venerdì 28 settembre 2012

Ieri un ascoltatore di "Prima pagina" (Radio Rai terzo programma) ha interloquito con il giornalista di turno a proposito della questione delle "armi atomiche iraniane". Questa persona, non italiana ma ben parlante la nostra lingua, ha detto in sintesi quello che chiunque non sia afflitto da handicap intellettivi o da faziosità cieca sa: cioè che non si vede perché l'Iran non si debba dotare di armi atomiche, dal momento che Israele le possiede.
Il giornalista ha replicato con un argomento deviante, rispetto al tema: l'armamento atomico dei Paesi islamici dipenderebbe da una "gara" tra sciti, sunniti, salafiti eccetera, tutti vogliosi di avere la meglio sulle "eresie" altrui. Peccato che la molteplicità di correnti islamiche sia presente anche all'interno dei singoli Paesi. E comunque: visto che molti Paesi sono dotati e superdotati di armi atomiche, grave errore, ogni scandalo sollevato perché un nuovo Paese vuol dotarsene è una idiozia.

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giovedì 27 settembre 2012

La losca combriccola del giornalismo italiano, in coro, depreca una condanna definitiva a 14 mesi di reclusione a carico del direttore di un giornale che ha pubblicato un articolo diffamatorio contro un magistrato. Non crediamo che il tizio farà un solo giorno di prigione, non ci piacciono le prigioni, ma i cittadini condannati in via definitiva finiscono in carcere, e non si vede perché un giornalista debba cavarsela in nome della libertà di espressione e di stampa, stampa che non è affatto libera, tra l'altro, ma asservita agli interessi economici e politici dei capitalisti. Non si vede perché sia lecito ad un giornale, con la sua potenza più o meno schiacciante, sputtanare un cittadino e non pagare il danno provocato a quel cittadino per mezzo di uno o più articoli persecutori e, diciamolo, disgustosi.

E' poi venuto fuori il vero autore dell'articolo diffamatorio, un tale che adesso siede in parlamento, dunque piuttosto al sicuro dal pagare dazio. Costui ha aspettato parecchio per dichiararsi responsabile, non c'è che dire. Aveva firmato l'articolo con uno pseudonimo ("Dreyfus") perché radiato dall'ordine professionale come giornalista spione.

Ma sappiamo che tra spie e giornalisti spesso il confine è debole.

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martedì 25 settembre 2012

Lilli Gruber ha domandato a D'Alema qualche sera fa se è disposto a ritirarsi, in vista delle prossime elezioni politiche. D'Alema ha replicato con un argomento che di questi tempi viene tenuto nascosto; è il partito che decide.
Al di là del personaggio, assai discutibile, tale risposta è molto importante, infatti la personalizzazione della politica (v. alla voce "primarie") riesce ad inculcare nel pubblico, negli elettori, l'idea che contino gl'individui singoli - in un contesto di omogeneità sotto il segno della mancanza di alternative allo stato presente di cose.
Lo stesso risultato può ottenere l'enfasi posta dai media sulle malefatte dei vari tizi, che "rubano" approfittando dei loro ruoli politici o amministrativi pubblici:  in nome stavolta della cosiddetta onestà, che finisce per contare più di tutto, a prescindere da chi la pratica, sia di "destra" che di "sinistra".

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lunedì 24 settembre 2012

Il noto personaggio di Crozza, Marchionne, ha ostentato disprezzo per le critiche rivoltegli dall'imprenditore Della Valle. Non c'interessiamo delle scaramucce tra due figurine della collezione "I capitalisti", ma il noto personaggio di Crozza ha ostentato disprezzo anche per le scarpe, articolo prodotto dal Della Valle, e ciò ci sembra davvero scandaloso, infatti in questa parte del mondo le scarpe hanno un'importanza decisiva, dal momento che sono utili alla salute dei nostri piedi, i quali ultimi valgono assai di più di una Panda.

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domenica 23 settembre 2012

Che un indagato, un imputato, siano "garantiti" contro gli eventuali errori della magistratura è giusto, ma in pratica gli indagati e poi imputati ricchi possono ingaggiare squadre di ottimi avvocati incaricati di sfruttare le "garanzie" per proteggerli e magari contrattaccare buttando sabbia nei meccanismi della legge, mentre gli indagati e imputati poveri non sanno neppure a chi rivolgersi, e comunque non possono pagarsi i Ghedini, i Bongiorno, i Grosso, i Coppi, i Taormina eccetera. Questo significa che le "garanzie" sono di fatto uno strumento di classe che cozza contro il principio secondo cui "la legge è uguale per tutti". Facciamo un esempio: gli avvocati di Lusi, accusato di aver "distratto" circa 25 milioni di euro di finanziamento al partito della Margherita (...) hanno prospettato, allo scopo di tirar fuori il loro assistito dal convento (...) dove ora risiede in meditazione, che il Lusi restituisca 15 milioni. Dice: perché solo 15? Geniale, perché, sosterrebbero gli avvocati, il resto Lusi lo ha pagato allo Stato in tasse!
Capite che per avere dei marpioni simili dalla propria servono soldi.

