea. Mentre i morti e le distruzioni della guerra civile ucraina non si contano, il cosiddetto Occidente ha attuato delle "sanzioni" per punire la Russia, la quale ha controsanzionato l'Occidente, e così via. Ci sono dei rischi che tutto quanto vada a finire molto male per l'Ucraina, che è secondo noi entrata in una valle di lacrime - illudendosi di aver l'appoggio dell'Occidente; e molto male per tutti.
La colpa di tutto questo non sta nella politica di potenza e di revanche di Vladimir Putin, ma sta esattamente nella politica di potenza dell'Occidente, anche stavolta molto famelico e pasticcione.

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