giovedì 28 maggio 2015

A proposito dell'incidente stradale avvenuto da qualche parte a Roma l'altra sera, quando un'auto ha ferito, tentando maldestramente di sfuggire alla pula, parecchie persone ed ha provocato la morte di una donna di servizio filippina, si è sottolineato che sull'auto si trovavano dei rom residenti in un accampamento della zona (Primavalle), certo perché è stata fermata una persona rom presente nell'auto, la quale avrà detto qualcosa delle altre, che sono invece fuggite. Il fenomeno degli accampamenti rom è per molti un fastidio, un costo e così via, ma ci sembra che c'entri poco o nulla con l'incidente di cui sopra, infatti non è raro che cittadini residenti in normali abitazioni e non appartenenti a minoranze etniche provochino con le loro auto la morte di uno o più pedoni o non pedoni e che poi si diano alla fuga. 
Il fenomeno degli accampamenti rom, del resto, forse non è da eliminare come molti vorrebbero, infatti potrebbe essere, quella dell'accampamento, una situazione gradita a parecchi membri di tale etnia, che, anche essendo in grado di pagarseli, non vorrebbero mai abitare in normali appartamenti. 

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lunedì 25 maggio 2015

Renzi antisindacato

L'uscita di Renzi Matteo da Rignano sui sindacati, che sarebbero da lui preferibili in versione unificata (nota bene: non in versione "unitaria"), con altre sue uscite fatte per mezzo della facile e incontrollata parlantina che lo caratterizza, è indicativa della sua "consistenza" politica, non  riferibile alla sinistra, neppure a quella più annacquata, ma riferibile esattamente a quella maggioranza italiana di cittadini cosiddetti moderati che per lo più non capiscono un'acca di politica e vegetano nell'ignoranza generale - più sono giovani e meno sanno. In questa maggioranza ha pescato per decenni la DC, poi ha pescato Berlusconi nelle sue varie mascherate elettoralistiche (Forza Italia, Casa delle libertà, Partito delle libertà, Forza Italia ed ora, pare, "partito repubblicano" *); ora vuol pescarci Renzi Matteo da Rignano. Tuttavia con questo noi non vogliamo sostenere che il furbo ometto strizzi l'occhio alla suddetta maggioranza d'incompetenti, no: lui ne fa proprio parte, lui la rappresenta come e meglio di Berlusconi. I sindacati, pur con tutti i limiti che hanno, sono le uniche organizzazioni di massa che sono attive nel nostro Paese, e sono numerosi perché rappresentano le molte facce del mondo del lavoro. 

*Voler fare un "partito repubblicano" da opporre all'americana al "partito democratico" non è solo patetico, ma è da perfetti ignoranti, dal momento che il Partito Repubblicano, e sia pure ridotto al lumicino, in Italia c'è già.

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sabato 23 maggio 2015

A proposito dei progressi che le armate dell'Isis compiono in Siria e in Iraq ai danni dei governi di quei Paesi, e degli sciti che vi abitano (l'Isis appartiene alla maggioranza islamica di fede sunnita), noi continuiamo a chiederci perché il Paese militarmente più ferrato della regione, Israele, non appaia in alcun modo impegnato nella opposizione alle armate dell'Isis. Certo, la nostra pretesa che Israele partecipi alla coalizione anti Isis è all'incirca irrealizzabile. Tuttavia a noi appare probabile che Israele abbia non poco vantaggio dalla dissoluzione di Paesi a lui ("Israele" è maschile) ostili, come lo sono la Siria e l'Iraq (quest'ultimo già fatto a pezzettini dall'amico americano). Questa potrebbe essere la ragione per cui Israele tiene nella fondina le sue formidabili pistole, come sappiamo sempre pronte a sparare. Del resto l'Isis pare ignorare Israele, certo anche per non subirne le reazioni.

