sabato 29 gennaio 2011

il Nord Africa si muove, scorgiamo egizie bandiere rosse con su la falce e martello, che bello, non glielo hanno detto che si segnalano, ste falci e martello, come segni "sinistri" da stigmatizzare? O forse glielo hanno detto, ma fa lo stesso, del resto come in Italia, dove si scrive "padroni", "servi", e si usa la sigla maledetta dai padroni e dai servi, appunto, e pure la stella rossa. Che non finisca mai, finché non finisce la rapina.

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a proposito della trascorsa giornata della memoria, rilanciamo la domanda di un anno fa: che cosa prova una persona coinvolta nei misfatti oggetto di memoria come figlio, nipote, parente o diretto interessato, che cosa prova ad essere commemorata da uno Schifani? Che cosa prova ad essere monumentalizzata da personaggi più o meno a caccia di visibilità conformistica? Ad essere meta di viaggi di ignarissimi adolescenti che stravolgono di stoltezza giovanile i loro accompagnatori adulti precettati durante i giorni del pellegrinaggio in Polonia? Che cosa prova ad essere, lei e le sue personali memorie e storie, il capitale morale messo a frutto da una repubblica abusiva in cerca di giustificazioni e legittimazioni?

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venerdì 28 gennaio 2011

Landini (Fiom) ieri a Bologna ha detto in piazza le cose che mi aspettavo, ha cioè parlato di sciopero generale contro il programma di annientamento padronale dei diritti conquistati dai lavoratori in decenni di battaglia e contro il governo spaventoso (parole mie) che ci troviamo in Italia. Si è dunque proposto, con la organizzazione che dirige, come punto di riferimento della lotta contro il capitalismo nella sua forma attualmente in auge, e contro il governo. Perfetto. Vedremo. O non vedremo. Che la Camusso, leader della Cgil, abbia fatto orecchie da mercante non deve stupire.

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martedì 25 gennaio 2011

L'impareggiabile palestinologo Scuto, ieri su Repubblica, dava conto di documenti che sembrano mostrare come i negoziatori dell'autorità nazionale palestinese, alle prese con i negoziatori israeliani, abbiano negli ultimi anni coperto di concessioni la loro controparte, sfiorando la famosa offerta di una fettina di sedere. Eppure costoro, s'ignora se collaborazionisti o venduti, non hanno ottenuto nulla dagli israeliani, a causa della incrollabile convinzione di questi ultimi in merito al favore Usa ottenibile da qualsiasi loro scelta.

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lunedì 24 gennaio 2011

A quanto si legge, in Francia certe proteste "autorevoli" contro l'inclusione di L.F.Céline in un libro celebrativo sui grandi artisti francesi del XX secolo ha portato alla distruzione di un'enorme quantità di copie (tutte) del volume in oggetto. Céline (morto 50 anni fa), autore di romanzi innovativi, tra i quali spiccano "Voyage au bout de la nuit" e "Mort à credit" (Viaggio al termine della notte, Morte a credito), tra la fine degli anni trenta e i primi anni quaranta pubblicò dei testi contro gli ebrei (Bagatelle per un massacro, La bella rogna, La scuola dei cadaveri) e, prima, un breve testo contro l'Unione Sovietica (Mea culpa). Inoltre si trovò schierato (nazionalista ed anticomunista com'era, antisemita e costitutivamente carico d'odio) dalla parte del governo collaborazionista del maresciallo Petain, filonazista. I vincitori della guerra gliela fecero pagare piuttosto cara (esilio, carcere, senza contare le violenze private), benché le sue responsabilità fossero soltanto quelle di aver scritto e pubblicato dei libri sguaiati e qualche altro testo politicamente scorretto, cioè: opinioni. Il libello più famigerato di Céline, "Bagatelle per un massacro", un lungo testo che ben pochi hanno letto, aveva, nelle intenzioni dell'autore, lo scopo di scongiurare la partecipazione ad una nuova guerra (il "massacro", da cui il titolo, secondo Céline voluto da "circoli ebraici") da parte della Francia. I massacri di persone ebree effettuati dai nazisti e dai loro servi ebbero luogo dopo l'uscita dei libri "giudeofobici" di Céline, non prima.

