giovedì 27 luglio 2017

Inps Inps Hurrà

Il voto sulle pensioni degli ex parlamentari ("vitalizi") approvato ieri 26 VII alla Camera propone il metodo di calcolo detto contributivo, contro il vecchio metodo retributivo. Significa che vale quanto pagato via via all'Inps, e non l'ammontare dello stipendio recepito, ciò che da una ventina di anni è toccato ai cittadini non parlamentari. Considerando che alcuni parlamentari che hanno ricoperto tale carica per pochi anni o addirittura pochi mesi percepiscono non malvagi assegni mensili, non si può che giudicare giusto il voto di ieri. Peccato che 1) la legge, una volta passata al Senato, sarebbe retroattiva - significa che varrebbe anche per il passato - vera mostruosità; e che 2) a qualche imbecille potrebbe venire in mente di aggiustare il bilancio dell'Inps ricalcolando secondo il metodo retributivo tutte le pensioni.

Un lettore del Corriere oggi 27 agosto fa notare a ragione che la ministra Fornero nel 2011 introdusse retroattivamente il metodo contributivo ai danni di chi nel '95 non avesse accumulato un'anzianità di anni 18.

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mercoledì 19 luglio 2017

Visioni di Tremonti

L'economista Tremonti, già ministro nei governi presieduti da Berlusconi, uomo colto e intelligente il cui valore si apprezza meglio oggi, dopo che i fatti lo hanno sganciato dal governare, la sera del 19 luglio durante la trasmissione "In onda" (La7) ha affermato che nell'Africa subsahariana ci sono "duecento milioni" di persone in procinto di passare in Europa (cioè in Italia), perché costoro sarebbero pressati da sud dalla presenza crescente dei cinesi, i quali, a quanto ne sappiamo, lavorano e fanno lavorare conquistandosi quelle posizioni di prestigio e potenza politico-economica che tanto spaventano gli "occidentali". Il ragionamento di Tremonti, sintetizzato dai tempi della trasmissione, manca di completezza. A noi pare che il lavoro messo in moto dai cinesi (leggi: imprenditoria cinese) dovrebbe attirare parte di quei "duecento milioni" di africani dei quali parla futurologicamente Tremonti. 

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venerdì 14 luglio 2017

Percentualismo

La sera del 14 luglio Emma Bonino ha parlato, senza alzare i toni, del fenomeno della migrazione durante una trasmissione che va in onda dopo le 20,30 su La7 in sostituzione della vetrina dei tacchi a spilllo di Lilli Gruber. Emma Bonino, che sembra consapevole della mutata dimensione del fenomeno, ha usato l'argomento percentualistico per affermare che non si è davanti ad una "invasione". Il percentualismo deriva da un metodo non disprezzabile di misurazione che però ha il noto limite illustrato una volta per tutte con l'immagine dei polli (tu ne mangi tre, io zero, percentualmente ne mangiamo uno e mezzo a testa). Emma Bonino è stata anni or sono ministro degli esteri, nel frattempo il flusso dei migranti è aumentato: tale aumento tende a spazzare via gli argomenti fin qui non rifiutabili in favore della accoglienza. Tutto è quindi da ridiscutere. Comunque sia, noi siamo tra coloro che interiormente portano il lutto in merito alla perdita rapida, troppo rapida, della identità dei luoghi dove sono nati, cresciuti e diventati vecchi. Tale disidentità crescente tende a farci sentire stranieri dove non avremmo mai pensato di sentirci. Si dirà che si tratta di "percezioni" e si proporranno numeri a mo' di calmanti. Non va bene, non va per niente bene.

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sabato 1 luglio 2017

Sotto il tavolo

Lilli Gruber e Paolo Mieli hanno giorni fa ospitato un giovane esponente del M5S, Di Battista, nella vetrina dei tacchi a spillo che ogni sera va in onda su La7, da anni. (E', tale vetrina, in realtà una trasmissione di argomento politico durante la quale la regia fa inquadrare non solo i parlanti, ma anche la parte sottostante del rotondo tavolo cui essi siedono. Ignoriamo quale sia il numero di trasmissioni con la caratteristica ora descritta). Comunque sia, il Mieli e la Gruber hanno fatto una specie di materpaternale al giovane Di Battista, un tipo piuttosto fantozziano che apostrofa gl'interlocutori con il titolo accademico ("Dottoressa Gruber", "Dottor Mieli") e che forse è anche un po' coglioncello, come tutti i membri noti del M5S, gente semplice dalle idee chiare e forti, soprattutto poche. 
(Attenzione: costoro, a partire dal capo, hanno sostanzialmente ragione, dal celebre "vaffanculo" di anni fa in giù - o in su). 
Le due autonominate figure genitoriali l'altra sera hanno fatto notare al giovane sempliciotto 1) che altra cosa è governare, altra è stare all'opposizione, indicando come esempio della loro acuta raccomandazione il celebrato caso di Virginia Raggi eccetera. 
La padrona di casa ha 2) sottolineato, a proposito di un affare di governo piuttosto decisivo,  che chi, come i cosiddetti grillini o come i leghisti o i cosiddetti fratelli d'Italia, parla di invasione di migranti in Italia, ebbene, esagera. Non sarebbe un'invasione, semmai è un'invasione cosiddetta, pareva indicasse la Gruber al Di Battista. 
3) Ma poi perché, ha chiesto la dottoressa dai tacchi a spillo, Gentiloni, Renzi e compagni dovrebbero voler lasciare invadere l'Italia creandosi tanti problemi?
E' una domanda interessante, ma difficile. Proviamo noi a rispondere.
Chi sta dalla parte dell'invasione, con o senza virgolette, chi la difende (non chi la descrive come un qualcosa di ineluttabile) è secondo noi animato da un'ideologia oramai consolidata che è il vero oggetto da studiare, da analizzare, da cogliere in tutte le sue manifestazioni. Poco ha di politico, molto ha di etico. E' un'ideologia derivante dalle due religioni monoteistiche (il giudaismo e il cristianesimo) che, dopo essersi guardate in cagnesco per secoli, da una settantina di anni almeno hanno deciso di convolare a pubbliche nozze che hanno poi prodotto idee ed opinioni di grande interesse, sì, ma obbliganti. 
Tale ideologia, cui ovviamente è difficile prendere le misure, Vangelo, testi di Paolo di Tarso, Bibbia, Talmud, si articola, se non bene, benino con il capitalismo e l'imperialismo: in quale punto? In quello della coltivazione e fioritura dei "diritti umani", i quali son la vernice che uniforma il tutto.

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