mercoledì 19 marzo 2008

Il prezzo strano della benzina.

Il 14 marzo ultimo scorso la rubrica della posta, sul Corriere della sera, ha pubblicato una lettera firmata Mario Rossi, scrivente dalla provincia di Varese. La riporto per intero.
"Attualmente il petrolio costa 110 dollari/barile e l'euro si cambia per dollari 1,54.La matematica mi dice che un barile di petrolio costa circa 71 euro. Quando il petrolio costava circa 70 dollari/barile e l'euro era a parità con il dollaro Usa, il petrolio costava, come adesso, circa 70 euro per un barile.Qualcuno mi spiega perché la benzina continua ad aumentare quando invece il grezzo è fermo a circa 70 euro al barile?".

Etichette:

martedì 18 marzo 2008

Tira da matti il Tibet.

La Repubblica Popolare Cinese sta crescendo d'importanza economica, politica e militare, ed è senz'altro in competizione con gli Usa, con l'Europa, con l'India, anche solo perché i suoi bisogni energetici riducono le dimensioni della torta fin qui sbafata dai soliti padroni del mondo. La RPC propone una (certo discutibile) economia di mercato nell'ambito della dittatura del proletariato, processo governato dal Partito Comunista, organizzazione che conta 72 milioni di iscritti. Tutto quel che è cinese è immenso, la ricchezza e la miseria, la giustizia e l'ingiustizia, e nulla può essere detto della RPC senza tener conto che ha molto più di un miliardo di abitanti, neppure che la produzione di giustizia sociale, ragione unica del progetto socialista, in Cina è stata per il momento subordinata alla produzioni di merci: "dar da mangiare" a più di un miliardo di persone è un lavoro che non può essere esente da pecche.
Come tutti sanno la RPC sta organizzando le prossime Olimpiadi, evento sportivo e mediatico piuttosto rilevante, e da ogni parte sepolcri imbiancati, ipocriti, prevaricatori capitalisti e imperialisti approfittano dell'occasione per attaccare la RPC sui cosiddetti diritti umani. In Cina si sta lavorando da oltre sessant'anni a garantire al popolo l'indipendenza, la dignità, la vita quotidiana, la giustizia e la sicurezza: si tratta di un'opera che comporta qualche errore e qualche violenza, certo. Ma procede.
Tempo fa la muta dei funzionari imperialisti ha tentato di coinvolgere la RPC facendo leva sui problemi della Birmania, un alleato tattico della RPC, ma la manovra non ha avuto successo. Adesso è la volta del Tibet. Nessuno nega che, se gli abitanti del Tibet vogliono essere indipendenti, o meglio autonomi, dalla Cina, come i kossovari vogliono essere indipendenti dalla Serbia o i kurdi dalla Turchia, o i baschi dalla Spagna, o i palestinesi da Israele, hanno diritto di darsi da fare. Anche duramente. Ma scuotersi dalle spalle la dominazione straniera, ammesso che la Cina sia straniera in Tibet, non è un gioco, e nessuno, nessuno, mai e in nessun luogo della terra, ha regalato l'indipendenza o l'autonomia a chi la chiedeva. Neppure la Cina, che esercita il suo potere di enorme potenza, forse di lupo sull'agnello, esattamente come hanno fatto e fanno tutte le altre enormi potenze: Usa e Russia oggi, Inghilterra ieri, e via a ritroso, fino a Roma antica.
E' così, la politica estera non fa complimenti da nessuna parte. Ammesso che il Tibet sia per la RPC "estero".

Etichette:

giovedì 13 marzo 2008

Misure delle bare.

L'ambasciatore isreliano in Italia ha affermato che trattare con l'organizzazione Hamas (vincitrice di normali elezioni un paio di anni or sono), come suggerisce il ministro degli esteri italiano in uscita, D'Alema, sarebbe come collaborare a prendere le misure delle bare dei morti israeliani. Come è noto il governo israeliano è attivissimo nell'incentivare la fabbricazione di bare per le migliaia di morti palestinesi che negli anni ha prodotto ed ha intenzione di continuare a produrre con la sua politica colonialista.

