mercoledì 27 aprile 2016

Calcoli renali

Un'ebrea sfegatata sionista, già parlamentare di Forza Italia, prima giornalista de La Stampa, fiorentina dotata del cognomignolo Calcolo renale (tradotto dal tedesco), è stata nominata ambasciatrice israeliana in Italia. Quando si dice "cervelli in fuga" si dimentica che a volte ritornano. 

(10 maggio: pare però che abbia rinunciato.)

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Sapore di sale

La virtuosità italiana in fatto di "accoglienza" dipende dal semplice fatto che abbiamo circa sette mila chilometri di coste dove sbarcare non è troppo difficile (perché garantirne la qualità di confine naturale è gravoso), e dove soprattutto è doveroso non rispedire in mare chi dal mare proviene. Se fossimo al posto dell'Austria agiremmo nello stesso suo modo, e faremmo bene. 

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lunedì 25 aprile 2016

Carnevale d'aprile

Le celebrazioni della cosiddetta "liberazione dal nazifascismo" sono diventate un tale carrozzone che dovrebbero essere anticipate al periodo del carnevale, per esempio a Viareggio. Tra poco sfileranno anche i reduci della Repubblica Sociale Italiana, o "di Salò", la Croce Rossa e le figlie di Maria, oltre naturalmente alla cosiddetta brigata ebraica. E guai a chi fischia.

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Festa del sollievo

Nella primavera del 1945 finì la guerra in Italia, spaventosa e crudele specie dal 1943, ragione per cui è più che comprensibile che gli italiani fossero contenti e festeggiassero, almeno la maggior parte di loro. Era finito un incubo e si poteva ricominciare a vivere senza la paura di essere ammazzati, o dai tedeschi, o dagli alleati, o dai fascisti, o dai partigiani, infatti, come tutti sanno, in Italia, come altrove, si ebbe una guerra civile dentro la guerra militare. Guerra civile vuol dire che di morte ne tocca a tutti, e non di rado alla cieca. 
Il 25 aprile da allora si festeggia la liberazione. Ora, se per liberazione si intendesse quella dalla guerra al quadrato qui sommariamente descritta, noi potremmo essere d'accordo sul chiamarla in questo modo. Festa del sollievo, magari. Invece si intende altro, su cui noi non siamo d'accordo per niente, infatti dal 1945 noi, come in pratica l'intera Europa occidentale, siamo sotto la tutela degli americani, ed ospitiamo una quantità di basi militari americane. Non siamo liberi, come non lo eravamo durante il fascismo (1922-1943, fascismo diciamo monarchico; 1943-1945, fascismo repubblicano). I combattenti stessi contro i fascisti e contro i tedeschi videro presto, dopo il 1945, che i loro progetti (ci riferiamo ai partigiani comunisti, soprattutto) fallivano, morivano: eravamo saliti dalla brace fascista alla padella americanista. Francamente c'è poco da festeggiare, a parte il sollievo.

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Undicimila all'anno

La netta vittoria della FPOE, resasi celebre diversi anni or sono con il suo capo Haider, poi defunto, sarà confermata prossimamente al ballottaggio oppure, come è successo in Francia qualche mese fa a danno del Front National, gli elettori dei diversi partiti sconfitti (democristiani, socialdemocratici, verdi eccetera) si coalizzeranno contro la FPOE, chissà. Le recenti discusse prese di posizione austriache, con la conseguenza di un irrigidimento confinario con l'Italia, dovute con ogni probabilità al timore dei partiti al governo (democristiano e socialdemocratico) di perdere queste elezioni a causa dello scarso entusiasmo degli austriaci per la invasione pacifica da parte dei bisognosi africani e asiatici, non sono servite allo scopo, dunque. Ricordiamo che il governo austriaco ha limitato gli accessi a circa trenta al giorno, fanno novecento al mese, circa undicimila all'anno.

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venerdì 22 aprile 2016

Apartheid

Ad un lettore ebreo che nega la appropriatezza del termine apartheid per ciò che le autorità israeliane fanno con i palestinesi (che lui chiama "arabi"), Sergio Romano risponde oggi (Corriere della sera) che sì, il termine, prelevato dalla situazione sudafricana di un tempo oramai passato, è inappropriato, e che se ne devono trovare altri.
Suggeriamo: Porcata.

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venerdì 15 aprile 2016

"Astensione è democrazia"

Il perseguitato politico Angelo Panebianco ieri sul giornale clandestino Corriere della sera, che circola nascosto nei sottofondi delle valige di alcuni militanti pieni di coraggio, è intervenuto in merito alle votazioni che si faranno domani 17 aprile per dire no o sì allo smerdamento oleoso dei mari italiani sotto costa. Ha sostenuto la legittimità di non andare a votare, il che significa appoggiare il cosiddetto premier e la sua band; ma ha rincarato la dose affermando che il calo della partecipazione alle votazioni, netto e tendente al 50% degli aventi diritto, dimostra che la democrazia prospera. Infatti, ha concluso, la partecipazione di una volta, tendente alla totalità, significava una deriva di sottomissione alle costrizioni della dittatura.

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lunedì 11 aprile 2016

Crediamo che le masse in marcia da Africa e Asia dentro l'Europa occidentale costituiscano un fenomeno fatto di tanti colori, come una treccia di fili da cucito, meno ordinato però, anzi: intrigato. Gli Stati europei non sanno organizzarsi per gestire il fenomeno, ma questo dipende dal fatto che quegli Stati esistono ancora, ciò che non è del tutto deprecabile, se si guarda all'embrione di Europa unita che già c'è. Prepotente, invasiva e comandata dalla Germania. Il flusso degli affamati africani ed asiatici rinforza dunque la funzione dei singoli Stati europei e indebolisce la prospettiva dell'Europa unita; ciò non è affatto un male, eppure il flusso deve essere gestito per quello che è: una invasione pacifica. Noi vogliamo qui esprimere la nostra convinzione, che in forma di reazione emotiva ci visitò molti anni or sono quando alcune navi cariche di albanesi impazziti attraccarono ai porti italiani dell'Adriatico: è inaccettabile ogni tipo di invasione, ogni tipo di sconfinamento, ogni tipo di prepotenza.

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domenica 10 aprile 2016

Ci aspettiamo che il governo italiano rompa le relazioni diplomatiche con se stesso, con i suoi segreti di Stato, denudandoli, dopo che le ha rotte con il governo egiziano - perché ritiene di essere da quel governo preso in giro per quanto riguarda l'indagine sulla morte di Giulio Regeni. Il governo italiano deve "rompere le relazioni diplomatiche con se stesso" perché una quantità assai consistente di morti ammazzati di Stato in gruppo o singoli, in Italia, nei decenni non ha trovato decente spiegazione, ciò che significa che quei morti non sono stati ben sepolti e ritornano. Per esempio nella forma di intransigenza con l'Egitto. 

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venerdì 8 aprile 2016

Sguattera del Guatemala

La schiuma telefonicamente scorretta dell'affare Guidi ha dato luogo ad un'immagine nuova, che arricchisce l'insieme: si tratta della "sguattera del Guatemala". La signora avrebbe detto all'uomo con cui stava parlando al telefono che lui la trattava come una SDG. Non sapevamo che il Paese centroamericano fornisse all'Italia tanto numeroso personale di collabrazione domestica da produrre perfino una nuova figura dei Tarocchi, dopo "La Filippina". Ora lo sappiamo. Siamo in attesa di una protesta diplomatica guatemalteca. Visibilissimo è d'altra parte il risvolto erotico insito nella lamentazione di una donna che rimprovera ad un uomo di trattarla come una SDG. Sta Guidi comincia ad essere interessante.

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mercoledì 6 aprile 2016

Tacchi a spillo

Ieri sera i tacchi a spillo erano due paia, dalla Gruber, infatti oltre alla solita vecchia si vedeva una giovane bruna, presumibilmente alta, mora, fortina di naso, segno di carattere, forse romana, candidata a sindaco di Roma dal M5S. Testimone era un giornalista del Corriere di cui ora non ricordiamo il nome, del resto non sappiamo neppure quello della bella mora: lui, il testimone, ieri pareva meno silenzioso del solito, forse galvanizzato dalla novità dell'ospite, forse pavlovianamente impegnato ad azzannare chi, come la mora, si pone un poco fuori dall'area "moderata". Di cosa si parlava? 

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martedì 5 aprile 2016

Otto per mille

Nella vetrina dei tacchi a spillo di cui è tenutaria Lilli Gruber, testimone un Ezio Mauro alleggerito del peso della direzione di Repubblica, ieri sera Massimo D'Alema ha spiegato la sua idea di far destinare l'otto per mille anche alla comunità islamica, la quale conta in Italia ben più di un milione di appartenenti. D'Alema ha ragione, non si vede perché non si debba includere questa corposa minoranza religiosa nella regalia che lo Stato eroga a valdesi ebrei buddisti e così via (pregando). Magari in pratica non sarebbe tanto facile stabilire quanto dovrebbero ricevere gli sciiti, quanto i sunniti, tuttavia bisogna pensarci. 

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venerdì 1 aprile 2016

Israele insegna

Il vigoroso leader della Lega, Matteo Salvini,  è andato in Israele a rendere omaggio a chi conta in fatto di potere; non sappiamo se si è esibito nel noto numero della kippah come il fu Gianfranco Fini ai suoi tempi, comunque riteniamo che abbia preso appunti su come trattare gl'indesiderati, su come angariarli, su come tenerli fuori, su come scoraggiarli: tutte materie in cui Israele eccelle. Non dimentichiamo inoltre che questo Paese si è dichiarato indisponibile ad ospitare i profughi di cui l'area abbonda - senza a quanto sappiamo suscitare l'indignazione toccata invece all' Ungheria. Salvini avrà preso appunti anche su questo: come si fa a dir di no ai profughi ed a farla franca? 

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