Come se ne esce? Non se ne esce, se non con il socialismo..

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sabato 22 settembre 2012

Le appropriazioni di denaro pubblico da parte di rappresentanti eletti "dal popolo", comunque il loro accumulo alquanto sospetto di ricchezze immobiliari eccetera, costituisce un problema. L'onestà è importante, ma la giustizia sociale è più importante ancora. Dare rilievo a queste "ruberie" è inevitabile, ma ci pare che serva a distrarre il pubblico dalle questioni vere, che rimandano all'iniqua distribuzione della ricchezza. Ammettiamo che nell'ultimo caso laziale oggetto in questi giorni di attenzione mediatica sia stato "distratto" qualche centinaio di migliaia o qualche milione di euro, ammettiamo che lo scioglimento della giunta regionale laziale sia un ghiotto boccone nella bassa cucina politica locale e nazionale (far fuori il PDL nientemeno che "a Roma"); ma tutto ciò è niente, al confronto dei miliardi di ricchezza che sono detenuti e crescentemente accumulati da una minoranza a discapito della maggioranza. Dei furti legalizzati che subiamo ogni volta che paghiamo una qualche merce.
Dice: ma anche nei Paesi socialisti, dove la giustizia sociale è (era) l'obbiettivo principe, sono (erano) possibili casi singoli di appropriazione indebita di ricchezza pubblica e quindi di conseguimento di privilegi.  Sì, casi di sopravvivenza di comportamenti che il socialismo ha (aveva) lo scopo di annientare con le buone o con le cattive.

Non facciamo come il toro, che si fa ingannare dal drappo rosso, e lo carica senza vedere la spada che esso cela - e che lo infilzerà a morte.

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giovedì 20 settembre 2012

Giorni addietro Scalfari, intervistato da Lilli Gruber, ha consigliato al candidato alle primarie PD Renzi un corso di economia e finanza alle "scuole serali", nel caso che lui vinca questo tipo di consultazione e poi divenga, chissà, presidente del consiglio. A parte il fatto che noi riteniamo Renzi inadatto perfino a fare il sindaco (forse potrebbe esercitare la nobile professione di giornalista in tv), e che consideriamo le primarie "aperte" come una certificazione politica dell'inconsistenza di un partito, se Scalfari con il suo sarcasmo intendeva dire che un presidente del consiglio dev'essere esperto di economia e finanza, ebbene, ha torto. Come i ministri, anche il primo di loro deve essere una guida politica, non un esperto settoriale. Del resto per "parlare con Mario Draghi", come direbbe Scalfari, c'è apposta il ministro dell'economia, o delle finanze. Il quale avrà i suoi, a questo punto sì, consulenti esperti.

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mercoledì 19 settembre 2012

Ammettiamolo: è uno spasso per noi europei vedere quanto sono coglioni gli yankee, l'erogazione d'immagini che da molti decenni il cinema e la tv garantiscono ogni giorno con generosità ci provoca stupore e fascinazione, entrambi nella cornice del comico. Vedere dunque che i candidati alla presidenza di quel curioso aggregato di Stati si esibiscono davanti ai fan (se non si tratta di figuranti) danzando con le loro mogli in abiti da sera, certo, non ci stupisce più, ma ancora ci fa ridere.
Il pianeta sta da più di mezzo secolo sotto il tiro di una rivoltella tenuta in mano da un bambino scemo.

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martedì 18 settembre 2012

Le dimostrazioni vivacissime che si svolgono a quanto pare in alcuni paesi di religione musulmana contro una fiction prodotta negli Usa sulla vita di Maometto e giudicata offensiva dai manifestanti, evidentemente assai al corrente della produzione di video statunitense, se non al corrente di chi è al corrente di tale produzione, chiamano in causa il tema della censura. Un video su Maometto che lo presenta come un uomo dalla vita privata oggi discutibile secondo i canoni imposti dal politicamente corretto, merita di essere censurato? O no?
Si chiama eleuteromanìa la passione troppo grande per la libertà: essa di solito riguarda i cretini e gli ipocriti, naturalmente senza dimenticare chi fa il paladino della libertà d'espressione quando gli fa comodo e per sostenere di fatto la libertà dei capitalisti di spremere ricchezza dalla vita e dalla natura.
La libertà conta meno della giustizia.Fine della discussione.
Tornando a Maometto, noi proviamo sincera pena per queste probabili masse d'incazzati musulmani in quanto è a niente che esse si tengono avvinte, come le masse "cristiane" a niente sono fedeli e così via. Ma è chiaro che il video su Maometto è una provocazione che pesca nel mare di guai che Israele e i suoi alleati producono da alcune decine di anni; non è stato censurato a bella posta.
Se lo avessero censurato ciò avrebbe significato che Israele non conta più tanto. Ciò che è impossibile.

