lunedì 29 maggio 2017

Soglia di sbarramento del 5%

Cinquecentomila ogni 10 milioni di elettori vedranno il loro voto cestinato se si affermerà l'altissima soglia di sbarramento del 5% nel contesto del sistema elettorale prossimo venturo. E' un buon motivo per togliere agli aventi diritto la voglia di partecipare alle votazioni. 
I gruppi o partiti piccoli saranno costretti ad aggregarsi per sopravvivere senza dover diventare "extraparlamentari", comunque il 5% minimo è una terribile prepotenza

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sabato 27 maggio 2017

Referendum contro i buoni lavoro

L'abuso dei buoni lavoro (provincialisticamente detti voucher) spinse la CGIL a raccogliere, con successo, le firme per indire un referendum abolitorio (dell'abuso) dei buoni lavoro. Il governo, timoroso di venir sepolto ancora da una valanga di voti contrari, decise di abolire i buoni lavoro e così di rendere inutile il referendum. Ciò fatto, è di questi giorni la notizia della reintroduzione limitata dei buoni lavoro. E' tardi, e soprattutto è un imbroglio.

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venerdì 26 maggio 2017

Radici

A proposito degli autori di crimini politici in proprio (cioè non ammantati da ragioni di Stato) da un po' si parla della loro "radicalizzazione". Con tale termine s'intende l'avviamento di singoli o gruppi in canali politici descritti dai media nostrani in base alla categoria del "terrorismo". Ad esempio, un giovane finisce in carcere per reati comuni ed entra in contatto con detenuti "colti" che ne indirizzano l'orientamento verso idee e pratiche organizzative che, una volta uscito il giovane dal carcere, saranno da lui seguite. In solitudine o in collaborazione con altri. 
Da che esiste la lotta politica ed il carcere questo tipo di processo di cosiddetta radicalizzazione esiste. Per esempio il leader Malcom X (v. Autobiografia di MX, messa su carta da tale Haley, testo in Italia edito da Einaudi) divenne, da criminale comune che era, un politico "radicale" in carcere stando a contatto con altri detenuti politicamente ferrati. Secondo lui, i suoi maestri ed i suoi compagni, la questione razziale in Usa era fondamentale. Durante il fascismo non pochi detenuti politici fecero scuola ad altri detenuti ignari di politica trasformandoli in militanti antifascisti. Anche Hitler in carcere si autoradicalizzò occupando il suo tempo con la redazione di Mein Kampf.
Quanto all'immagine della "radice" (a proposito, il suddetto Haley è famoso per aver scritto un libro intitolato Radici), solo i nesci possono ignorare che in politica, e non solo, è una buona pratica quella di andare alle radici - semplicemente: per capire e agire. O: credere di capire.
(Com'è ovvio, ci si apre alla teoria e pratica di andare alle radici non soltanto in carcere).

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martedì 23 maggio 2017

Sempre le stesse cose

Nella vetrina dei tacchi a spillo di Lilli Gruber la sera del 23 maggio 2017 si è parlato della orrenda strage avvenuta a Manchester il giorno precedente in occasione di un "concerto" di una cantante adolescenziale. Era davanti alla padrona di casa, diciamo, Casini in persona, fantasmaticamente assistevano Severgnini e Travaglio. Solo Casini ha accennato al contesto politico internazionale, per il resto si è parlato di "sicurezza" e di "società aperta". Il fantasma di Severgnini ha affermato che in Corea del nord l'attentato non avrebbe avuto luogo. Buona questa.
Casini ha pure menzionato Israele e le "misure di sicurezza" colà efficaci come risposta alla nota turbolenza interna a quel grazioso Paese. In effetti Israele esporta know how  inerente la materia in ogni dove, facendoselo pagare.
Tutti e quattro hanno omesso l'ovvia considerazione che noi andiamo facendo da anni e che ora ripetiamo: il crimine politico sta sempre in rapporto alla quantità di ingiustizia ed infamia politica che è stata prodotta - non importa che abbia scopi diversi, evidenti oppure oscuri, e che agisca con crudeltà impensabile. Per combattere il crimine politico è necessario spegnere l'ingiustizia e l'infamia. Ciò non si fa perché ingiustizia ed infamia non sono dagli Stati che ne sono responsabili riconosciute come tali, ma sono invece ammantate ideologicamente (v. la cazzata alla Popper della "società aperta") ed agli Stati convengono in rapporto al sistema sociopolitico che servono.