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giovedì 21 maggio 2015

Foto, video, testimonianza, delazione

Il Corriere ha pubblicato in questi giorni una (ben fatta) fotografia che mostra un giovane intento plasticamente a bastonare un poliziotto posizionato a terra. Si tratterebbe d'una immagine colta durante gli scontri avvenuti a Milano il giorno dell'apertura dell'esposizione "universale". La polizia sostiene di aver individuato il giovane bastonatore, e lo ha arrestato nonostante che lui non presentasse più, al momento dell'arresto, un certo dettaglio fisico - invece presente nella foto. Guai seri lo aspettano, infatti i poliziotti hanno il permesso di bastonare i manifestanti, ma i manifestanti non devono bastonare i poliziotti, che rappresentano lo Stato, come sappiamo monopolista della forza e della violenza. Ora noi domandiamo: la persona che ha scattato la foto di cui sopra  per motivi professionali - non per altro, forse - è o non è da considerarsi, indirettamente, una "spia", un "delatore"? Lo è anche il Corriere?
Su questo interrogativo un altro, uscito beffardo dalla nostra riflessione, si è appoggiato: i video - non di rado realizzati da casuali utenti dei popolarissimi strumenti fotografici "digitali" - che, riprodotti dai media, mostrano agenti di polizia intenti a picchiare in modo vario ed esagerato persone da loro arrestate - non sono anch'essi materiale indirettamente "spionistico", "delatorio"?
A parte il fatto che un video è ben diverso da una foto, a parte il fatto che in questione è anche il concetto di testimonianza, diremmo che vi sono "delatori" professionali e "delatori" non professionali, così come vi sono fotografi dilettanti e fotografi professionisti. L'uso dei loro documenti "testimoniali" è da valutare come "buono" o come "non buono" a seconda del punto di vista che si ha o si assume in merito allo Stato ed al suo monopolio della forza e della violenza.

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lunedì 18 maggio 2015

A quanto pare i Paesi europei effettueranno coordinatamente azioni militari in mare allo scopo di ostacolare i cosiddetti barconi che traghettano migranti in territorio italiano, imbarcazioni che sono stipate brutalmente, ma a caro prezzo, di persone desiderose di trasferirsi in Europa. Approfittando della forte "domanda" di passaggi via mare, numerose organizzazioni "offrono" la loro opera - si tratta di imprenditoria particolarmente priva di scrupoli.
Ne vedremo di tutti i colori.
Intanto si nota che diversi Paesi europei non hanno intenzione di condividere distributivamente con l'Italia la "accoglienza" dei migranti (Gran Bretagna, Francia, Spagna, Danimarca ed altri). 
Il nostro Paese, del resto, "accoglie" tanti migranti per il motivo semplice che è il più vicino alla Libia, da dove partono i suddetti barconi. Siamo i primi in senso geografico, non etico.

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sabato 16 maggio 2015

Killer in trasferta

Un'azione di commando Usa in Siria ha prodotto l'uccisione di un probabile capo dell'Isis, abbiamo appreso ieri da vari media. Nessuno di loro ha espresso la minima incertezza sul fatto che gli Usa possano intraprendere azioni militari all'interno d'uno Stato sovrano estero contro il quale non sono in guerra, né ha precisato alcunché in merito ad un eventuale accordo tra Usa e governo siriano.

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Accoglienza

Ieri il Corriere ha pubblicato un articolo di Donatella Di Cesare sul tema dell'accoglienza. L'autrice, impegnata in modo forse scomodo nella vicenda editoriale e filosofica inerente le opinioni di Martin Heidegger, il famoso e difficile pensatore tedesco, sull'ebraismo e sugli ebrei - ciò l'ha segnalata alla nostra pigra attenzione - ha scritto sull'accoglienza un libro che certo proveremo a leggere, nell'ipotesi che esso ci venga sotto mano. 
Dal momento che qua e là nella fittamente abitata Europa, colma di nababbi possessori di immobili e terreni bell'e pronti per accogliere schiere di immigrati africani e d'altro genere, si levano obbiezioni anche fobicamente colorite in merito all'accoglienza dei medesimi, controfobicamente si erogano, da parte di personalità di spicco vario, prediche dirette a persuadere gli europei a schiodarsi dalle loro ambasce proprietarie e nazionalistiche, ad abbandonare il loro attaccamento ai beni terreni, mobili e immobili, e a dare accoglienza ai cosiddetti disperati che pervengono avventurosamente (ma anche avventuristicamente) in Europa. 
La Di Cesare contesta, nell'articolo ieri pubblicato dal Corriere nella pagina centrale dei commenti, proprio l'ideologia che consiste nell'atteggiamento proprietario di appartenenza a una terra, a una nazione, magari a un "sangue", e così via. Insomma, per la Di Cesare affermare che "qui c'ero io, questa è casa mia", sarebbe un errore da correggere. In nome dell'ibridazione, o, se non in tal nome, dell'apertura, dell'accoglienza. 
Tre cose abbiamo da dire: la prima è che le prediche servono solo a se stesse, invece è utile gestire secondo ferrea giustizia l'emergenza immigrati con lo strumento del governare. Il buon cuore è un optional, il buon governo è obbligatorio. La seconda è che siamo troppi, e che nei Paesi da cui provengono i migranti ci si riproduce a mo' di conigli. Anche in questo caso bisogna governare per limitare le nascite. La terza è che vi è un celebrato Paese, affacciato nella parte sud orientale del Mediterraneo, che è nato proprio sul principio del "qui c'ero io" (magari alcune migliaia di anni or sono) e dove si "accoglie" solo chi è omologo, mentre chi è "altro" e però sul posto ci abitava non tremila, ma settanta anni fa, è preso a calci in culo. 