Ieri sul Corriere, un certo Lepri ha preso, a nome del giornale, qualche giusta distanza dalla pratica censoria anticeliniana effettuata tramite la distruzione del volume celebrativo, peccato che, a proposito di "Bagatelle per un massacro", evidentemente a lui ignoto, abbia fatto riferimento all'astro letterario nascente Alessandro Piperno, nei seguenti termini: dice Piperno che il libro "fa schifo". E' quel che si dice un argomento forte: auguri!

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sabato 22 gennaio 2011

probabile che i giudici della corte costituzionale non potessero evitare di lasciare uno spiraglio al cosiddetto premier, quanto alla legge del legittimo impedimento, che non potessero calarsi interamente nell'oggi guardando in faccia chi è al governo del Paese...di fatto sono stati costretti a valutare il ruolo e non la persona...invece giornali come il Corriere potrebbero benissimo guardare in faccia chi è al governo e vedere che costui non è un uomo politico, che le sue vittorie elettorali sono viziate dai suoi privilegi proprietari in fatto di media tv, che sta al governo soltanto per difendersi dalle molte accuse giudiziarie che gli pendono addosso da sempre, che siamo tutti infilati nel comicotragico da 16 anni, che viviamo una dittatura travestita ...'sti giornali ci fanno o ci sono?

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mercoledì 19 gennaio 2011

non crediamo che il cosiddetto premier si dimetta...si dimetterebbe se fosse un uomo politico...non lo è...non si dimetterà perché non può rinunciare ai suoi privilegi (scopo unico del suo ripetuto premierato) che gli consentono di non essere interrogato e processato in merito ad accuse gravissime...la puttanologia di questi ultimi giorni è schiumetta...ben altro il liquame...probabilmente il de quo vorrà, se gli conviene, far finire la legislatura allo scopo di vincere le nuove elezioni per mezzo della legge elettorale, effettivamente maggioritaria...fossimo in Tunisia, sarebbero le masse a spazzar via la cosa...ma siamo in Italia...vedremo (o non vedremo)...

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lunedì 17 gennaio 2011

prova d'italiano a Firenze, ieri, per i richiedenti permesso di soggiorno "sine die", detti da qualcuno "migranti"...
tale formula, ricorrente al participio presente di un verbo di moto, come se gl'interessati non si fermassero mai e continuassero a migrare, mostra che l'italiano è ignoto e bistrattato anche dagli indigeni...
siamo contrari a tale prova d'italiano cui si devono sottoporre i richiedenti permesso di soggiorno, ed anche al permesso di soggiorno, in quanto "nostra patria è il mondo intero"...
una lingua s'impara agendo nel suo contesto, relazionalmente, sul lavoro e nelle altre situazioni sociali, s'impara quanto basta ed al momento di eventuali difficoltà si sale di livello nella conoscenza della lingua...
per lavorare, del resto, non serve tantissimo saper usare il condizionale o il congiuntivo, e il linguaggio mondiale sappiamo che non è l'italiano, né l'inglese: è il denaro.

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nonostante la scomparsa della sinistra fautrice del socialismo dal parlamento ("capolavoro" veltroniano), ciò che toglie un pezzo alla macchina di opposizione, la vittoriosissima sconfitta del no operaio a Torino Mirafiori costituisce un capitale politico da investire, fin dallo sciopero del 28 gennaio, esattamente nell'opposizione al governo più infame della storia della penisola...il risultato del referendum ricattatorio organizzato dal padronato Fiat con la collaborazione dei sindacati dalla zampa liscia fa enormemente piacere. E' un peccato che manchi, a parte la Fiom, che è "solo" un sindacato, una vera organizzazione capace di coordinare le varie componenti di opposizione, che ci sono eccome, ma può succedere che il movimento, la cosiddetta base, dia luogo a qualcosa che noi non siamo ancora capaci di vedere. V'è della vitalità in giro.

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venerdì 14 gennaio 2011

cianciano di "stelle a cinque punte" a corredo murale di scritte antimarchionne riferendosi alle famose brigate rosse, un'organizzazione comunista clandestina ed isolata dalle masse che nei decenni ha commesso una quantità di errori politici non innocui, il primo dei quali inerente la sua stessa esistenza ... ma la stella rossa è un simbolo comunista che esisteva ben prima delle brigate rosse, la stella rossa serve a richiamare alla memoria qualcosa di solido, serve a dar forza maggiore a scritte murali magari sciatte ("Marchionne fottiti"....)...appiattire la stella rossa su ciò che i media servi del capitalismo hanno spacciato nei decenni con la griffe "brigate rosse" ("terrorismo") è una delle tante infamie e mistificazioni...qualche zelante voce cronistica sottolinea pure, e com'è ovvio negativamente, la falce e martello che, sui muri, accompagna gli slogan e la stella rossa...

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ciò che sta accadendo in Italia è "da noi" meritato, la prospettiva di asservimento totale degli operai, dei dipendenti, dei cittadini, è il frutto della perdita della dignità politica, sociale, culturale, intellettuale che "tutti" abbiamo nutrito negli ultimi trenta anni...abbiamo rinunciato alla ragione, anche alla minima ragione "democratica" e "costituzionale" che ci serviva già appena appena da talismano...adesso ci troviamo esposti ai berlusconi ed ai tremonti, ai marchionni, senza contare i bossi, larussi, gasparri, i cicchitti, le marcegaglie, siamo fregati e lo resteremo per decenni, per sempre...noi moriremo nel diciannovesimo secolo, mentre siamo nati nel ventesimo...siamo in pieno regresso...

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seguivamo ieri sera un dibattito tra il noto Rodotà e tale Biancofiore sull'esito delle cogitazioni della corte costituzionale in merito al cosiddetto legittimo impedimento...lasciando perdere il tutto, che è meglio, notavamo che la Biancofiore, come spesso le esponenti della Berlusconi band, sembrava mica una donna vera, sembrava finta, ed era in effetti vestita ed agghindata come un manichino, dalle scarpe taccutissime ed iperdotate di suola fino all'acconciatura dei biondi capelli, in più ostentava sicurezza e pappagallica iterazione di argomenti che, una volta di più, dobbiamo definire come appartenenti alla serie "Cristo è morto di sonno"...le femmine berlusconiane sono scelte tra le più azzannanti e proterve pretoriane in circolazione, sono delle capezzone, diremmo, ed appaiono marchiate, quanto al look, da un'inappuntabile, inoppugnabile cafoneria corrispondente a quella del Capo, definito anni fa in modo decisivo, quanto all'abito, come un manichino stante nella vetrina di un negozio d'abbigliamento di provincia...

noi ci auguriamo, ebbene sì, che un giorno queste femmine rapite dal de quo siano toccate da Qualcosa di Vero e che si spoglino dell'armatura, che si sciolgano nella loro femminilità, se gliene rimane...

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sabato 8 gennaio 2011

oggi sul Corriere l'anziano "scienziato" della politica Sartori definisce come "reazionaria" la Fiom, perché tale organizzazione si oppone ai mutamenti che la "modernità" impone e che il padronato, notoriamente "illuminato", interpreta in termini di aumento della miseria e diminuzione dei diritti dei lavoratori...

