giovedì 28 giugno 2012

Abbiamo notato che le partite di calcio erogate in queste settimane, o meglio: che la loro trasmissione tv è corredata dal messaggio sintetizzato dalla parola "Respect". Sembra che si tratti di rispettare le differenze. Siamo ai piani alti .
Molto più alla base sta la giustizia.
Sotto la giustizia, vero fondamento senza il quale l'edificio cade, sta la giustizia sociale.
L'appello a rispettare le differenze è un imbroglio ideologico.
Rispettare la differenza (quale che sia) sotto l'ombrello dell'ingiusta distribuzione della ricchezza: questo è il senso implicito dell'appello che la tv eroga.

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Dunque, sembra che la professoressa Fornero abbia detto che il lavoro non è un diritto. Infatti è un obbligo quasi per tutti, che devono venderlo in cambio di quel che serve per vivere. Solo che i compratori del lavoro fanno di tutto per pagarlo poco (v. sotto). Il resto è contorno, il piatto è questo.

L'ingegner Marchionne, da parte sua, avrebbe definito una sentenza di reintegro al lavoro di certi operai da lui sbattuti fuori, come folklore locale. Aggiungendo che in Cina gli operai costano (v. sopra) un quinto degli operai italiani.
Parliamone!
Non è che le famiglie degli operai italiani possono fare la spesa in Cina, o mi sbaglio?

Il diritto vero è quello di essere pagati bene.Il resto viene da sé.

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mercoledì 27 giugno 2012

Tzvetan Todorov, scrittore bulgaro fiorito in lingua francese, a noi ben noto soltanto per una sua opera giovanile d'introduzione alla letteratura fantastica (che abbiamo avuto cara una trentina di anni or sono), in seguito ha conseguito notevoli risultati in termini di fama lavorando a temi meno particolari, diremmo meno "accademici". Ieri su Repubblica abbiamo letto, con qualche iniziale riluttanza, ed alla seconda scorsa del giornale, un suo articolo che consigliamo, perché in esso Todorov (1939) prende posizione contro le guerre di cui le cosiddette democrazie "occidentali" si compiacciono con eccessiva facilità. Spargendo morte e distruzione e senza conseguire alcun risultato positivo, ammesso e non concesso che qualche risultato positivo le cosiddette democrazie "occidentali", quando partono armate fino ai denti per colpire Paesi e governi a loro invisi, se lo pongano.
Todorov afferma che in Libia, per citare l'esempio più recente, a fronte dei 300 morti causati dall'iniziante guerra civile, al termine delle operazioni favorite e sostenute dagli "occidentali", la cifra risultava moltiplicata per 100, il che dà 30.000  morti.
Per venire alla situazione in Siria, argomento che nel nostro ultimo "post" (sull'assassino xenofobico e nazionalista  norvegese in queste settimane sotto processo per aver lui ucciso svariate decine di persone inermi) curiosamente e contro la nostra intenzione è rimasto nascosto da una barra bianca - per venire alla Siria, Todorov pone la questione: gli oppositori del governo attuale di quel Paese sono manifestanti, come per esempio in Egitto, oppure sono gruppi armati?
C'è una bella differenza.

Concludiamo questa segnalazione facendo ricorso ad un modo di dire divertente: sembra che Todorov indichi, nelle cosiddette democrazie "occidentali", la tendenza a lasciare il mondo peggio di come l'hanno trovato.

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lunedì 25 giugno 2012

Scapestrato in gioventù, punito duramente dallo Stato, ora al lavoro sulla via della santità completa, stavolta il nostro scrive dalla Norvegia (Repubblica, sabato scorso) sul processo al giovane norvegese che nell'estate del 2011 fece, in patria, una strage di suoi coetanei e di adolescenti - credendo forse di essere un militare in divisa armato fino ai denti di qualche esercito foraggiato con i soldi dei contribuenti?
Invece era un privato cittadino, e adesso paga come tale, per sua fortuna in un Paese civile.

Ciò sembra non piacere del tutto al corrispondente futuro santo e a certi suoi colleghi, che blaterano domandandosi se l'assassino è pazzo perché nazista o nazista perché pazzo.

Nel film di Rossellini "Germania anno zero" due tipi si scambiano la seguente battuta: eravamo nazionalsocialisti, ora siamo nazisti. La contrazione ha avuto fortuna, ed ha abolito la notevole complessità insita nel termine "nazionalsocialista", intanto facendo fuori il termine "socialista".

A parte questo, l'etichetta di "nazista" come tutte le etichette funziona in quanto è sganciata da un'analisi dei fatti etichettati.

Dunque affermare che l'assassino norvegese è "nazista" non convince. Troppo comodo.  La domanda di cui sopra, se si è pazzi perché nazisti o nazisti perché si è pazzi, del resto, dà anche per scontato che sia noto il significato di "pazzia". Mica facile. La domanda consta di due incognite, come si fa?

Uccidere decine di persone inermi è follia?
Allora farne fuori in un attimo alcune decine di migliaia, come quando qualcuno ha sganciato una bomba atomica su Hiroshima (1945) è follia?


In Siria, oggi, è in atto della follia?

E poi: se le posizioni estreme, in politica, sono etichettate come folli, allora sani di mente sono solo i moderati?

Per sua fortuna l'assassino norvegese è giudicato in un Paese civile, e sarà punito, e pagherà il suo crimine, o in un carcere o in un ospedale psichiatrico, comunque non in un cesso o in un pollaio, come invece gli capiterebbe in Italia.

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sabato 23 giugno 2012

"Hai visto che i giornali parlano di un viaggio necessario verso la confederazione europea, fiscale e da ultimo politica, insomma verso gli stati uniti d'Europa?"

"Sì, ho dato un'occhiata, ma sono sicuro che io non li vedrò, questi stati uniti d'Europa."

"Che c'entra, chiaro che noi saremo morti, ma che ne pensi?"

"Io veramente sarei per il comunismo in tutti i Paesi, governo mondiale; comunque, poiché sono realista, preferirei essere, in Italia, governato a livello continentale, quindi sì: viva gli stati uniti d'Europa, magari chiamati  Confederazione Europea, solo che..."

"Solo che?"

"Gli Usa e gl'inglesi ci farebbero la guerra."

"Già ce la fanno, già ce la fanno..."

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mercoledì 20 giugno 2012

Letto un testo sul diritto al ritorno, che i milioni di palestinesi sfrattati dalla loro terra dovrebbero scordarsi - in nome del realismo pragmatico. L'autore, un imperialista di sinistra, sostiene (edizione settimanale del N.Y.Times del 18 giugno) che, del resto, anche gli ebrei dovrebbero dimenticarsi il "diritto al ritorno" in un (di  un) "Grande Israele", più grande dell' attuale, e rassegnarsi "realisticamente" ai due Stati, ciò che in definitiva ridurrebbe le competenze territoriali d'Israele ora vigenti.
Questo realista propone, auspica, sogna sospeso il "diritto al ritorno" - dopo che i suoi amici ebrei lo hanno esercitato per oltre sessanta anni fino ad oggi.

E' uno scherzo, fa parte dell'umorismo ebraico in lingua inglese, cui dobbiamo belle risate fin dai tempi di Groucho Marx. Però stavolta non fa ridere.

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Abbiamo trovato un articolo (Il Manifesto, 20 giugno) che dice con una certa chiarezza quel che noi, letterati senza competenze, sospettiamo da semestri: i cosiddetti mercati non agiscono come giudici delle "riforme" attuate o attuabili dai governi, ma solo in nome della speculazione. Quindi i governi che straparlano di riforme e inchiodano i cittadini alla miseria o all'impoverimento, lo ripetiamo, eseguono gli ordini non dei mercati, ma dei progettisti planetari della privatizzazione, i quali vogliono che ogni forma di vita, biologica, sociale, economica, sia dominata dal valore di scambio, dal denaro, meglio se dollaro: ciò che spiega la pressione antieuro, tral'altro. Tutto si dovrà pagare, nulla sarà garantito socialmente.

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lunedì 18 giugno 2012

Leggiamo su un quotidiano nazionale: " La UEFA ha aperto un'inchiesta per la banana trovata sul campo di Italia-Croazia, presumibilmente lanciata dagli ultrà slavi per offendere Mario Balotelli ..."
L'avranno interrogata, questa banana?
Avranno rilevato le tracce "dna" lasciate dal colpevole sulla buccia?
Se fossimo "ultrà slavi" non dormiremmo sonni tranquilli, la giustizia s'è messa in moto.

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domenica 17 giugno 2012

Notato che alcuni commentatori accostano i risultati elettorali greci del partito di estrema destra "Alba dorata" con quelli ottenuti dal partito comunista.
Perché?
Perché sono dei vermi.

Stanno in buona e numerosa compagnia, infatti da molto tempo i media battono sul chiodo della equiparazione tra fascismo e comunismo, in quanto mostruosità novecentesche.

La mostruosità è il capitalismo, naturalmente, mangiatore di uomini.

I comunisti hanno combattuto in tutti i modi il fascismo, solo che la maggioranza delle persone è ignorante e crede alle favole sparse dai media.

Dice: e il trattato tra Urss e Germania precedente alla seconda guerra mondiale?

Risposta: pensa alla battaglia di Stalingrado. Chi stava da una parte, chi dall'altra?

Pensa ad Auschwitz: chi è entrato in armi a chiudere il lager?

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giovedì 14 giugno 2012

In Egitto, scontenti del risultato di recenti elezioni post "rivoluzione", i militari al potere (riforniti, come "garanti" degli accordi di Camp David tra Usa, Israele e Autorità Nazionale Palestinese, di armi e soldi da Washington) hanno deciso, attaccandosi a certi cavilli procedurali, di sciogliere il Parlamento, in vista delle prossime elezioni presidenziali, che i cosiddetti, temutissimi, Fratelli Musulmani avrebbero la possibilità di vincere. Saranno elezioni un poco strane: qualcuno parla di "colpo di Stato".
In Grecia domenica si vota di nuovo, dopo poche settimane dall'ultima volta, perché non c'è di che fare un governo - che piaccia ai padroni del denaro, europei e mondiali.
In Italia, del resto, il referendum sull'acqua "bene comune" da non "privatizzare", stravinto un anno fa dai sostenitori del "bene comune" (detti da qualcuno "benecomunisti"), è stato vanificato.
Le elezioni non bastano a cambiare, e, quando potrebbero cambiare qualcosa, se ne annacqua (ah ah ah!) il risultato.

Su, allegri!

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martedì 12 giugno 2012

Far dello spirito su una condanna (tre anni e alcune decine di migliaia di euro) che metterà nei guai un ragazzo di venticinque anni e la sua famiglia, tutto per aver tirato lui un estintore durante scontri tra dimostranti e poliziotti e per essere stato fotografato da spie e delatori pagati dai media, è degno di un rinnegato che, a quanto leggo oggi sul quotidiano dove ogni giorno lui caca il suo sapido senno, sembra anche invidioso della prestanza fisica del lanciatore.

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sabato 9 giugno 2012

Come Napoleone aveva imbastito una guerra in Spagna per "liberare" quel paese dal giogo monarchico (ricordiamoci "L'ultimo inquisitore", di Milos Forman), dopo aver messo le mani sul nord della penisola italiana, aver fatto accomodare gli austriaci via dal Lombardo-Veneto ed aver perfezionato il decesso dell'antica repubblica, Venezia, mica male però.... Così il Giappone partì, verso la metà del secolo scorso, alla conquista dell'Asia, per "liberarla" dagli europei (inglesi, francesi, olandesi eccetera), pappandosi Cina e penisola indocinese, meno con le buone che con le cattive. Chiedere ai cinesi,  ai coreani, guardarsi "L'ultimo imperatore" di Bernardo Bertolucci...Aggressivo come pochi, il Giappone intendeva prendere il controllo dell'oceano Pacifico: sappiamo com'è comiciata (Pearl Harbour), e come è finita (Hiroshima e Nagasaki, 1945). L'imperialismo angloamericano, momentaneamente alleato con l'Unione Sovietica, si dimostrò più forte anche della furia giapponese, non solo di quella hitleriana in Europa.
Il Bignami di storia che precede ci serve per leggere meglio un articolo che abbiamo trovato da qualche parte giorni fa su Hokinawa, un'isola che si trova a sud dell'arcipelago nipponico: qui i giapponesi opposero una forte resistenza agli americani, morirono come mosche e molti di loro (inclusi i civili) si suicidarono pur di non farsi catturare dal nemico, su cui circolavano voci malevole.
L'esimio articolista, e non è la prima volta che troviamo un simile argomento, pare ritenere che i giapponesi si difesero troppo, ciò inducendo gli Usa a concludere in fretta la spinosa guerra a suon di bombe atomiche (vedi sopra). Se non è una giustificazione, le somiglia.
Dopo aver stabilito la "democrazia" e la "libertà" anche in Giappone, gli americani si dimenticarono di tornare a casa loro, tanto è vero che in Giappone ( e in Corea...) restarono per decenni facendo base in siti militari enormi e numerosi, ciò che ci riporta in Italia dove le basi americane, ermeticamente chiuse ai mai considerati locali, sono, a distanza di 67 anni dalla fine della seconda guerra mondiale, circa una decina.
I "liberatori" si affezionano talmente ai luoghi "liberati" (come il Kossovo, come l'Iraq: in Afghanistan gli è andata male) che non se ne vanno più.

Non c'è nessuna "liberazione" dall'esterno, mai, in nessun modo. E' invece necessario continuare a liberarsi senza virgolette, da sé, tutti insieme, nel mondo.

Buona domenica!

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martedì 5 giugno 2012

Uno dei nostri pubblicisti preferiti ha rilasciato un suo parere sul successo in Grecia di una lista elettorale nazionalistica e xenofobica, oltre che ostile al sistema finanziario europeo.
Càpita, nelle elezioni, che abbia successo chi non ci piace, no?
Che vogliamo fare, li bombardiamo?
No, facciamo nuove elezioni, appunto.
Poiché pare che la suddetta lista non ami "gli ebrei", forse secondo lo stereotipo che li vuole numerosi tra banchieri e finanzieri, il pubblicista a noi caro lancia l'allarme contro l'antisemitismo che avanza, insieme all'intolleranza contro "lo straniero" e al nazionalismo, qua e là in Europa pullulanti.
L'articoletto è intitolato, redazionalmente, "Siamo tutti ebrei greci".
Andremo, con questo titolo, a proporre ad una qualche scuola ebraica di assumere qualche giovane laureato disoccupato: siamo tutti ebrei.
Andremo, con questo titolo, a proporre, ad una qualche casa editrice specializzata in autori ebraici, di pubblicare un nostro libro: siamo tutti ebrei.
E così via.

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domenica 3 giugno 2012

Una cauzione di circa 29 mila euro è bastata a far uscire di prigione (ed entrare in albergo condizionatamente liberi)  i due italiani in divisa reclusi da tempo in India con l'accusa di aver ucciso due pescatori da loro scambiati per "pirati" durante il servizio prestato a bordo di una nave mercantile - genere di servizio non interamente militare né civile. Pagato dall'utenza come privato.
La modestia della cifra (altisonante in rupie, 2 milioni) segnala con forza il basso costo della vita in India - e delle vite indiane.

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venerdì 1 giugno 2012

Su un quotidiano nazionale abbiamo scorso un testo che narra dei visti che il presidente Usa appone alle liste di persone da uccidere ovunque nel mondo che i funzionari dei servizi segreti gli sottopongono spesso e volentieri: si tratta di nemici degli Usa che prima o poi verranno fatti fuori in modo mirato, e se la mira talvolta non è precisa, pazienza.
In altra pagina del quotidiano abbiamo scorso però un articolo dove si stigmatizza la tendenza che certi gruppi clandestini armati, in Italia, hanno: quella di indicare in certi personaggi più o meno noti altrettanti simboli del sistema che i gruppi clandestini armati intendono colpire, trascurando il fatto che tali personaggi sono persone che hanno una loro vita, parenti, figli, coniugi e così via.

Anche i cosiddetti nemici degli Usa sono persone che hanno una loro vita, parenti, figli, coniugi e così via, no?

Dice: vuoi paragonare il governo degli Usa con un piccolo gruppo di militanti clandestini armati?

Sì, perché i morti sono tutti uguali. Come i vivi.

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