lunedì 30 settembre 2013

No Fly -Flaiano

Esempio evitabile, ieri su "La lettura" del Corriere si poteva scorrere un articolo scritto da tale Battista in merito alla perdita di umorismo in Italia, secondo l'autore dovuta "al Sessantotto". Non ci sarebbero più i Flaiano e i Marchesi, tutto qui. 
Intanto, che in Italia non ci sia più umorismo è solo un'impressione del Battista, dunque: di cosa stiamo parlando? E poi, ammettiamo che non ci sia più un Flaiano (lasciamo stare Marchesi), non dipende mica "dal Sessantotto", ma, eventualmente, dai comandi del politicamente corretto (kosher). Come si fa a scherzare se, dove tocchi, strilla qualche minoranza oppressa - od opprimente?

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mercoledì 25 settembre 2013

"Non sono uno storico"

Ieri sera i media tv (quelli che vediamo di solito) davano un certo risalto a cose dette all'Onu dal capo del governo iraniano in merito al cosiddetto olocausto, così come ne dettero, ai tempi, ad altre dette dal precedente capo del governo iraniano, il terribile Ahmadi Nejad, così terribile che adesso non se ne sente più parlare. Tra le altre dichiarazioni del presente capo del governo iraniano ci è piaciuta la seguente: io non sono uno storico. Ecco, lui non è uno storico, come non lo era il terribile Ahmadi, né lo sono le varie ruffianelle che blaterano su argomenti seri come se fossero la pelle del c., notoriamente mobile a piacere. Almeno per i non circoncisi.
Non essere storici sarebbe il meno, tuttavia, in quanto i più non solo, com'è ovvio, non sono storici, ma di storia non sanno niente, se non quello che i media narrano che sia accaduto, soprattutto in merito ai gravi fatti occorsi nel mondo tra la fine degli anni trenta e la metà degli anni quaranta dello scorso secolo. I quali fatti non dovrebbero essere fatti scadere al livello di opinioni.

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martedì 24 settembre 2013

Giusto Bartali

Gino Bartali, personaggio dello scorso secolo, fu un grande corridore ciclista ed ebbe, durante la seconda guerra mondiale, il fegato di prodigarsi allo scopo di evitare a parecchi ebrei italiani l'esperienza della deportazione nei campi di concentramento, riuscendo nell'impresa. Ragion per cui è stato insignito del titolo di Giusto ed avrà il suo posto là dove i Giusti sono ricordati, in Israele. L'evento, già noto ed in questi giorni di ciclismo mondiale fiorentino di nuovo raccontato, ha attirato la nostra curiosità in merito a questa collezione ebraica di Giusti. Abbiamo appreso che i Giusti sono persone "non ebree" che si resero utili ed anzi decisive per il bene degli ebrei. Anche nel caso che l'ebreo fosse uno solo. In altri termini, se un tizio qualsiasi ovunque nel mondo si è dato da fare per gli oppressi qualsiasi (cioè "non ebrei"), non è tra i Giusti.
Del resto ognuno ha i suoi giusti.

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domenica 22 settembre 2013

Germania

I democristiani tedeschi hanno sì vinto le elezioni catturando 311 seggi, ma i socialdemocratici con la sinistra e i verdi ne hanno insieme 319, quindi cosa aspettano a fare un accordo, così l'Angelona si riposa un poco?

