lunedì 30 novembre 2015

I civili siriani vogliono giustizia

Forte è il disappunto dei civili siriani che ricevono in testa bombe russe, infatti essi rivendicano il diritto di essere bombardati da aviazioni appartenenti a Paesi di provata democraticità (Francia, Gran Bretagna, sì, ma il sogno resta morire bombardati dagli Usa).

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venerdì 27 novembre 2015

Scodinzolamento

Può darsi che l'abbattimento di un bombardiere russo da parte della "contraerea" turca sia frutto di un errore, o di leggerezza, può darsi che il bombardiere russo abbia "sconfinato", oppure no; le armi sono pericolose anche quando si trovano in mano agli Stati, non solo quando le hanno i singoli. Comunque sia, ci pare che il gesto, certamente ostile nei fatti, sia da vedere come una sorta di scodinzolamento turco atto ad ingraziarsi chi, Usa in testa, ritiene in fondo che i russi in zona Siria non dovrebbero operare.

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giovedì 19 novembre 2015

Ogni olivo segato

Uno dei mali che tormentano da decenni i musulmani in genere, gli arabi in particolare, si chiama Israele, la cui esistenza rappresenta una forzatura di cui molti Paesi "cristiani", a partire dalla Gran Bretagna (detentrice del protettorato in Palestina seguito alla perdita della regione da parte dell'Impero Ottomano dopo il 1918) per finire con l'Unione Sovietica, si resero responsabili dopo il 1945. Forzatura a dir poco: molti Paesi "cristiani" hanno continuato a sostenerla, in particolare tramite il finanziamento perenne da parte degli Usa. La nascita, lo sviluppo, il rafforzamento, l'allargamento di Israele costituiscono il motore più poderoso della rabbia musulmana e araba in particolare - noi crediamo che sia così e sappiamo che pochi lo dichiarano perché dire come stanno le cose è violare un tabù. Ogni nuovo insediamento di coloni ebrei nei territori palestinesi occupati militarmente da quarantotto anni da Israele dopo la guerra vinta in "sei giorni" è un colpo antiarabo e antimusulmano. Ogni olivo segato, ogni metro di muraglia, sono calci in bocca agli arabi ed ai musulmani. Ogni palestinese ucciso (e sono oramai migliaia e migliaia) da ebrei con o senza la divisa è un boccone di veleno per ogni arabo, per ogni musulmano. E, in definitiva, per chiunque non abbia cuore e cervello in catalessi.

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lunedì 16 novembre 2015

Marsigliese

Ciò che è necessario fare appare chiaro: bisogna che le potenze europee (e la Russia) insieme alla superpotenza statunitense sospendano ogni genere di attività direttamente o indirettamente bellica (incluso il finanziamento di Paesi come Egitto ed Israele, per dirne due soltanto) là dove le politiche fin qui realizzate hanno prodotto ingiustizia, risentimento ed odio nei popoli musulmani verso il cosiddetto Occidente. Bisogna che le potenze "cristiane" smettano con la guerra e gli intrighi allo scopo, minimo se confrontato con la meta della giustizia eppure umanamente sacrosanto, di non essere contrattaccate secondo modalità atroci come si è visto venerdì scorso a Parigi. Solo così i vari governanti, che sdegnati ora piangono la morte dei loro concittadini, saranno credibili. Limitiamoci alla Francia, che oggi è il Paese "occidentale" colpito. Si tratta di una potenza oggi di terzo livello che ha avuto in passato colonie in Africa, che quindi deve avere la coscienza nera, che ha tentato negli anni cinquanta l'avventura di Suez, che ha fatto bizze colonialistiche in Algeria fino ai primi anni sessanta; che in tempi recenti ha massacrato la Libia, che da ultimo ha portato la morte in Siria. Abbiamo a che fare con una sorta di bulletto micronapoleonico cui prudono le manine. Non c'imbroglia il canto della Marsigliese, se nel frattempo si bombarda in Siria uccidendo e distruggendo. Se si continua a ghettizzare gli arabi nati in Francia.
Venendo al nostro Paese, qui pure si straparla di guerra, come se la guerra già non ci fosse, si straparla di obblighi dati dalla "nostra" appartenenza alla Nato. Dobbiamo uscire dalla Nato, se è così, o meglio: uscire dalla guerra, da quella discontinua in atto e da quella che alcuni imbecilli richiedono. 

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venerdì 13 novembre 2015

Chi semina vento raccoglie tempesta

(14 xi 2015) L'attacco armato avvenuto ieri sera in diversi luoghi di Parigi ha provocato un altissimo numero di vittime e di feriti. Ne siamo turbati profondamente. Dal momento che tale attacco proviene con ogni probabilità da combattenti che fanno parte di una organizzazione dell'estremismo musulmano dobbiamo ritenere che sia in questione una ritorsione rispondente ai bombardamenti aerei che la Francia ha realizzato in Siria poco tempo fa provocando morte e distruzione. Il dolore e il turbamento non ci impediscono di affermare una volta di più che tutta la politica estera (militare e non) "occidentale" in "medio oriente" è sbagliata, ingiusta e rovinosa per tutti.  Chi semina vento raccoglie tempesta*. 
Ciò vale anche per l'intervento russo, cui con ogni probabilità è corrisposta l'esplosione sospetta di un aereo di linea russo in zona Sinai. 
Trattasi di guerra, certo discontinua, ma guerra. Per definizione crudele e distruttrice. 

* Fa parte della tempesta anche la guerra civile religiosa che i musulmani sunniti armati fanno con i musulmani sciti, che provoca tuttavia morti e distruzioni che a noi europei non fanno l'effetto della morte del nostro gatto di casa. 

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Varietà

Vincenzo De Luca, elettoralmente "impresentabile" secondo la cosiddetta legge Severino, dichiarato tale dall'apposita commissione parlamentare presieduta da "Rosy" Bindi, è pervenuto alla vittoria in Campania divenendone "governatore". Sarebbe tuttavia stato in corso d'opera ricattato, da una giudice esaminante il suo caso, all'incirca nei seguenti termini: se non fai sistemare mio marito nel tal posto io contribuirò a farti eliminare dalla competizione elettorale come impresentabile ecc. ecc.  Ci pare che la giudice, eventualmente, sia stavolta l'impresentabile. Magari il di lei marito, chissà. 
Il De Luca, che deve la sua fama alla imitazione che ne fa Maurizio Crozza, e che non è inferiore al suo duplicato satirico, ci sembra davvero un personaggio degno di nota, infatti ha del carattere, è un tipo, non è la solita squallida figura di capetto di regione. Non stiamo però parlando di politica, qui, ora: parliamo di varietà.


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lunedì 9 novembre 2015

Lutto nazionale

Compattamente in lutto la nazione, da ieri, per la perdita da parte dell'eroe sportivo Rossi Valentino da Tavulia (Pe) del suo decimo titolo di campione mondiale di motociclismo, attribuita sembra da tutti a vile complotto ispanico perpetrato in Siviglia. "O Siviglia tu sia maledetta da ogni cuore che prova coscienza", si canterà in futuro. Forse no, comunque non sappiamo. Dimentichi certo che l'eroico Rossi si è messo da sé nella situazione di perdere il titolo, che aveva già in mano, grazie alla sua imbecillità ed alla sua prepotenza. 
Il caso è degno di nota non settoriale: nel corso degli ultimo quattordici giorni, cioè da quando la pedata plateale del Rossi Valentino è stata vista da tutti colpire l'avversario Marquez Marc, i media, o almeno molti media, hanno lavorato con lena a cancellare la verità, o ad edulcolarla, o a dissolverla in un lago di compiacenza familistica riversato su questo figlio della nazione. Degno. Non a caso menzionato da Renzi Matteo, vabbè, e spronato perfino dal Serra Michele! Per dire. E' un modello di mistificazione nazionalistica.

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