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giovedì 14 maggio 2015

Alle votazioni inglesi hanno partecipato meno del 70% degli aventi diritto, la vittoria dell'azzimato capoccia conservatore è frutto di un regolamento schifosamente maggioritario, peggiore di quello italiano.

Alle votazioni in Trentino hanno partecipato circa la metà degli aventi diritto, ne deriva che la vittoria del PD dev'essere valutata come merita, e merita poca considerazione. Che Forza Italia tenda allo zero, tuttavia, è una buona notizia.

La bassa partecipazione al voto in giro per il vasto mondo non sappiamo definirla, in Italia comincia a puzzare di apoliticità squallida e narcisistica. Di disinformazione totale, indifferenza, privatismo. 

Chi vota PD ha ragione solo se è un reduce del PDL o di Forza Italia, altrimenti è uno sciroccato.


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giovedì 7 maggio 2015

Nostalgia

E.Galli ieri sul Corriere si dichiara nostalgico dei tempi nei quali in Italia il capitalismo non aveva divorato gran parte dello Stato e delle altre istituzioni sottoposte allo Stato ed il nostro Paese faceva molto meno schifo di quanto ne fa oggi. Naturalmente E.Galli non vede la causa dello schifo, che qui noi indichiamo con chiarezza nell'ascesa ai danni del "valore d'uso" del "valore di scambio", o non vuole vederla, e conclude il suo interessante articolo rinnovando la sua fiducia nel kamasutra politico: far cose di destra, "nostalgiche", da sinistra, far cose di sinistra, "innovative", da destra. Ed attribuisce al Bertoldo di Rignano questa capacità, che lo farebbe vincere.

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martedì 5 maggio 2015

Stato e vetrine

Se non è una battuta, che i rompivetrine di Milano rischiano fino a quindici anni di galera per "devastazione", è segno che qualcuno ha urtato il capo ed ha smarrito non tanto il senso di quel che è giusto, quanto la ragione. 
Lo Stato ama le vetrine? 
Ma le vetrine spesso non amano lo Stato. 
Molti amano le vetrine, pochi lo Stato.
In questo stato stanno le vetrine: rotte.

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venerdì 1 maggio 2015

La banda Monti, cui saremo certo sempre grati per aver iniziato a far sparire l'incubo berlusconiano, derubò tuttavia i pensionati da milleduecento euro al mese in su, veri nababbi, anni or sono, allo scopo di far cassa dov'era facile, ed i pensionandi, alcuni dei quali si videro, tra le lacrime della signora Fornero, allungare di cinque, sei, sette anni in un colpo la vita lavorativa. Senza contare la porcata dei cosiddetti esodati, decine e decine di migliaia di persone prive di salario e ancora senza pensione. 
La corte costituzionale ha stabilito l'altro ieri che il furto ai pensionati è incostituzionale e che i soldi devono essere restituiti. Non sarà con uno dei suoi slogan del cazzo che Renzi risolverà la cosa. Trattasi di almeno cinque miliardi di euro, intanto.
Siamo certi che il governo di Renzi non restituirà il maltolto e che avrà luogo un nuovo ricorso dei tartassati, molti dei quali moriranno prima di vederselo restituito. Ci consola la certezza che a causa di ciò Renzi perderà voti. Nel frattempo ci fa ridere come, in vista delle prossime elezioni, alcuni pescecagnolini fingano sdegno e simulino di stare dalla parte dei derubati.

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Comando e caramelle

Il rignanese e la sua corte hanno fretta di imporre una legge elettorale che velocizzi il comando capitalistico, tutto qui. Noi siamo invece proporzionalisti di stretta osservanza, secondo noi ogni duecentomila voti nazionali si ha diritto ad un seggio, secondo noi se vota la metà degli aventi diritto i seggi in palio devono ridursi in proporzione. La legge che sta per passare invece darebbe, con una partecipazione al voto del sessanta per cento degli aventi diritto, al partito che prende il quaranta per cento virgola zero zero uno (reale: ventiquattro per cento degli aventi diritto) una maggioranza schiacciante in parlamento. Allo scopo di velocizzare il comando capitalistico sul lavoro e su tutta la società. Con distribuzione di caramelle consolatorie ai poveri, tipo gli ottanta euro dello scorso anno.

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