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Nel buco del tav

Ieri la Stampa dava conto di un documento scritto da due reclusi per motivi politici - che si dichiarano brigatisti rossi - in merito al movimento di vivace e calorosa opposizione allo scavo del buco in val di Susa per il treno ad alta velocità tra Lione e Torino (eccetera, verso est, verso ovest). Strano, ma parte del documento era riprodotto, e sia pure in caratteri microscopici, cosicché abbiamo potuto leggerlo. Con grandissima fatica abbiamo riscontrato un ragionevole richiamo all'organizzazione, da parte dei due suddetti comunisti in galera, ai gruppi valsusini di tipo anarchico. Peccato che i due comunisti in questione appartengano ad una organizzazione (se pure esiste) colpevole storicamente di gravi errori, per cui forse siamo nei dintorni della proverbiale mangiatoia, dove il bue dà del cornuto all'asino.
Altro discorso si deve fare sul coro delle ruffianelle che si scandalizzano quando qualcuno, invece di ripetere le solite stupidaggini sui "messaggi deliranti" (sono quasi 40 anni) delle BR, li leggono e ci pensano sopra. Com'è giusto.
Altro discorso ancora si deve fare sul ministro degli affari interni berlusconiano, che manda "200 alpini" in Val di Susa a difendere il buco del tav dagli attacchi di chi proprio non lo vuole.
Nessuno lo vuole!

N.B. questo è il post n. 800 della serie "Minima. Catalogo dei rovesci umani".

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giovedì 19 settembre 2013

Amato

Giuliano Amato lo ricordiamo sempre nell'ambito del potere, in Italia, fin dai tempi di Bettino Craxi, quello che si diceva socialista, cui Amato forniva la sua sapienza (Adriano Sofri la forniva invece a Claudio Martelli, assistente di Craxi). Di Giuliano Amato ricordiamo, una volta che era al governo non sappiamo più con quale tipo di mestolo in mano, una super tassa di un milione di lire (1992) che dovemmo pagare in quanto possessori di una moto di 500 cmq. Usata. Di Giuliano Amato sappiamo che percepisce una pensione mostruosa, essendo stato, tra le numerose cariche, anche professore universitario ("ordinario" in età giovanissima). Di lui, che asserì una volta di leggere due libri al giorno, si parla quando c'è da tappare qualche eccellente buco, o quando c'è la gara a chi diventa presidente della repubblica - o senatore a vita. Avendo mancato di farlo senatore a vita (come fece con Mario Monti) per averne or ora nominati altri, illustri scienziati tra i quali una graziosa cinquantenne, Napolitano lo ha fatto giudice costituzionale, Giuliano: che adesso percepirà un'altra valigiata di soldi al mese chissà fino a quando. 
Che dire? 
"Auguri"!

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martedì 17 settembre 2013

Flop

Il rilievo trepido, febbrile, adorante, in gramaglie da vedova, dato dai media lunedì al fattaccio occorso nella capitale dell'impero, ieri era quasi scomparso, i cadaveri in quantità "fatti" dall'assassino non erano più vendibili mediaticamente come vittime del "terrorismo", ah, che peccato!
A Washington il solito pazzerello Usa ha regolato a modo suo certi conti che non gli tornavano, col fucile, dentro non sappiamo quale palazzo del potere. Marina.
Ah! Almeno fosse stato un arabo, un afghano, un ceceno, un iracheno, anche isolato, sì,  ma proveniente da "laggiù"; 
macché, pure "nero puro" era, cazzarola. Tutte le sfortune. 
Meglio non parlarne più.

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lunedì 16 settembre 2013

Economia stracciona

La serrata di numerose acciaierie Riva, seguita al provvedimento di sequestro di un numero grandioso di milioni di euro alla ditta, considerata inadempiente dal punto di vista del disinquinamento industriale, da parte della magistratura, com'è ovvio incide sulla vita dei 1400 operai messi "in libertà", che adesso avranno solo la cassa integrazione guadagni, e molti patemi. Qui tuttavia noi valutiamo l'evento come prova della nostra semplice teoria, già proposta, che quella italiana fosse una "prosperità" basata su un'economia stracciona. I nodi stanno venendo al pettine in modo clamoroso con il caso Ilva: occupazione, cosiddetta, in cambio di avvelenamento ambientale. Da aggiungersi, in altri settori, ai fenomeni di evasione fiscale e lavoro nero. Molti chiudono e licenziano perché lavorare secondo regole decenti a livello europeo non sanno, o non possono.

