Si rifletta sui quattro nostri connazionali resi celebri loro malgrado in Libia, due alla memoria. Costoro erano (sono) tecnici specializzati, anche anzianotti tra l'altro, con ogni probabilità ben remunerati ed esposti a rischi tremendi in un Paese senza un governo - però ricchissimo di petrolio e gas. Costoro erano (sono) membri della cosiddetta aristocrazia operaia: facciamo notare che un notaio è difficile che sia ucciso in Libia, magari può essere rapito se va a fare il bischero nel deserto, tutto qui; che un borghese può essere rapito e ucciso se va, dove ci odiano, a fare la spia. Un proletario rischia la vita sempre, anche se lavora a un chilometro da casa, magari in fonderia, e per pochi soldi. Se ne vuole di più lo ficcano nel deserto a pompare olio di pietra, e crepa.
Prima di tutto il governo italiano deve fare in modo che tutti i nostri connazionali facciano ritorno a casa; se poi alcuni intendono continuare a lavorare dove ci odiano, sappiano che cosa può attenderli. Può attenderli la morte, usata poi per far propaganda alla guerra "occidentale" in Libia.
N.B. A fare con gli europei d'ogni erba un fascio i musulmani hanno torto, naturalmente.
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