sabato 30 gennaio 2010

La "fortezza" di Sartori.

Sartori, piuttosto noto come "scienziato della politica", ieri sul Corriere, articolo di fondo, ha rilasciato alcune opinioni 1 antipacifistiche, 2 sulla guerra in genere, e 3 sulla guerra in Afgha particolarmente, in più erogando addirittura un consiglio pratico militare ai conduttori di quest'ultima guerra infamissima. Diagnostico, va bene, un oroscopo non si nega a nessuno, specie se persona anziana; ma addirittura terapeuta, questo no!
Dunque, in genere il Sartori ha sostenuto che la guerra fatta allo scopo di garantirsi un territorio è ormai una faccenda del passato. Leggendaria perdita della memoria oppure ipocrisia su cui non merita perdere tempo. Corea, Viet Nam, Palestina, Iraq 1 e 2, Afgha, Kossovo, ti basta? Gli Usa occupano per interposti fantocci innumerevoli paesi conquistati con guerre a decine.
In particolare sull'Afgha questo nuovo stratega ha proposto alle forze imperialiste, un tantino in difficoltà, non di comprarsi il nemico, come stanno facendo, ma di uscire dal paese e di attestarsi in una "fortezza" appena ai confini, beninteso priva di civili, e da lì, dalla formidabile fortezza, tartassare i terribili taliban con bombe, aerei e "droni".
Questa filza di amenità, degne dei discorsi di un alzatore di gomito dopo cena, tra amici, o d'un viaggiatore notturno in treno, ore 03, quando tutti sono stanchi e a stringhe sciolte, erano in bella vista ieri sul più diffuso quotidiano italiano.

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giovedì 28 gennaio 2010

Svelare, velare.

Sembra che in Francia tra poco alle donne cultrici del velo sul volto sarà impedito tale uso nei luoghi pubblici, inclusi ovviamente gli uffici pubblici, come leggo sulla Repubblica di ieri, 27 gennaio 2010. Libertà fraternità uguaglianza?
In Francia dunque, a quanto pare, si inizierà a far concorrenza a quei tanto deprecati paesi extraeuropei dove anche le donne che eventualmente non lo vogliano devono invece coprirsi il capo, o il viso, o l'intera figura.

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Il giorno della memoria.

Mi piacerebbe sapere che cosa prova una persona, coinvolta (anche per via parentale) con la memoria delle stragi compiute durante la seconda guerra mondiale dai nazionalsocialisti e dai loro collaboratori o alleati ai danni del popolo ebreo, ad essere oggetto di commemorazione da parte di uno Schifani con la stella di Davide attaccata al risvolto della giacca, o da un Fini, ex fascista (ex da pochi anni) e a suo tempo "allievo" del già repubblichino Giorgio Almirante, capo per anni del MSI, movimento nazionalista, fascista e razzista. Mi piacerebbe sapere se prova un po' di disagio. Io, che non ho patito direttamente (non ero nato) né indirettamente (non sono figlio di ebrei) quelle stragi, ma che le tengo costantemente come oggetto di riflessione luttuosa, provo molto disagio, anzi: schifo.

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mercoledì 27 gennaio 2010

Off shore, Black, Bluff and Abracadabra.

La recente iniziativa giudiziaria a carico di Berlusconi e la sua ditta, indipendentemente dal fondamento e dagli esiti, è davvero ricca di prospettive dal significato generale. Tentiamo di intravedere, dunque, ma con gran fatica, i percorsi labirintici che abili trafficanti internazionali opportunamente serviti da mediatori sanno far percorrere a masse di denaro "nero", che così viene sottratto a quella, certo misera, misura di giustizia sociale che è la tassazione.
Intravediamo o meglio confermiamo l'idea di vari livelli di realtà economico-finanziaria, quello ufficiale, rappresentato da documentazione cartacea, e quelli veri, misteriosissimi, frammentatissimi..........

I piccoli dilettanti, sappiamo bene, registravano meno di quel che era il costo della merce transata, cinquanta invece che cento, con la complicità dei pubblici ufficiali, che pudicamente si allontanavano dal luogo del contratto, per pagare meno tasse. I grandi trafficanti fanno altro, sembra. Si accordano su un prezzo ufficiale assurdo, falso, gonfiato, poniamo del "cartellino" di un calciatore (cento invece che trenta) o di una vagonata di orrori cinematografici yankee (cento invece che dieci), o d'altro, che viene sì fatturato, ma senza che il corrispettivo del prezzo ufficiale sia passato dal compratore al venditore come direbbe la fatturazione.......falsa.

