mercoledì 28 settembre 2011

Un certo Moises Naìm, su Repubblica, contestava giorni or sono ad Ahmadi Nejad, presidente dell'Iran, di aver detto "bugie" durante il suo discorso all'ONU.
Ogni oratore in ogni sede, ogni volta, dice una certa quantità di "bugie": Naìm ha mai sentito il termine "retorica"?
Ciascuno di noi dice sempre una quantità di cose non vere, e di "bugie". Nel caso di queste ultime c'è consapevolezza, quindi "colpa".
Con questa faccenda della "verità", però, ci stanno rompendo l'anima.
Né la vita quotidiana né la politica sono da mettere sul piano della "scienza".
Ahmadi Nejad le spara come Nethaniau (se questa è la grafia giusta del valoroso leader israeliano) e come Obama. O come il cosiddetto premier italiano. Credono alle loro "bugie". In inglese c'è un termine, "cant", che descrive ciò.....

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giovedì 22 settembre 2011

La Spinelli stavolta ha citato Paolo di Tarso, la massima autorità cristiana, ah!, Barbara, quanto ti dobbiamo noi tapini!, nel contesto di un articolo vertente sulla zampa liscia della chiesa romana in rapporto al cosiddetto governo italiano attuale. La chiesa tollera l'orrore berlusconico perché questo governo garantisce in Italia una serie di "baluardi": il matrimonio tra persone di sesso diverso; la limitazione delle applicazioni delle meraviglie della scienza alla riproduzione umana; il divieto di eutanasia e simili....passando ad altro, il cosiddetto governo italiano permette alla chiesa romana di scansare gli obblighi fiscali....
Ecco perché la chiesa tollera l'orrore: del resto essa ha una prospettiva non corta, viene da lontano e conta di andare lontano, sa benissimo che Berlusconi non fa la differenza, che invece risiede nella difesa dai "baluardi". La chiesa è machiavellica.

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martedì 20 settembre 2011

Riteniamo la prospettiva dei due Stati, in Palestina, ragionevole, anche se di scarso fascino in confronto all'ingiustizia colossale cresciuta in questi 63 anni (l'età dello Stato di Israele). Ciò nonostante tale prospettiva ragionevole e in definitiva minimale, non esaltante, incontra l'ostilità di molti e rischia di essere frenata in sede ONU dagli Usa. Anche il cosiddetto governo italiano è fra coloro che voteranno contro l'avvio di uno Stato palestinese (...)

Giorni or sono ho letto un articolo di Bernardo Valli (Repubblica) che contava le componenti di ciò che si definisce come popolo palestinese: 1) gli abitanti in Cisgiordania; 2) gli abitanti della striscia di Gaza; 3) gli abitanti di Gerusalemme est; 4) gli abitanti nei campi profughi della regione; 5) i palestinesi cittadini israeliani.
Il Valli dimenticava i milioni di palestinesi che sono esuli da decenni, se non erro si tratta di 4 milioni di persone cui sono state rubate le case. Cacciate.

I media che osano apparentemente equiparare le due parti, le due ragioni, i pro e i contro (mentre dentro restano filoisraeliani, come sono filoamericani), sbagliano. Di ragione ce n'è una soltanto, quella dei palestinesi. Che finirà per prevalere.

Il capo israeliano ieri l'altro si è prodotto in una battuta, durante il suo discorso all'Onu, quando ha affermato che, dato il contesto arabo, il passaggio alla creazione di uno Stato palestinese finirebbe con il trasformare Israele in una "seconda striscia di Gaza".
Esatto, geniale: è così.

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sabato 17 settembre 2011

Due articoli interessanti sulla Repubblica, questa settimana, di Gallino sull'articolo 8 della "manovra" ultima del governo: con il quale il comando capitalistico sul lavoro dipendente diventa totale, in nome della "flessibilità"; e di Rampoldi sulla conquista della Libia da parte degli imperialisti, marciante sulla scia delle bugie colossali messe in giro, all'inizio, su "stragi" compiute dai governativi. Naturalmente i due articoli non usano il mio linguaggio rude, la zampa dev'essere liscia...

Invito : cercate questi articoli e leggeteli.

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sabato 10 settembre 2011

ma quanto la fanno lunga, gli americani e i loro zelatori, su questo undici settembre! Ma perché non cominciano a contare quanti morti hanno provocato loro, quanta distruzione, quanto dolore, quanta ingiustizia hanno sparso per i continenti in nome del loro porco dio, il Dollaro?

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S'è visto l'altro ieri il film di Faenza su Berlusconi, penosamente interrotto da millanta stacchi pubblicitari, su La 7: forrestgumpizza il cosiddetto premier, in ciò è abbastanza originale ed utile a mostrare l'idiozia (in senso etimologico) del personaggio, ma resta all'acqua di rose, perché manca di evidenziarne la mostruosità.

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venerdì 2 settembre 2011

la Spinelli di mercoledì su Repubblica eroga intelligenza e cultura ai poveri lettori semianalfabeti del giornalucolo romano: l'altro ieri citava, a proposito della "crisi" finanziaria che tormenta i popoli, un racconto dell'immenso J.Conrad, uno scrittore polacco che tuttavia scrisse i suoi romanzi in lingua inglese, vissuto tra ottocento e novecento: "Tifone", si chiama il racconto che la Spinelli menziona, a mo' di pigra metafora ........... stranamente senza accennare, lei, al modo che il capitano della nave escogita, finito il tifone, per risolvere il problema dei denari appartenenti ai passeggeri, lavoratori cinesi di ritorno in patria ognuno con il suo gruzzolo. Nel finimondo della tempesta sottocoperta le cassette contenenti i denari si sono aperte e gli averi dei singoli si sono mescolati in un marasma........ che il geniale capitano decide di risolvere dividendo il totale in parti uguali.....In parti uguali!

Leggete "Typhoon", non la Repubblica.

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