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domenica 15 settembre 2013

Sovranità variabile

L'accordo tra Usa e Russia (Big Brothers) sulla questione sollevatasi in Siria dopo che i morti a causa di gas venefici hanno protestato per non essere stati ammazzati a colpi di bazooka come gli altri 98mila (circa), espone al mondo l'evidenza che la sovranità degli Stati è variabile. Detto brutalmente, vi sono Stati favoriti dalla potenza che possono fare quel che vogliono, altri che devono o dovrebbero fare o non fare quel che altri Stati vogliono al posto loro.
Intanto la parte orientale del Mediterraneo si va riempiendo di navi da guerra - manca il Giappone, ma la Cina c'è.

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giovedì 12 settembre 2013

Piccoli Hitler crescono

Sul quotidiano kosher Repubblica di ieri si leggeva un articolo esagitato del noto Friedman (con una enne sola, prego), celebre penna del quotidiano superkosher New York Times. Contrariamente al titolo italiano, evocante un Hitler mediorientale, il testo, forse scritto in condizioni di abbassamento mentale, farnetica di numerosi Hitler (da ovest, Libia, ad est, Iran) che "noi" (scrive il Friedman riferendosi agli Usa, diciamo così) dovremmo affrontare senza troppi scrupoli, come invece mostra di averne Obama, il quale sembra irretito dalla proposta russa di far consegnare le "armi chimiche"dalla Siria a rappresentanti Onu.
Ora, se questo Friedman con una enne sola vede molti Hitler, bene, il fatto è d'interesse solo psichiatrico, il vero guaio è un altro: ad Israele ed ai suoi numerosi amici la distruzione degli Stati della zona (Libia, Egitto, Libano, Siria, Iraq - domani Iran, dopodomani, perché no? - la Turchia), questo lo scopo delle mobilitazioni "pro democrazia" in medio-oriente da parte del cosiddetto Occidente, non basta. Non gli basta avere sotto tiro Stati ora divenuti formicai impazziti facili da annientare militarmente, là dove prima aveva dei solidi avversari. Gli "Hitler" che Israele vede intorno a sé si moltiplicano, sì è vero, sono piccoli, ma crescono di numero, diventeranno decine, centinaia, serviranno centinaia di piccole guerre, non finiranno mai. 

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martedì 10 settembre 2013

Cile 1973 11 settembre

Domani 11 settembre saranno quaranta anni (1973) dal colpo di stato fatto in Cile dai militari (amati dalla CIA) contro il governo socialisteggiante presieduto da Salvador Allende: appunto con i socialisti, i comunisti e il movimento di sinistra rivoluzionaria (Mir). 
Unidad Popular, così si chiamava, aveva vinto le elezioni, sia pure per pochi voti di differenza rispetto alla democrazia cristiana, e soprattutto non aveva la forza politica ed organizzativa necessaria per garantire le sue pratiche a favore delle classi popolari, tra cui la nazionalizzazione dell'estrazione mineraria del rame, tolta indovinate a chi - senza risarcimenti.
L'esperienza cilena suggerì al Pci, guidato da Enrico Berlinguer, l'idea pazzesca che per governare fosse necessario accordarsi con la democrazia cristiana, per evitare rischi. "Vincere con il 51% non basta"...
Il dolore enorme per i fatti cileni doveva invece confermare che il socialismo, non essendo la festa della fettunta, ma una cosa seria, necessita di essere garantito non nel senso elettoralistico bensì in senso organizzativo, con la mobilitazione permanente delle masse e con una guida ferrea. O così o si perde.
La sconfitta di Unidad Popular è stata un insegnamento decisivo. Gli strascichi intillimanici furono invece soltanto folklore.