Come fa ad essere così testicolare Pinco, pensa l'ingenuo, a pagare una scamorza di calciatore o qualche pacco di filmaccetti decine di milioni di euro? Non è affatto il caso, compagno! Paga zero o poco più, Pinco, mentre "libera" una massa di denaro vero ma nero, che sistemerà (per mezzo di due o tre maneggioni, incluso il venditore, in combutta) al sicuro, magari in attesa di una sanatoria tremontiana....

Dice: e le tasse sul fatturato ufficiale, chi le paga? Probabilmente i compari dividono le spese........oppure il frutto dello scarico delle fatture false. In attesa di capire meglio, su, allegri!

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Il cane, il porco e l'amministratore.

La leggerezza arrogante e idiota con cui si muovono (sperperando soldi pubblici per fini personali, incluse le frequentazioni sessuali a pagamento) alcuni amministratori locali pone il problema della selezione del personale da parte dei partiti. Dal momento tuttavia che i partiti non sono, ormai, che cartelli elettorali e d'affari, tale selezione non è più politica (e tecnica), ma è opportunistica e in definitiva "mafiosa". Se i partiti fossero, come erano, organizzazioni politiche tese ad elaborare teorie e pratiche inerenti il governo della società e dell'economia, non solo non cadrebbero nella trappola fangosa delle cosiddette elezioni "primarie" (cui può partecipare il cane e il porco, come se fosse un militante), ma anche promuoverebbero personale politico-amministrativo selezionato nel duro lavoro di partito, teoria e pratica.

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sabato 23 gennaio 2010

Uno schiaffo.

Locale: a Montecatini (Toscana termale) un ex dipendente del comune, licenziato a suo tempo da conducente di scuolabus, ha ucciso giorni fa la dirigente comunale che aveva deciso il licenziamento. Dopo, si è ucciso. La ragione del licenziamento sembra essere stata il caratteraccio dell'uomo, burbero con i bambini, ed in particolare uno schiaffo affibbiato da lui ad un bambino. L'assassino-suicida ha dunque commesso almeno un tragico errore, quello di uccidere la dirigente, ma io mi domando se è giusto licenziare una persona per uno schiaffo. La risposta che mi do è una sola: per niente giusto!
E' ora di finirla con questa sacralità gaglioffa attribuita ipocritamente ai bambini, in nome della quale si rovinano le vite di adulti colpevoli di inezie.
Mentre altri adulti, colpevolissimi di ogni tipo di ingiustizia ed abuso, siedono tranquilli al caldo del loro potere.

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giovedì 21 gennaio 2010

Elemosina.

I "cento milioni" di dollari a quanto pare erogati dal governo Usa a favore di Haiti sono elemosina, in edificazione sono pari a cinque o sei palazzine. I finanziamenti alla famosa repubblichetta abusiva installata in Palestina, ritornanti in termini d'acquisti di armi di produzione Usa, sono ogni anno pari ad oltre due miliardi di dollari.
Gettare acqua cibo eccetera dagli elicotteri agli affamati, come se fossero animali nella fossa, ciò che hanno fatto gli yankees ieri l'altro, è pura schifosissima vile infamia razzista.
Ma, in alto i cuori! Adesso ci pensa la coppia Berlusconi Bertolaso a rimettere tutto in ordine!

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mercoledì 20 gennaio 2010

Facile nausearsi del crocerista.

Il rilievo che ieri 19 gennaio 2010 il quotidiano obamoide Il Manifesto dava alla notiziola dei bagnanti de luxe su una spiaggia di Haiti (Isla Hispaniola) faceva patetico effetto ..........Mercanzia cattolica......Che alcuni benestanti scendano dalla nave da crociera per farsi il bagnetto nel golfo "da favola" vicino ai morti e agli affamati eccetera, è ovvio.........Piuttosto che alle navi da crociera, pensino i "compagni" del Manifesto alle navi da guerra Usa che hanno bloccato l'isola pronte a rinforzarne l'occupazione. Mandate dal loro idolo.

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domenica 17 gennaio 2010

Occupazione Usa di Haiti.

Con innegabile prontezza di riflessi il governo degli Usa ha approfittato del grave terremoto avvenuto ad Haiti (stato sovrano) per occupare militarmente l'aeroporto principale del paese e dislocare circa diecimila soldati nel territorio, per ora. Intorno all'isola, Hispaniola, che com'è noto si trova vicino a Cuba, e al Venezuela, navi da guerra americane "incrociano".
Sui quotidiani filoimperialisti ed obamoidi che ho scorso in questi giorni, Repubblica, Corriere e Manifesto, la violazione è stata presentata come ovvia. Rep e Mani si baloccano con questa nuova polpetta di merda, è ovvio, con meno disinvoltura del Corri...è anche divertente!

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lunedì 11 gennaio 2010

L'ippopotamo, la tartaruga e la faccia tosta.

Il famoso romanziere ispanoamericano Mario Vargas Llosa scrive pregevoli testi che i quotidiani di tutto il mondo pubblicano e traducono, forse a causa del fatto che MVL ha la penna facile e scorrevole, ma soprattutto perché sta dalla parte dei padroni (del mondo) e contro chi li osteggia. Sul Corriere dunque abbiamo letto un articolo narrante di un cucciolo d'ippopotamo rimasto orfano a causa dello tsunami (2004) e "adottato" da una tartaruga. MVL ha colto da par suo il grazioso fatterello nel suo alto e commovente significato: le bestie c'insegnano la via, e (oppure) sono meglio degli umani. Tipico del reazionario, sia detto avalutativamente, per carità. Esemplificando l'infamia degli umani MVL ha elencato le uccisioni che avvengono e sono avvenute tra gruppi religiosi ed etnici diversi ( ippopotami e tartarughe) in Iraq e nelle regioni della ex Jugoslavia, ma si è dimenticato di aggiungere al suo elenco le uccisioni di civili commesse dalle forze armate imperialiste in quei paesi, soprattutto in Iraq. Quale faccia tosta!

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sabato 9 gennaio 2010

Scene di caccia in bassa Calabria.

Alcune centinaia di lavoratori provenienti dall'Africa e supersfruttati in Europa, in una località chiamata Rosarno (Calabria, Italia) si sono ribellati nei giorni scorsi, logicamente senza far complimenti, contro gli attori umani e sociali della loro condizione più che misera di raccoglitori di arance privi di diritti. Bianchi-Neri....Questo lo schema brutale. La popolazione indigena accecata dall'ignoranza, dalla miseria, dal razzismo (quindi: una parte della popolazione), ha reagito alla ribellione organizzandosi in cacce all'africano che hanno dato fino a ieri (oggi è il 10 gennaio) scarsi risultati in termini di danni alle persone grazie all'interposizione delle forze di polizia, grazie alla fuga di molti africani da Rosarno, ed infine a causa della deportazione realizzata a cura dello Stato dei raccoglitori africani medesimi, non so quanto lieti di essere salvati dai linciaggi per essere rinchiusi nei cosiddetti centri di accoglienza - galere. Ed essere rimandati in patria.

Ho letto sul Corriere che un africano avrebbe detto a un giornalista: qui non c'entra il razzismo, c'entra la vita brutta. Io da lontano penso che la "vita brutta" alimenti il razzismo.

Comunque sia, Viva la rivolta degli africani di Rosarno, lunga vita! Abbasso lo sfruttamento, abbasso il razzismo!

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giovedì 7 gennaio 2010

1988, attacco terroristico Usa ad aereo di linea iraniano.

Ieri sul Corriere un lettore ricordava a Sergio Romano un episodio che i più ignorano, cioè che nel 1988 una nave da guerra Usa centrò, dal golfo, un aereo di linea iraniano, causando la morte di ben più di duecento persone. E Romano come al solito ha risposto con larghezza d'informazioni e misura. Dunque questa colossale porcata ha riavuto dello spazio utile a chi voglia riflettere sui torti e sulle ragioni.

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Yemen prossima lezione.

Impareremo presto a conoscere lo Yemen, dove si trova, chi lo abita, noi ignoranti di geografia, di storia e di costumi differenti dai nostri, come abbiamo conosciuto da giovani il Viet Nam, e da meno giovani le varie province prima chiamate tutte insieme Jugoslavia, e il K8, e l'Iraq, e la Somalia, e l'Afghanistan, e il Pakistan...Tutto quanto grazie all'instancabile lavoro dell'imperialismo.

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mercoledì 6 gennaio 2010

Saldi! La vera e la falsa miseria.

