sabato 21 marzo 2015

Sul Corriere di oggi lungo articolo di B.H.Levy, che invita i lettori ad andare in Tunisia senza farsi smontare da quanto è successo nei giorni scorsi. Noi invece siamo del parere che gli europei e gli americani, quelli del nord, farebbero meglio a non andare tanto in giro per il mondo, infatti non c'è da farsi illusioni, ce l'hanno con gli europei e con gli americani, almeno con quelli del nord, in molte parti del mondo. Invitiamo il Levy ad andarci lui, in giro per il nord Africa ed in genere nei Paesi musulmani, invece di mandarci gli altri e invece di chiamare alla guerra, come fece anni fa contro la Libia di Gheddafi. Nell'articolo di oggi il Levy si produce tra l'altro in una lode della "mescolanza delle comunità e delle essenze" che noi non capiamo come si accordi con le opinioni che prevalgono in un Paese certo assai caro al Levy, dove la "mescolanza delle comunità e delle essenze" è vista come la peste. Dev'essere così che funziona, per certi membri della parrocchia di Levy: la mescolanza vale per gli altri, i goy, solo per loro.

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venerdì 20 marzo 2015

Buona affermazione, nel settore della Palestina dove è installata una repubblica abusiva da 67 anni, di un'aggregazione di partiti arabi che sono stati costretti a fare gruppo a causa delle cosiddette soglie di sbarramento. Tale aggregazione è la seconda, per numero di rappresentanti, dopo il partito del riportino al potere, Netanyahu. In realtà non sappiamo se, arabi embedded nello stato di Israele, noi avremmo votato, comunque va bene lo stesso, evviva!
Spostandoci in Tunisia, dove sembra che militanti Isis abbiano colpito un gruppo di turisti europei, intenzionati a visitare il museo dei mosaici di Tunisi, uccidendone più di venti, osserviamo che fa male vedere civili innocenti uccisi da forze spietate, più male fa quando i civili sono nostri concittadini. Fa riflettere.

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mercoledì 18 marzo 2015

Negazionismo

Un anziano signore cui qualcuno ha dato la parola (ieri sera in Rai news 24) in occasione delle elezioni in Israele, un italiano di cui omettiamo il cognome perché pensiamo che sia meglio così, ha affermato che di palestinesi nessuno parlava, prima della nascita di Israele, segnalando il fastidio che quelli come lui orientati provano perfino nel sentirlo nominare, il popolo (sono milioni, i palestinesi) che sopravvive in Palestina. Già avevamo sentito, stupiti, un nostro conoscente, legato alla medesima parrocchia dell'innominato di cui sopra, chiamare i palestinesi "arabi", adesso abbiamo la conferma di tale deriva negazionistica. Per altro: neppure di "israeliani" si sentiva parlare, "prima". A proposito, il tanghero che comanda in Israele ha vinto le elezioni. Vedremo ancora il miglior riportino del medio oriente per anni.

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lunedì 16 marzo 2015

Elezioni in Israele

Delle elezioni di domani in Israele c'interessa poco il risultato, perché i vincitori saranno comunque nemici della giustizia e della verità, invece c'interessa qualcosa che guarda un po' non avevamo notato, certo con la complicità dei nostri media: che in quello sciagurato Paese vige il sistema elettorale proporzionale con soglie di sbarramento basse, circa del 3%.
Che è un ottimo sistema, qui da noi visto invece molto molto male.

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sabato 14 marzo 2015

Ieri Sergio Romano sul Corriere ha toccato un argomento di grande interesse, nella sua rubrica della posta: la confusione tra ebrei residenti in Israele ed ebrei residenti in questo o quel Paese del vasto mondo. Secondo Romano tale confusione è arbitraria e discutibile. Siamo d'accordo, certo è discutibile, tuttavia quante opinioni non lo sono? E' arbitraria? Sì, lo è. Ma meno della distruzione, via missile o bomba, di un casamento intero, pratica tipica dell'esercito israeliano, dove abita un militante palestinese considerato pericoloso dai servizi segreti israeliani.

In merito al tema toccato da Romano, ricordiamo un non sgradevole testo di Mordecai Richler, ebreo canadese: Quest'anno a Gerusalemme (Adelphi).

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venerdì 13 marzo 2015

La sentenza del casso

L'assoluzione di Berlusconi non significa che costui non abbia commesso l'oscenità di telefonare in questura per far affidare ad una certa Nicole Minetti l'arrestata Ruby in quanto raccomandata nipote di Mubarak mettendo così in difficoltà psicologica il funzionario - interlocutore di un notturno presidente del consiglio richiedente un favore anomalo. Marco Travaglio ha del resto fatto notare che Berlusconi non può aver commesso la suddetta oscenità per un motivo diverso dal seguente: perché sapeva che la giovane sua cortigiana era minorenne. Lo hanno assolto in modo definitivo, per quanto incomba il processo Ruby ter (vuol dire "tre volte" - viene dopo "bis"), nel quale sono in questione accuse che secondo logica confliggono con la sentenza del casso di questi giorni, infatti: perché Berlusconi e la sua band di avvocati avrebbero istruito le testimoni, le cortigiane, per prima la Ruby, su come rispondere alle domande? E perché il capoccia in persona seguiterebbe tuttora a pagare fior di quattrini al pollaio? Perché è buono? 

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martedì 10 marzo 2015

Addiction

Il maggiordomo che inveisce contro un'università londinese secondo lui colpevole di aver deciso di boicottare tutti e tutto ciò che proviene da Israele (Corriere, 9 III), finge di non sapere che Israele si nutre di questi eventi, ci si ingrassa, gongola, si rotola dal godimento, e con lei tutta la confraternita dello zucchetto, che è in stato di addiction, sempre di più ne vuole, di "antisemitismo". Finge di non saperlo, il maggiordomo.

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Nemtsov, chi era costui?

Non sappiamo se abbiano ucciso Nemtsov a Mosca perché era ebreo e si era pronunciato a favore del settimanale Charlie Hebdo, i tipi arrestati dalla polizia. Non sappiamo ancora, dopo mezzo secolo, perché fu ucciso J.F.Kennedy. Quello che colpisce è, tuttavia, che la cosiddetta pista dell'estremismo islamico, appetitosissima pietanza per i cani ammaestrati dell'Europa occidentale quando è loro presentata a Parigi, diviene immangiabile quando è presentata a Mosca.

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lunedì 9 marzo 2015

"Bassa inflazione"

A parte il fatto che considerare un male la bassa inflazione è irrazionale e sta tutto all'interno della logica consumistica del capitalismo, non è vero che le persone comprano meno merci perché "attendono" che i prezzi "calino ancora di più". Le persone comprano meno perché hanno meno soldi di prima da spendere, o non ne hanno assolutamente. Quanto ai prezzi, ammesso e non concesso che stiano fermi o calino (statistica a parte) , essi erano cresciuti in modo folle dopo l'introduzione dell'euro (2002), in altri termini essi sono ancora altissimi perché erano già altissimi - e restano altissimi. Un'utilitaria costa in lire ipotetiche del 2015 all'incirca trenta milioni; un chilo di mele costa all'incirca seimila lire. Un litro di benzina costa all'incirca quattromilacinquecento lire.

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martedì 3 marzo 2015

Nemtsov, chi era costui?

Senza sapere niente delle circostanze dell'assassinio avvenuto a Mosca di un esponente dell'opposizione al governo in carica, tale Nemtsov, qui diversi cani ammaestrati* hanno subito attribuito alla volontà di Putin quel delitto; uno di questi cani dotati di "zampa liscia ai padroni" ha addirittura evocato l'assassinio di Giacomo Matteotti (1924) effettuato da mani fasciste e rivendicato da Mussolini, rimproverando in sostanza Putin di aver poco coraggio! 
A parte il fatto che l'assassinio di Matteotti rimane piuttosto misterioso dal punto di vista delle sue motivazioni ed  è oggetto di studi storici anche sorprendenti che rimandano a cause diverse dall'antifascismo della vittima, alzi la mano chi, non "russologo" esperto, conosceva l'ucciso Nemtsov, a quanto pare sostenitore dell'Ucraina occidentalista. Ora, come si fa ad attribuire senza alcuna prova o pezza d'appoggio l'omicidio politico di un avversario assai debole ad un capo di Stato, Putin, che in questa fase "gode" in Russia del massimo potere e della massima popolarità?
La verità è che di questo omicidio così gonfiato d'importanza non sappiamo niente, se non che Nemtsov si trovava, quando lo hanno ucciso, in auto accanto ad una graziosa signorina.

* é il caso di evocare il celebre Pavlov ed i suoi celebri cani.

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lunedì 2 marzo 2015

Un peto nel deserto del Sahara

Hai sentito del voto del parlamento sulla Palestina?

Ho letto, hanno votato per i due Stati; e contro i due Stati...

Semplifichi troppo, da te non me lo aspettavo. Una mozione promuove il processo di formazione di uno Stato palestinese, l'altra raccomanda preliminari...

Orogenitali?

preliminari nel senso che è obbligatorio che i palestinesi riconoscano il diritto di esistere ad Israele...

Com'è che sono passate le due mozioni? Non sarà che il Pd ha votato sia per l'una che per l'altra?

Ma, non so ...

Alla Veltroni, nel segno del "ma anche"... Comunque sia, ascolta, quello che vota l'Italia conta come un peto nel deserto del Sahara ...

Ma Israele si è dichiarato soddisfatto!

Lo credo, gli garantiscono i preliminari a scatola chiusa!

Cioè?

In pratica il parlamento italiano manda a dire ai palestinesi: bene ragazzi, fatevi il vostro Stato, però prima dovete garantire a Israele che ha ragione e diritto dalla sua, che finora avete scherzato, che anzi siete grati se vi lasciano qualche brincello della vostra terra...

Brincello?






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