sabato 29 ottobre 2011

Avendo il cosiddetto premier "promesso", per il "bene" dell'economia e l'armoniosa convivenza dell'Italia con i "partner" europei, di favorire tra l'altro il licenziamento da parte delle "imprese" dei dipendenti assunti a tempo indeterminato, v'è stata una certa reazione negativa (senza esagerare...). Il cosiddetto premier ha però ribadito il concetto, secondo due linee: Uno, le "imprese", tranquillizzate in merito al "problema" della "illicenziabilità" dei dipendenti a tempo indeterminato, assumerebbero con più slancio e, appunto, a tempo indeterminato; Due, la reazione negativa di sindacati, media eccetera sarebbe stata "ottocentesca".

Su la prima linea di risposta del cosiddetto premier (cioè dei suoi sbarazzini consiglieri) qui pensiamo che, mentre la licenziabilità sarebbe sempre oscillante sulla testa dei dipendenti come la celebre spada di Damocle, con le conseguenze immaginabili, l'assunzione dei non occupati resterebbe soltanto un'ipotesi, dando questo combinato di certezza negativa (licenziabilità) e incertezza positiva (assunzione) tutto il potere alle "imprese", ai padroni.
Sulla seconda linea di risposta, retorica: siete ottocenteschi, qui pensiamo che coloro i quali fanno ricorso a tale argomento (sono in molti su tante questioni) credono di trovarsi ancora nel ventesimo secolo, quindi sono fuori dal tempo presente, in cui ogni sorta di schiavitù, prostituzione, sfruttamento, razzismo, irrazionalismo, insomma tutto ciò che pareva superato, è rifluito, grazie al capitalismo trionfante prima, in crisi poi, nelle nostre vite, tanto che non di rado i nati nel ventesimo secolo temono di dover morire paradossalmente nel diciannovesimo.

Il cosiddetto premier, insieme a molti altri, si crede moderno: non lo è.

Etichette:

mercoledì 26 ottobre 2011

Che, fino a non moltissimo tempo fa, si potesse andare "in pensione" attorno ai quaranta anni con una ventina di anni di "anzianità", era in astratto discutibile, ma nel concreto costituiva un modo di redistribuire la ricchezza, dunque era uno strumento di giustizia sociale, ciò che adesso fa scandalo, come fa scandalo che una persona sui 55, che ha iniziato a lavorare a 15 anni, duramente, ogni giorno, con meno di un mese di "ferie" all'anno, possa ritirarsi per "anzianità" e fare finalmente quel che vuole, iniziando magari ad alzarsi la mattina un poco più tardi. Giustizia ed equilibrio.
Lo scandalo delle pensioni, dunque, deve essere guardato come lo scandalo che suscita, nei mostri che governano, ogni più lieve possibilità dei cittadini di scappare dalle grinfie dello sfruttamento.

Etichette:

sabato 22 ottobre 2011

Dopo la famosa manifestazione romana di una settimana fa (15 X 2011) dobbiamo riflettere sulla oggettiva funzione delatoria dei fotografi e dei giornali, cartacei o meno. Nei fatti, se non nelle intenzioni, i fotografi forniscono alla polizia (che ne ha già di suoi) strumenti per l'identificazione, l'arresto, e così via, dei manifestanti còlti a commettere qualche "reato". Non solo ai giornali, che
pubblicano con grande rilievo, come è stato domenica scorsa, una o più foto: e qualcuno finisce nei guai. Le foto, certo, talvolta sono "belle", d'effetto...

Dal punto di vista della legge, niente da dire, ma: la legge chi la fotografa, mentre lei commette le sue ingiustizie? I fotografi, chi li fotografa?

Fare la spia, o il giornalista: spesso c'è poca differenza. Sì, vale anche per la pubblicazione dei testi delle telefonate intercettate, quando tali testi servono da sugo per attrarre lettori. Come se ne esce?
Non se ne esce.

Etichette:

giovedì 20 ottobre 2011

Le immagini del corpo sanguinante di Gheddafi, ucciso ( da chi e come non sappiamo) e trascinato per terra in un'orgia (necrofilia omosessuale maschile, puntualmente videoregistrata), richiamano alla nostra memoria il cadavere martoriato di Mussolini in piazzale Loreto (1945): Mussolini era stato fucilato, tuttavia, non sforacchiato a casaccio ... e il cadavere di Ernesto Che Guevara: tuttavia costui giace (secondo la nota foto) su un lettino, tra i suoi probabili uccisori, in una relativa quiete, doverosa ...

Gheddafi poteva essere arrestato e processato, capita, così Mussolini, così Che Guevara. Ma che cos'hanno in comune questi tre personaggi, oltre alla loro oscena fine, oltre al fatto (minimale) che sono venuti in mente a chi scrive questi appunti?

Tutti stavano contro l'Ordine del Dollaro, e chi ad esso si oppone (nei modi più vari, evidentemente) deve morire, non importa come.

Etichette:

Il ministro degli Interni italiano, dopo la nota manifestazione del 15 ottobre a Roma, ha proposto che gli organizzatori di manifestazioni analoghe dimostrino in anticipo di essere in grado di pagare eventuali danni provocati dalle medesime. A parte il lato comico, la proposta di questo ministro, in altri tempi impensabile, richiama la nostra attenzione sulla prevalenza dell'economia sulla politica, e sulla oggettiva decisività del denaro nella vita sociale.

Etichette: ,

sabato 15 ottobre 2011

A parte il riferimento alla indignazione, che ha a che fare con le novità sgradevoli, mentre il capitalismo è sì sgradevolissimo, ma non è affatto nuovo, e chi s'indigna soltanto ora arriva molto in ritardo; a parte il fatto che ci si può indignare a scelta per le cose più varie e soggettive, insomma: al netto di questa cazzata dell'indignazione, la giornata di ieri, condivisa in molti Paesi del pianeta, è una buona giornata, perché prova che si muove qualcosa. Le organizzazioni politiche anticapitalistiche adesso devono guidare i movimenti, altrimenti tutto finisce in fumo, o in qualche vetrina rotta.

Etichette:

Visto il film di Sabina Guzzanti "Viva Zapatero", che titolo scemo!...
trasmesso ieri sera da La7: è invecchiato, del resto è di sei anni fa: si nota un De Bortoli estromesso, poverino, dal Corriere (che oggi ridirige), ma direttore del Sole 24 Ore, non so se mi spiego, sai la persecuzione!
Semmai diverte un pezzo con Beppe Grillo intervistato sulla censura (è l'argomento del film), che a una cronista del Corriere dice: è inutile che scrivi, tanto non te lo pubblicano.
I discorsi sulla censura dovrebbero essere commisurati, infatti, alla censura "normale", quindi si dovrebbe parlare non di "bavagli", ma di "bavagli maggiori". Di censura ulteriore.
La libertà di stampa e di opinione, in Italia, non c'è. L'opinione è allineata. Ci si scazza su Berlusconi, per il resto tutti d'accordo! Poche voci fuori dal coro, sempre in crisi (vedi il Manifesto). Fuori dal coro si apre l'arcipelago delle voci libere, che come tali però sono minoritarie.
Alle masse teleutenti fiumi di bugie, omissioni, falsificazioni, e il martedì c'è Ballarò...

Etichette:

giovedì 13 ottobre 2011

Mille e ventisette persone in cambio di una!

Fatemi scendere, non importa dove siamo........

Israele fa incetta di prigionieri, come se fossero soldi da spendere per "riscattare" i suoi preziosissimi soldatini. I palestinesi accettano ciò di buon grado, e fanno i loro prigionieri a questo scopo.

Lo scambio di prigionieri è tipico di ogni guerra o lotta, questo è invece un mercato che infrange l'uguaglianza degli uomini. Tra loro. Nel senso che uno vale uno, non nel senso mercantile che un (euro) vale 1936 (lire) ed oltre.

I famosi diritti dell'uomo qui sono fatti a pezzi. Anche la democrazia. Pensate ad elezioni dove milleventisette voti x valgono come un voto y.