Il rilievo che sulla stampa e non solo si dà ai cosiddetti saldi, idiotissimo, corredato da statistiche previsionali sulla spesa che ogni "famiglia" sosterrà, ci fa pensare che i giornali anche nazionali abbiano poco rispetto per i loro lettori, d'altra parte non siamo così ingenui da credere che i lettori e i non lettori meritino a occhi chiusi rispetto. Piuttosto riflettiamo sul fatto che probabilmente la vera miseria non è l'argomento di cui ogni giorno, in questo periodo di "crisi", la stampa ciancia. La vera miseria non s'interessa ai saldi, ma al mangiare, al riscaldamento, all'affitto, al lavoro, alle bollette, e, certo, agli abiti, alle scarpe. Ma la vera miseria, l'unica che c'interessi, compra a poco dove può, quando può.
La penuria di cui la stampa ciancia è invece quella di chi non può far nuovi debiti per cambiare l'auto "vecchia" di due anni, di chi non può più andare "in pizzeria" due tre volte per settimana, eccetera. E aspetta i "saldi" per comprare articoli solo appena un po' fuori di moda - moda di cui è vittima infelicissima.

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martedì 5 gennaio 2010

180 quintali di pane, senza prosciutto.

Visto a Milano, gennaio 2 ventidieci, ora di pranzo, un cagnolino entrare al ristorante, ordinare in buon italiano per sé un piatto di prosciutto cotto, senza pane, e delicatezze varie per i suoi accompagnatori, due umani di pelle chiara coperti di tessuti vegetali e animali. Il cameriere ha eseguito. I tre amici han gustato, chi sopra, chi sotto il tavolo.
A Milano - e altrove - i cani preferiscono non esagerare con il pane, ed anche gli umani tirano un po', infatti leggo sul Corriere che al giorno ne vanno buttati 180 quintali - dai panificatori, beninteso.

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sabato 2 gennaio 2010

Testimonianza a braccio.

Pochi giorni or sono Repubblica ha dato ospitalità al toccante resoconto di un certo Vogelmann, "scrittore e editore", il quale ha assistito, orripilato anche dall'indifferenza degli astanti viaggiatori, ad un episodio antipatico ed anzi opprimente capitato su un treno, dove due controllori avrebbero trattato con somma mancanza burocratizzante di umanità un giovane senza biglietto. Sappiamo.
Il Vogelmann descrive il giovane, tra l'altro, come privo di braccia. Il giorno dopo lo stesso quotidiano ha pubblicato due articoli sul fatto, uno dei quali accenna alla presa di posizione di Trenitalia; orbene, in essa ci si riferisce al giovane come a persona mancante di un braccio.
Qualcuno sbaglia, evidentamente: o il Vogelmann, o Trenitalia, o il quotidiano.
Agli errori dei giornali siamo abituati da decenni. Alle imprecisioni magari pelose dei verbali burocratici, anche. Del resto sappiamo che le testimonianze stesse possono, come dire? - variare. Ma tra un uomo privo di un braccio e un uomo privo di entrambe le breccia, suvvìa, c'è una certa visibile differenza.

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Le "società aperte".

Giorni fa un certo Lloyd, tradotto su Repubblica, fingeva di stupirsi del fatto che un giovane fortunato e laureato "bene", nei luoghi "giusti", sia potuto, come il famoso mancato attentatore colto, pochi giorni fa, su un aereo con addosso dell'esplosivo, diventare un nemico delle "società aperte", così il citato Lloyd, sulla scia del patetico filosofo Karl Popper, denominava senza vergognarsi i paesi concorrenti a realizzare il pieno dominio dell'imperialismo, cioè la dittatura mondiale capitalistica, e, nel dettaglio, a schiacciare paesi come l'Iraq, l'Afghanistan, a minacciare di guerra l'Iran, e, suprema porcata, a garantire alla repubblichetta abusiva sorta 60 anni fa in Palestina di prosperare a spese di chi legittimamente la deve abitare, i palestinesi . Il giovane, fortunato perché figlio di una persona ricca e dunque in grado di permettergli esperienze culturali molteplici in Europa, negli Usa eccetera, sempre "tra due cuscini", evidentemente non sopportava le "società aperte" (....), dunque i suoi privilegi e i suoi studi in Europa non ne avevano fatto uno sciocco che scambia per "apertura" il dominio sfacciato e feroce dell'imperialismo. E' consolante.

Ciò non significa che noi siamo politicamente d'accordo con le pratiche dinamitarde individuali (magari giovanilisticamente ribelli) o realizzate invece da piccoli gruppi clandestini con scarsi contatti di massa - ma non dimentichiamo mai le pratiche terroristiche (stragi senza fine di civili) realizzate in Iraq, Afghanistan e in ogni parte del mondo, dalle forze armate dei paesi imperialistici (le "società aperte").

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