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sabato 15 settembre 2012

Leggiamo su La Stampa, giornale specie durante questi giorni post "11 settembre" mobilitato a petto in fuori dalla parte dell'imperialismo senza se e senza ma - che Obama avrebbe detto, commentando la morte del diplomatico Usa e addetti vari, a Bengasi - terra di petrolio conquistato - che gli Stati uniti non si ritireranno mai "dal mondo" e continueranno a difendere la libertà ovunque essa sia calpestata. Citiamo a memoria. In campagna elettorale ogni scherzo vale.

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venerdì 14 settembre 2012

Monti ha in questi giorni menzionato lo statuto dei lavoratori riconoscendone le motivazioni di natura sociale ed insieme proponendo l'ipotesi - "da professore" - che i vantaggi conquistati dai lavoratori abbiano tuttavia frenato la creazione di nuovi posti di lavoro da parte di imprenditori atterriti, diciamo noi, dalla prospettiva di non licenziabilità degli assunti.
Monti dal suo punto di vista di colto dirigente che milita da sempre dalla parte del capitalismo, ha ragione. Ogni conquista della classe lavoratrice - come lo statuto dei lavoratori di cui v. l'articolo 18, recentemente eroso e vanificato proprio dal governo Monti - è un colpo inferto ai capitalisti, i quali, attraverso il personale politico che li rappresenta, mirano a riconquistare il comando sul lavoro.
Il comando sul lavoro: più cresce e più aumenta l'accumulo di plus valore da parte dei capitalisti.
Monti è un "marxista", contrariamente a coloro che male si oppongono al suo governo. In questione è la lotta tra le classi.

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mercoledì 12 settembre 2012

Che Obama abbia prospettato l'invio di "duecento marines" in Libia come risposta all'uccisione a Bengasi, da parte di ignoti, di un diplomatico Usa e di altri, inclusi poliziotti libici e feriti in quantità, dimostra che la Libia è una colonia Usa.
Sempre meglio il presente ci ammaestra sulla nostra storia passata (al contrario di quel che sapevamo: Historia magistra....): prima la guerra civile, poi la liberazione, infine la sottomissione ai liberatori.

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martedì 11 settembre 2012

Che uomini e donne impegnati in politica non debbano essere eleggibili più di x volte in parlamento è una idea sbagliata in assoluto, perché enfatizza il fattore età, che invece non conta, come non contano il genere, il colore della pelle od altre caratteristiche prepolitiche. Ed è sbagliata in particolare perché svaluta il rapporto tra chi s'impegna in politica e gli elettori. Non siamo stupiti che tale idea sia sostenuta da un imbecille.

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sabato 8 settembre 2012

Monti crede in Dio e nel capitalismo, perciò è oggetto di pressioni (mediatiche) affinché resti dov'è anche nella prossima legislatura, dovunque infatti si trova qualcuno che, come Monti, crede in Dio (o crede di credere, direbbe Gianni Vattimo), e pochissimi davvero non credono nel capitalismo. La potenziale base di consenso a Monti, ci spieghiamo, è immensa, non solo in Italia. Inoltre, per dirla con la vecchia Roma, Monti è il vero vir bonus dicendi peritus, una brava persona esperta nel parlare, e ciò lo distingue dai vari personaggi che sembrano avere qualche possibilità di "governare" l'Italia dal 2013. Mettiamo tra virgolette la nobile arte perché si vede bene che i governi nazionali sono aggiogati all'Europa che conta (i soldi), ed anche qui Monti batte tutti i suoi poveri concorrenti, anche i più improbabili "mostri" che l'era berlusconiana ha suscitato: li batte perché è capace di parlare bene anche in lingue che non sono trascurabili  (in termini di utenza, beniteso) come la nostra amatissima. Li batte perché conosce la materia che conta e le persone che contano.
Monti non vuole continuare a governare l'Italia, sapete perché?
Perché è all'Europa che lui aspira. Con l'aiuto di Dio.

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lunedì 3 settembre 2012

La marca sudcoreana che ha pagato i tre miliardi di dollari di risarcimento alla rivale Usa - cui era condannata da un tribunale Usa - con trenta camion carichi di monetine, ha realizzato in grande stile ciò che a noi soltanto la pigrizia fin qui ha impedito di fare in diverse occasioni. Quindi evviva!

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domenica 2 settembre 2012

L'imperialismo di destra in Usa è impegnato a togliere l'imperialismo di sinistra dalla presidenza, e ci pare che stavolta le macchiette messe in mostra dal cosiddetto partito repubblicano abbiano la possibilità di far schizzare fuori dalla cosiddetta casa bianca le mascherine cosiddette democratiche.

Il suffragio universale in Usa, tra parentesi, esige un certo impegno da parte degli elettori, che devono registrarsi per poter votare, ciò taglia fuori i meno dotati di sicurezze sociali ed economiche..

A proposito di Clint Eastwood: Sergio Leone disse che aveva due espressioni, quella con il sigaro e quella senza, invece gli amici del Manifesto ne hanno da decenni fatto un monumento, non sapremmo dire perché, sarà in questione la pratica "decostruttiva", che permette di trasformare tutto secondo i propri desideri. Topolino in Aristotele. Ora come faranno, gli amici del Manifesto, con il vecchio Clint (soltanto simpatico), che si è schierato con gl'imperialisti di destra?

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