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lunedì 22 maggio 2017

"Società aperta"

Il perseguitato politico Angelo Panebianco continua, nonostante la penosa clandestinità cui è costretto dai "nemici della società aperta", a diffondere la sua testimonianza facendo circolare i suoi scritti tramite il giornale clandestino "Corriere della sera". Ne abbiamo trovato una consumata copia in un contenitore per gelati Popper sotto una panchina dei giardinetti antistanti la stazione ferroviaria di Q. - dove ci trovavamo in attesa dell'ultimo treno prima del coprifuoco. E' la dittatura, ammettiamolo. E ne abbiamo scorso le righe, quasi illeggibili a causa delle numerose letture dal foglio subite, o godute. Il Panebianco ritiene, in breve, che gli Usa siano un esempio di "società aperta" e che Trump sia un nemico; ritiene altresì che coloro che "odiano" gli Usa amino Trump ed insieme Putin. Non è così, funziona in un altro modo: si è stufi dell'arroganza Usa e ci si guarda intorno sperando che vi sia qualche contrappeso.
Gli Usa comunque sono una società aperta al dominio del capitalismo ed all'imperialismo

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domenica 21 maggio 2017

Italia senza muri

Il nutrito ed eterogeneo corteo milanese di sabato 20 maggio per l'accoglienza dei migranti* e contro il razzismo ha ricevuto l'approvazione da parte del presidente del Senato, Grasso; l'ex magistrato ha proposto l'immagine di un'Italia "senza muri". In diversi luoghi del Paese i muri sono crollati da mesi ed anni ed attendono la loro riedificazione.

*"migrare" è verbo di moto, nei fatti molti dei pervenuti in Italia vorrebbero muoversi verso altri Paesi che tuttavia non sembrano troppo favorevoli ad "accoglierli".

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martedì 16 maggio 2017

Elezioni nella Lega

Alle elezioni di domenica scorsa indette dalla Lega per la scelta tra Salvini e Fava potevano partecipare solo gli iscritti da almeno un anno, i quali pare che siano 15 mila circa. Siamo favorevoli a tale metodo, che ha visto partecipare il 56% di tale piccola massa: i numeri sono modesti a Milano (sui 300) ed anche in Liguria (meno ancora). Certo l'esito non era in prevedibile discussione, ciò deve aver indotto quasi la metà dei "15 mila" a non recarsi nelle sedi della Lega per votare. Ha stravinto Salvini con oltre l'ottanta %; è lui che rianimò anni or sono una Lega stremata spostando il focus del movimento dal "nordismo" ad altri obbiettivi d'interesse meno locale. Tanto è vero che Salvini è protagonista di frequenti incursioni in luoghi un tempo impensabili per chiunque abbia più di 40 anni, dove sbandiera i suoi slogan piuttosto semplici e di facile presa popolare. La vecchia guardia non è contenta di tale riposizionamento, si profila una "scissione".

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venerdì 12 maggio 2017

Babbi

La mi farebbe i' ppiacere di ccomprare la banca 'ndo lavor i' mmi babbo, che la va a rrotoli, poeromo, un sa ppiù 'ndove sbatter i' ccapo.

E in cambio, signora, che cosa mi dà?

Tanta grathithudine, o icché gli ho a dare?

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lunedì 8 maggio 2017

Basta un frego

Un francese su tre si è astenuto o ha votato scheda bianca (fonte: Le Figaro on line) ieri al ballottaggio presidenziale. Ha vinto alla grande con circa il 66% dei voti Macron, ma Le Pen ha conseguito un buon 34% circa*. Ci vediamo alle politiche prossime. 
Siamo sfavorevoli a lasciare la scheda in bianco, meglio farci un frego sopra. Non importa scrivere "Né dio né padroni", basta un frego.

*malissimo andando a Parigi, dove il 90% ha preferito Macron.

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sabato 6 maggio 2017

Ci vediamo alle prossime elezioni amministrative

L'elezione aperta a cani e porci del segretario PD ha portato nelle casse del partito circa 3 milioni e 600 mila euro, qualora tutti i votanti abbiano versato i 2 euro richiesti, cosa di cui francamente dubitiamo. Ciò significa, comunque, che i voti totali sono stati circa 1 milione e 800 mila (fonte: Il Corriere della sera del 5 V 2017). 
Spicca patetico il risultato del Lazio (v. alla voce "Roma"): 147 mila voti circa. Chi si accontenta gode. Ci vediamo alle prossime elezioni amministrative.

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giovedì 4 maggio 2017

Abu Mazen & Trump

A proposito della visita di Abu Mazen a Trump, in Usa, pochi sanno che il primo è in realtà a capo di un sistema politico ed amministrativo che, finanziato da Usa, Israele e da altri contributori, ha la funzione essenziale di tener sotto controllo i moti di rivolta contro l'oppressione israeliana e la sua presenza militare nei territori palestinesi occupati da 50 anni. Ragione per cui è possibile che l'incontro sia servito a "ristrutturare" il finanziamento di cui sopra. 
Pochi sanno inoltre che Israele esporta know-how in tutti i Paesi che necessitano di tenere a bada minoranze riottose.

(Dobbiamo quanto sopra alle ricerche che il Dott. Gabriele Mombelli, specialista in Scienze Politiche presso la "Cesare Alfieri" di Firenze, cortesemente ci dà in lettura)

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