Etichette:

lunedì 10 marzo 2008

L'uccisore solitario di Gerusalemme.

Giorni orsono una persona armata ha ucciso altre persone all'interno di una istituzione teologica nella città di Gerusalemme, ha provocato feriti ed è stata anch'essa uccisa. L'uccisore era palestinese, i feriti e gli uccisi israeliani ebrei. L'uccisore a quanto pare era un solitario, non dissimile da altri che in passato hanno eseguito azioni del genere, ora ne ricordo una realizzata all'interno di una moschea da un uccisore ebreo.
Perché io non entro nella chiesa valdese qui all'angolo e non apro il fuoco contro le persone lì riunite? Perché i testimoni di Geova non entrano in una sede universitaria teologica cattolica e non ammazzano gli studenti e i professori? Perché gli ebrei fiorentini non bombardano dai loro aerei la striscia tra Prato e Montecatini? Perché dalla striscia tra Prato e Montecatini non lanciano razzi su dove ha sede la sinagoga fiorentina?

Etichette:

giovedì 6 marzo 2008

Zolfo.

Quel che è successo a Molfetta, cinque morti avvelenati in una autocisterna trasformata in camera a gas, sta tra la reazione chimica e l'orrore degli omicidi cosiddetti bianchi, ma ancora non se ne sa abbastanza. Invece è notevole la reazione della Confindustria, che teme eventuali "inasprimenti" delle "sanzioni" a carico dei trasgressori delle norme di sicurezza sul lavoro. Faranno aumentare il lavoro nero, dicono i rappresentanti degli industriali, perché sanno che la sicurezza costa mentre l'insicurezza è a buon prezzo. Lo sanno benissimo, che i "costi" devono essere contenuti, alla spera in dio, se poi qualcuno si fa male o crepa, pazienza.

Etichette:

martedì 4 marzo 2008

Economia di cartapesta.

Il prezzo crescente del petrolio dipende ormai soprattutto dalla svalutazione del dollaro, che in sei anni, sull'euro, ha perso più di settanta centesimi, e continua a perdere perché finalmente la cartapesta dell'economia dell'indebitamento Usa sta disfacendosi. Continuare a urlare, dai media, quanto costa caro il petrolio è terroristico e serve a dare il via alla catena dei rincari di tutte le merci.

Etichette:

I palestinesi hanno il diritto di combattere

Israele ha diritto di difendersi, dicevano le marionette imperiali mentre uno degli eserciti più forti del mondo devastava il Libano, nel 2006, per un soldato fatto prigioniero da Hezbollah. Israele ha diritto di difendersi, ripete ora (Corriere della Sera) qualcuno, mentre uno degli eserciti più forti del mondo distrugge un campo di concentramento di nome Gaza, dove stanno fitti i cittadini palestinesi come prigionieri, per i razzi che giustamente i combattenti (Hamas o altro) lanciano contro il territorio dell'usurpatore.

Ripetere che Israele ha diritto di difendersi significa che non si è tanto convinti di ciò, infatti Israele ha il dovere di restituire il maltolto ai legittimi proprietari, i palestinesi.

I palestinesi hanno il diritto di combattere.

Etichette:

domenica 2 marzo 2008

Euro e lire, che dire?

Quando a scopo di orientamento qualcuno paragona per esempio diecimila euro a diciannove milioni in lire, si riferisce ad una parità vecchia di oltre sei anni. 1936,27 lire valeva un euro al suo inizio (2002), quando rispetto a un dollaro valeva 0,80. Adesso un euro vale quasi il doppio, infatti serve un dollaro e mezzo per acquistare un euro. Come la mettiamo?

Se un dollaro sei anni fa stava sopra le duemila lire, adesso, se ci fosse ancora la nostra vecchia moneta, a quanto starebbe? Sulle tremilacinquecento lire. Ciò significa che in "nuove lire" un euro vale tremilacinquecento lire? Non lo so, so soltanto che orientarsi sui prezzi è giusto, ma la lira di sei anni fa non serve, è uno scherzo anacronistico.

Etichette: