Lilli Gruber e Paolo Mieli hanno giorni fa ospitato un giovane esponente del M5S, Di Battista, nella vetrina dei tacchi a spillo che ogni sera va in onda su La7, da anni. (E', tale vetrina, in realtà una trasmissione di argomento politico durante la quale la regia fa inquadrare non solo i parlanti, ma anche la parte sottostante del rotondo tavolo cui essi siedono. Ignoriamo quale sia il numero di trasmissioni con la caratteristica ora descritta). Comunque sia, il Mieli e la Gruber hanno fatto una specie di materpaternale al giovane Di Battista, un tipo piuttosto fantozziano che apostrofa gl'interlocutori con il titolo accademico ("Dottoressa Gruber", "Dottor Mieli") e che forse è anche un po' coglioncello, come tutti i membri noti del M5S, gente semplice dalle idee chiare e forti, soprattutto poche.
(Attenzione: costoro, a partire dal capo, hanno sostanzialmente ragione, dal celebre "vaffanculo" di anni fa in giù - o in su).
Le due autonominate figure genitoriali l'altra sera hanno fatto notare al giovane sempliciotto 1) che altra cosa è governare, altra è stare all'opposizione, indicando come esempio della loro acuta raccomandazione il celebrato caso di Virginia Raggi eccetera.
La padrona di casa ha 2) sottolineato, a proposito di un affare di governo piuttosto decisivo, che chi, come i cosiddetti grillini o come i leghisti o i cosiddetti fratelli d'Italia, parla di invasione di migranti in Italia, ebbene, esagera. Non sarebbe un'invasione, semmai è un'invasione cosiddetta, pareva indicasse la Gruber al Di Battista.
3) Ma poi perché, ha chiesto la dottoressa dai tacchi a spillo, Gentiloni, Renzi e compagni dovrebbero voler lasciare invadere l'Italia creandosi tanti problemi?
E' una domanda interessante, ma difficile. Proviamo noi a rispondere.
Chi sta dalla parte dell'invasione, con o senza virgolette, chi la difende (non chi la descrive come un qualcosa di ineluttabile) è secondo noi animato da un'ideologia oramai consolidata che è il vero oggetto da studiare, da analizzare, da cogliere in tutte le sue manifestazioni. Poco ha di politico, molto ha di etico. E' un'ideologia derivante dalle due religioni monoteistiche (il giudaismo e il cristianesimo) che, dopo essersi guardate in cagnesco per secoli, da una settantina di anni almeno hanno deciso di convolare a pubbliche nozze che hanno poi prodotto idee ed opinioni di grande interesse, sì, ma obbliganti.
Tale ideologia, cui ovviamente è difficile prendere le misure, Vangelo, testi di Paolo di Tarso, Bibbia, Talmud, si articola, se non bene, benino con il capitalismo e l'imperialismo: in quale punto? In quello della coltivazione e fioritura dei "diritti umani", i quali son la vernice che uniforma il tutto.Etichette: Cristianesimo, Di Battista, Diritti umani, Giudaismo, Gruber, Mieli, Tacchi a spillo