Etichette:

Specializzati in assassinii politici mirati (talvolta non troppo "accuratamente") all'estero, in barba alla sovranità altrui, gli Usa sembrano oggi minacciare di botte militari l'odiato Iran, perché sospettano quel Paese di aver progettato l'assassinio politico dell'ambasciatore all'ONU della Arabia saudita. Torna in mente la favola del lupo e dell'agnello.

D'accordo, nessun agnello è in giro.........

Etichette:

giovedì 6 ottobre 2011

A Barletta (cittadina di mare a nord di Bari) si è manifestata una perfetta condensazione dell'orrore in cui ci troviamo cacciati. Da una parte vecchiumi edilizi colpiti da ristrutturazioni cialtronesche; dall'altra lavoro nero, che significa sfruttamento al cubo. Non basta: a quanto si legge, la condizione delle lavoratrici malissimo pagate non fa scandalo, a Barletta. E' normale. Dappertutto.
Le masse, abbandonate al consumismo, dopo la morte del Movimento Operario, tra sorrisi e canzoni, si adattano ottusamente al peggio.

Etichette:

martedì 4 ottobre 2011

Per il Marchionne la Confindustria è troppo di sinistra. Ciò conferma che "destra" e "sinistra" sono punti di vista.

Etichette:

domenica 2 ottobre 2011

Il fabbricante di calzature marchigiano Della Valle, un industriale che sta avendo successo anche come uomo d'affari, si è comprato una pagina intera, giorni or sono, su certi quotidiani, per esprimere con grande rilievo le sue opinioni circa "i politici" italiani. Il testo presenta una sciatta ripetizione della stessa parola nella prima riga, ciò che induce a sospettare scarsa confidenza del Della Valle con la lingua italiana scritta, ma, in particolare, brilla per genericità. Deve avere molti soldi da sprecare, il Della Valle, se si prende una pagina di quotidiano per dire le cose che chiunque può sentire al bar, sul treno, o magari da una vecchia zia.

Etichette:

Il paladino della libertà B.Henri Levy, un pensatore francese, era leggibile ieri sul Corriere, ma in italiano, a proposito della mossa palestinese di chiedere in sede Onu il riconoscimento di uno Stato palestinese.
Il Levy si mostrava, guarda un po', contrario a tale mossa, e consigliava invece ai suoi amici palestinesi (...) di seguitare la strada della trattativa con gl'israeliani.
Un consiglio disinteressato molto utile alla causa palestinese, infatti quel che afferma il Levy indica ciò che si deve fare: il contrario

Etichette:

Il governo Usa ha fatto assassinare dagli specialisti Cia un suo nemico, tra l'altro cittadino americano, ce ne informa il Corriere di sabato scorso, primo ottobre. L'ucciso, musulmano, era considerato un pericoloso dirigente della organizzazione che i media c'indicano come nemica dell'umanità, il cui nome comincia con la lettera Q.

Il metodo consistente nel far fuori i nemici tramite omicidi mirati, praticato tra gli altri dal governo israeliano e da quello Usa, ricorda l'eliminazione dei boss rivali nell'ambito della malavita.

Etichette:

sabato 1 ottobre 2011

L'altro ieri il Corriere ha pubblicato (in inglese e in italiano) la famosa lettera della Banca Centrale Europea al governo (...) italiano. Di due mesi or sono.
Chiede, la BCE, di privatizzare i servizi pubblici, di diminuire gli stipendi dei dipendenti pubblici, di eliminare le pensioni d'anzianità, di alzare l'età della pensione alle donne, e di alzarla agli uomini.

Noi preferiamo essere governati dalla BCE, sia chiaro! Non vorremmo essere governati più dalla banda del biscione, che impazza da anni; e siamo pieni di gratitudine nei confronti del Corriere, che ha reso pubblico questo sintetico programma del capitalismo europeo: è una secchiata d'acqua che dovrebbe svegliare tutti i pensanti. Tutti dovremmo fare come in Grecia, dove ci si rivolta contro il menù BCE, caratterizzato dal fatto che noi (greci, italiani, spagnoli, e tutti quanti) siamo il cibo da mangiare.

Etichette: