mercoledì 30 giugno 2010

Sciopero lettori.

L'appello, attribuito a Berlusconi, ai lettori di giornali affinché scioperino, è reso osceno dalla bocca che l'avrebbe pronunciato. Non dal suo significato.

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sabato 26 giugno 2010

Legittimo impedimento

Leggiamo divertiti che il governo ha nominato un tizio ministro "senza portafoglio" allo scopo di consentire al tizio di usare la legge del cosiddetto legittimo impedimento per non presentarsi ai giudici dai quali è imputato a causa di una qualche evidentemente dubbia sua manovra nel mondo della finanza, banca eccetera (ciò ha a che vedere con un altro genere di portafoglio, quello vero). E che il presidente della repubblica gli ha negato questa prospettiva.
Naturalmente la parte lesa, la cosiddetta maggioranza, ha eccepito su quest'intervento presidenziale, coraggiosissimo, sferzante, ardito..."ci son qua io che difendo il giusto!"... con l'argomento della "irritualità" e cacciando fuori l'accusa di "presidenzialismo"...

Ciò che la cosiddetta maggioranza vorrebbe per il suo padrone, guarda caso, è proprio il presidenzialismo...

Non dobbiamo scandalizzarci, dobbiamo pensare: il caso illustra bene che l'attività politica parlamentare "democratica", e quella governativa di più, servono solo a chi le svolge: a far soldi, ad accumulare "amici", a rendersi immuni, a tutto quanto, salvo che alla res publica. La res è infatti privata, o va ad essere privatizzata del tutto.

Quanto al presidente, sarebbe meglio che facesse la voce grossa anche per questioni più serie. E' facile bacchettare un carneade qualsiasi.

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Un fantasma si aggira...

Il trombettiere del liberismo Ostellino, sul Corriere, celebra la vittoria scontata dei sì nel referendum di Pomigliano abbandonandosi a chiacchiere sul, secondo lui, finito comunismo, marxismo leninismo eccetera...

Ma, signori, se è davvero finito, perché ne parlate tanto?



Un fantasma si aggira per l'Europa (e il mondo)...



Scimmiottando la vecchia Maggie, Ostellino si spenzola nell'assurdo di negare la dimensione sociale, spropositando che solo quella individuale conta...



Gli regaliamo una garzantina con la pagina piegata alla voce "sociologia"?

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venerdì 25 giugno 2010

Brevi dall'immondo.

Leggiamo divertiti del generalone incaricato di vincere la guerra in Afghanistan "licenziato" da Braccobaldo...Molti lavoratori, milioni di lavoratori sul pianeta vorrebbero essere "licenziati" come il generalone, il quale ha sì perso l'incarico "prestigioso" ma non certo lo stipendio di generale...Linguaggio aziendalistico...



Abbiamo visto su un tg rai che la città di Roma, intesa come amministrazione comunale, ha prodigato la sua capitolina genuflessione, con azione linguatica ed accensione del cosiddetto Colosseo, al padre del soldato israeliano a suo tempo catturato dai palestinesi e tenuto prigioniero, in pellegrinaggio italiano...logicamente quel tg, che ho intravisto nell'intervallo di una partita, condotto da una bionda molto "solare", ha usato il termine "rapito", soldato "rapito"...



I due che precedono sono abusi lessicali carichi di veleno, di veleno simile assumiamo dosi forti ogni volta che apriamo un giornale o vediamo un tg o un film, o qualsiasi cosa proveniente dall'immondo imperialista. L'immondo prodiga veleno, come la buca in fondo al mare eroga petrolio gratis per tutti.

Cari saluti.

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domenica 20 giugno 2010

Due "stati" palestinesi?

Sul Manifesto di ieri, o dell'altro ieri, si legge un articolo (e un'intervista ad un rappresentante dell'organizzazione Hamas) che abbastanza nettamente prendono le distanze da Hamas, com'è noto governante nella striscia di Gaza. Essi evidenziano in modo critico come oramai si possa parlare di due "stati" palestinesi in contrasto reciproco, quello di Gaza e quello di Cisgiordania. Logicamente, a chi sostiene la causa dei palestinesi rincresce una tale divisione, più politica che geografica, ma l'unità non dev'essere guardata come un mezzo da perseguire a tutti i costi. Appare evidente che l'Autorità Nazionale Palestinese, dopo la misteriosa morte di Arafat, sta percorrendo una strada di compromesso con gli usurpatori israeliani e con gli imperialisti americani, e che il radicalismo di Hamas sta in relazione reattiva con tale strada di compromesso.
Il compromesso in politica è inevitabile, anzi è costitutivo ed essenziale, tuttavia quando esso ha luogo con l'avversario "in casa" si dovrebbe parlare piuttosto di collaborazionismo.
Quanto agli errori, veri o presunti, commessi da Hamas a Gaza, essi devono essere visti nel contesto dell'assedio che tale "striscia" sopporta da parte di Israele, nel contesto del "piombo fuso".
Per questi motivi siamo sconcertati dalla presa di posizione del Manifesto. Ma forse non dovremmo essere sconcertati da questo giornale obamoide e falsocomunista. Allora diciamo che ci dispiace.