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domenica 8 settembre 2013

Due Mussolini

Ieri 8 ix 2013 Rai storia ha dato un programma su Mussolini dopo l'8 settembre 1943, fino alla fine, 1945, basato sulle sue lettere a Claretta Petacci (v. anche "Prigioniero a Salò", di M.Franzinelli). 
Che la "Repubblica di Salò" (Repubblica Sociale Italiana) fosse uno Stato il cui territorio era in mano ai tedeschi è un fatto, ma basare sulle lettere private all'amante la visione di un Mussolini fantoccio dei nazisti non funziona. Quel che un uomo scrive privatamente sfogandosi con "la sua donna", infatti, è una parte della "verità", non tutta. 
Per dirne una, l'ultimo discorso di Mussolini, tenuto a Milano poco prima della  cattura e della fucilazione (insieme alla Petacci), pubblicato anche nel libro di Franzinelli, mostra un politico vivace e pensante, non un fantoccio esangue. 
Diciamo che la parte arrogante e "ducesca", quella pubblica, era compensata dalla parte pessimistica e lamentosa esposta all'amante.

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8 Settembre 1943

L'otto settembre di settanta anni fa ....

grande data, compagno Fritz! Inizia uno dei periodi più interessanti della storia italiana...

armistizio Badoglio...

eh già, tregua con il nemico che sale la penisola, voltafaccia con l'alleato tedesco, ben piazzato qui e armato fino ai denti...

il nemico diventa amico, l'amico diventa nemico, e s'incazza un po' tanto...

cosa pensavano i badoglisti e i Savoia che avrebbero fatto i tedeschi? Una risatina? Spallucce e amici come prima?

lo sai che non lo so, ci ho pensato tanto, sono arrivato alla conclusione che speravano, i badoglisti e i Savoia, che i tedeschi mollassero, magari che Adolfo chiedesse la pace agli anglo americani in nome del fronte unito contro l'Unione sovietica.... non lo so, compagno Fritz...

l'armistizio fu un errore? 

ogni cosa sarebbe stata un errore, tutto era sbagliato da anni, leggiti Deakin, Storia della repubblica di Salò, bellissimo libro...

e il popolo?

bastonato, compagno Fritz, e preso per il culo come del resto si merita...


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mercoledì 4 settembre 2013

Armi e cattive ragioni

Molte sono le guerre e guerricciole in corso (Africa, Caucaso), le armi uccidono in mille modi, eppure mediaticamente si guarda solo a quel pezzo di carta geografica lì, "medio oriente", chissà perché? 
Naturalmente dei morti siriani non importa niente a nessuno, dei bambini siriani senza babbo né mamma nemmeno, sono cadaveri per la pubblicità, sono orfani per la pubblicità. Non lasciatevi sedurre dalla pubblicità, che serve a vendere (armi e cattive ragioni).

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lunedì 2 settembre 2013

Hitler è vivo e chimicamente attivo

Il paragone che John Kerry, un soggetto che avrebbe attirato l'attenzione di Cesare Lombroso, ha eruttato con aria cupa - tra Assad e Hitler! - propone una equiparazione che chiama al gioco seguente: se Assad fosse uguale a Hitler, allora Hitler sarebbe stato uguale a Assad. Si capisce che Kerry ha bisogno di ripassare un po' di storia del "secolo scorso". Ma poi lo sappiamo bene perché  evocano Hitler, i guerrafondai. Per nascondere le loro intenzioni.

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Senatrice 51enne

Giorgio Napolitano, forte della rielezione che maligni casi gli hanno dato in sorte, una ne fa e cento ne pensa, tra cui la nomina d'una cinquantunenne a senatrice a vita: bel regalo! Si tratta di molte migliaia di euro al mese che la giovane signora, ricercatrice in un ramo dello scibile che adesso ci sfugge, ah sì, la farmacologia, vedrà fluire nel suo conto per svariate decine, come le auguriamo, di anni.
Georg, almeno sceglili anziani, cazzarola!

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