Sartori finge di non sapere che la liberazione dei salariati dall'oppressione del capitalismo è una meta non ancora raggiunta, quindi è il futuro, l'avvenire rivoluzionario, e che i reazionari sono esattamente coloro che si oppongono a tale liberazione...

oppure, dato che è molto anziano, soffre di amnesia, questo "scienziato" della politica...

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venerdì 7 gennaio 2011

leggevamo sul Corriere, ieri, dell' "alpino" morto in Afghanistan durante un combattimento tra soldati italiani e guerriglieri afghani...
in Afghanistan mica ci sono le Alpi...
le Alpi riguardano Fra, Svi, Austr, Slovenia, Italia...
comunque, leggevamo, dopo lo scontro a fuoco un caccia chiamato dagli "alpini" sul posto "ha fatto quattro morti" tra i guerriglieri, così il giornale...
"ha fatto" quattro morti...
i guerriglieri ne han "fatto" uno solo, di cui sappiamo ormai tutto, dei quattro nulla, eppure tutti sono ed erano figli di mamma...

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mercoledì 5 gennaio 2011

il Manifesto di ieri pubblicava, incredibilmente, un'analisi marxista (non fanfaluche) del nodo venuto al pettine con l'iniziativa di Marchionne...autore Bevilacqua...l'articolo mostrava (forse con un linguaggio troppo tecnicistico) che ciò che accade dipende dalle caratteristiche costitutive del capitalismo, secondo K.Marx, e non dalla malvagità di questo o quel manager...o della globalizzazione...
non abbiamo tuttavia capito perché il Bevilacqua abbia sprecato tante righe trattando criticamente del PD, come se il PD facesse parte della questione, come se non fosse chiaro a tutti che questo partito sta per il capitalismo e non per gli sfruttati...
il PD, ma prima il PDS, e prima ancora il PCI, hanno semplicemente voltato le spalle al marxismo, al massimo (PCI) lavorando come socialdemocratici...ma travestiti da comunisti...
invece i socialdemocratici per esempio tedeschi non si travestivano da comunisti, ai tempi...
il PCI (degli avatar successivi non merita trattare) ha imbrogliato le masse per decine di anni, almeno dopo la fine della seconda guerra mondiale, imbrigliandone l'energia secondo la volontà delle potenze vincitrici della guerra (USA e URSS) e secondo la spartizione del mondo, in ossequio al discutibilissimo principio staliniano della difesa del socialismo in un paese solo (si legga la Storia del PCI di Giorgio Galli, edizione Kaos, eccellente) ...
il PCI, da cui sono derivati il PDS e il PD, abusava dell'attributo "comunista", e giustamente, dopotutto, all'inizio degli anni novanta ci si è "liberati" di tale attributo...
non se ne "libera" invece il Manifesto..."comunista" che piagnucola se lo Stato (!) gli taglia i fondi...

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lunedì 3 gennaio 2011

Ventuno persone sono state ammazzate in Egitto, qualche giorno fa, per motivi, a quanto pare, religiosi. La strage, terrorizzante, sembra rientrare nello scontro tra maggioranza musulmana e minoranza cristiana (copta), interpretato in modo vile da qualche organizzazione insensibile alla ragione e soprattutto alla vita umana. Lo stesso, ci urta la sottolineatura mediatica (qui in Italia) sui "cristiani" uccisi, perché essa insiste sullo scontro tra religioni, come se ce ne fosse bisogno. Verosimilmente gl'innumerevoli morti ammazzati in Iraq, in Afghanistan, a Gaza, in Libano, e via dicendo, potrebbero essere definiti come "musulmani" sterminati da "cristiani" oppure da "ebrei". E lo sono, e da ciò deriva tutto il male del Medio Oriente. Del resto la storia è lunga, se non infinita, e i conti si fanno non solo quando fa comodo.

Ciò detto, non possiamo evitare l'espressione di tutto il nostro mortificato rammarico per l'abissale imbecillità di coloro (i più) che credono in qualche cosiddetto dio, comunque lo chiamino...

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