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giovedì 17 giugno 2010

Sciopero metalmeccanici.

La CGIL Fiom ha davanti a sé, in merito alla vicenda in corso a Pomigliano, soltanto una strada: lo sciopero di tutti i lavoratori metalmeccanici italiani contro il ricatto della Fiat, che, in cambio dei suoi "investimenti" (ipotetici) vuol fare dei lavoratori pomiglianesi delle macchinette che lavorano alle splendide vetture Panda, "personalizzate", per tre volte alla settimana (sul totale) otto ore di seguito (in senso stretto), e che non hanno il permesso di ammalarsi - in nome della lotta al cosiddetto assenteismo. E guai a scioperare!

Senza una proclamazione dello sciopero di tutta la categoria (almeno), la decisione CGIL Fiom di non firmare l'accordo, che invece hanno firmato altre organizzazioni sindacali, resta soltanto un bel gesto, dato che, al momento del referendum sull'accordo, martedì prossimo, la maggioranza dei ricattati comprensibilmente voterà Sì, e il costo del giusto rifiuto, per la CGIL, o meglio per la Fiom , sarà uguale a zero.

In effetti, è ragionevole pensare che tra la casa madre (CGIL) e la Fiom vi sia una certa divergenza di linea e di opinioni conseguenti, o viceversa...Tuttavia mi sembra scorretto parlare dell'una in modo troppo distinto dall'altra, come invece fanno alcuni media, tra cui il Manifesto.

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mercoledì 16 giugno 2010

Caccia al tesoro

Giorni fa Rampini su Repubblica ci ha deliziato con un articolone che racconta dei beni sotterranei presenti in Afghanistan, metalli cosiddetti preziosi in quantità che varrebbero non abbiamo capito quanti miliardi di dollari, noti agli addetti ai lavori inperialistici almeno dal 2004. Abbiamo ripensato ad una vecchia lettura dello stesso quotidiano, quando trovammo, non sappiamo più opera di quale faina, che la guerrazza in Afghanistan sarebbe in corso per "il bene delle ragazze" locali, notoriamente impedite di aggirarsi seminude, come le felici nostrane, sui marciapiedi. Forse si trattava di gergo: ora sappiamo che cosa significa "il bene delle ragazze". L'articolone di Rampini non omette il genere comico, od autosatirico: infatti riporta i crucci degli americani in merito a tale ricchezza sotterranea che gli afghani certamente non sapranno "gestire", divisi e ingordi come sono.
Meno male che c'è chi ci pensa.

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sabato 12 giugno 2010

"I suoi quattrini".

Il luminare del liberismo in forza al Corriere ieri suonava la sua trombetta in nome della privatizzazione di tutti i beni e servizi pubblici. Anche dell'aria?
A proposito di evasione fiscale, rivendicava la "libertà" di usare, da parte di ciascun compratore, "i suoi quattrini" e non il pagamento cosiddetto elettronico, notoriamente meno facile da nascondere, e la "responsabilità fiscale" di ciascun venditore.

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Mai arrendersi alle parole.

Paginone ieri, dedicato dal Corriere al famoso soldato israeliano che a quanto pare è prigioniero dei palestinesi a Gaza. Intervista con foto al padre del ragazzo. Abuso ripetuto del termine "rapito", come se il soldato in questione fosse un bambino o un farmacista o la moglie di un notaio, rapiti dai banditi. Ce ne siamo già occupati, di questa infamia verbale.

Stavolta vorremmo fissare un'impressione, quella che l'assolutamente privato (la famiglia di un soldato prigioniero del nemico, catturato in guerra) può diventare un affare internazionale da cui dipende la vita quotidiana, direttamente, del milione e passa di persone stipate nella striscia di Gaza...

Tra parentesi: dove abiti? Nella striscia... Mai arrendersi alle parole...

Dall'assoluto chi -se -ne -frega mediatico nostrano relativo alla prigionia dei milioni di persone sulla facciaccia della terra, alla morte delle decine di migliaia di persone ammazzate nelle tante guerre o guerriglie, stavolta (e non solo stavolta) si scorre nell'assoluto oh-mio-dio relativo a un caso privato, a un caso individuale.

Il soldato israeliano catturato e prigioniero fa parte della ristretta schiera della casta dei Signori, uno dei loro vale più di un milione dei membri della casta dei Plebei.

Auguri.

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giovedì 10 giugno 2010

Spionaggio al formaggio.

Il Corriere di ieri segnalava in prima che un bambino di sette anni è stato ucciso come spia, in Afghanistan, dai talebani, ma nell'interno la notizia risultava al condizionale e senza riscontri. Tale Frattini Davide corredava la pagina, dedicata in minima parte alla suddetta notizia o fola, con un articolo sulla vita dei bambini in Afghanistan, come dire: comunque stanno tanto male!

E i "nostri" stanno forse bene?

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mercoledì 9 giugno 2010

Quinta potenza industriale.

Ha affermato la presidente della Confindustria che l'Italia è il quinto produttore industriale mondiale, leggo sul Corriere di ieri, dopo Cina Usa Giappone e Germania. E allora che cosa vogliono, questi padroni? Questi marchionni? Questi colaninni? Se L'Italia industrialmente è così forte, perché il lavoro è tanto minacciato, tenuto sotto schiaffo, ricattatoriamente?
Perché ai capitalisti non basta mai il dominio sui lavoratori, più cresce il dominio, più cresce l'accumulo di capitale, e la possibilità di comprare tutto, tutta la vita, la terra, l'acqua, il mare, e trasformare tutto in merce

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lunedì 7 giugno 2010

La fabbrica dell'antisemitismo.

L'antisemitismo è un errore (mentale, intellettuale, culturale, politico) che ha avuto sempre conseguenze concrete gravi, e tragiche nel secolo scorso. Tuttavia, in quanto errore, non è l'unico, si trova in buona compagnia, vedi il razzismo, l'etnocentrismo, il sessismo, la caccia alle streghe, senza contare le migliaia di superstizioni, inclusa la credenza in un qualche entità superiore detta dio.
Il fatto che vi siano una quantità di individui (probabilmente masse di individui) antisemiti, nonostante che la storia abbia insegnato in tempi non lontanissimi il genere di conseguenza che tale errore può avere, dipende di sicuro dalle attività che una vera e propria fabbrica mondiale, con il suo centro posto in Israele, instancabilmente opera. Fabbrica di antisemitismo, dunque, che si nutre di antisemitismo per prosperare nella sua sciaguratissima linea, o meglio deriva.

L'opposizione alla politica israeliana non appartiene (in molte sue componenti) all'antisemitismo, tuttavia lo stato israeliano si pone davanti al mondo come "stato ebraico", con ciò rendendo sempre più difficile la distinzione. Ai tempi della oscena guerra di Israele contro il Libano (2006) ricordiamo di aver letto su un quotidiano italiano, La Stampa, un articolo in cui si accennava ad "elicotteri ebraici".
Si sarebbe tentati di rimproverare questa confusione agli israeliani e ai loro fanatici seguaci, se non pensassimo, come abbiamo accennato, che ciò è il loro gioco. Incorrono in un tipico errore: il vittimismo.

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giovedì 3 giugno 2010

Difesa dell'esistente, mai.

L'attacco ad enti, fondazioni, scuole eccetera, centri scientifici o artistici o storici o letterari, al cinema, al teatro, alla musica, come quello alla scuola ed all'università, è politico prima che economico, infatti nessuno parla di tagli nel settore della cosiddetta difesa, costosissima ma politicamente, agli occhi del governo, intoccabile, in quanto strumento fondamentale dell'asservimento del nostro Paese all'imperialismo (missioni di "pace" e simili balle). Il governo italiano, che è una versione stracciona e sadica del capitalismo, odia la cultura, l'arte, la scienza, l'istruzione e l'educazione, l'università e la ricerca, perché le sente nemiche e le considera (in ciò è straccione) inutili...

Ciò non significa, secondo noi, che gli enti di cui sopra, la scuola e l'università, il cinema e il teatro, la musica, in quanto istituzioni non siano pieni di storture, di ruffianate schifose e di sprechi di denaro pubblico.

Non si tratta di difendere l'esistente (1) dagli attacchi straccioni del governo (2) , il 3 non è escluso. E' utile combattere l'esistente e insieme combattere il governo che intende annientarlo. Tutto deve essere rifatto.

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